Al momento del rapimento Abu Abir, portavoce dei Comitati, affermò che Asheri "è un soldato appartenente a un'accademia pre-militare" e che Israele lo avrebbe visto "macellato di fronte alle telecamere" se non avesse accettato le condizioni[4]. La notizia della sua morte è stata diffusa nelle prime ore del mattino del 29 giugno, proprio a seguito dell'entrata degli israeliani a Gaza. Il suo corpo è stato ritrovato in una zona isolata poco fuori dalla città di Ramallah, in una vettura abbandonata. Il giovane era stato ucciso con un colpo di fucile alla testa, e una prima analisi del corpo ha suggerito che Asheri è morto non meno di tre giorni prima del ritrovamento, vale a dire lo stesso giorno in cui è stato rapito.[5][6]
Il recupero del cadavere sembra sia stato possibile grazie alle informazioni ottenute dall'assassino, che è stato trovato e arrestato dall'esercito israeliano la mattina stessa del ritrovamento. Nelle prime ore del 4 luglio 2006, decine di soldati israeliani e circa 30 jeep militari mossero all'interno della città di Ramallah per catturare tre terroristi coinvolti nel rapimento e nell'uccisione di Asheri: i militanti trovarono rifugio all'interno di una stazione della polizia palestinese, che le forze IDF circondarono completamente. Dopo tre ore di attesa e trattative, i militanti si arresero e furono identificati nelle persone di Hamza Taktuk, Hiam Qamangi e Bassam Qatiyeh, tutti attivisti delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa e membri della Forza Preventiva di Sicurezza Palestinese.
(EN) L'articolo relativo alla cattura degli altri tre terroristi
(EN) La famiglia Asheri piange il figlio morto, su israelnationalnews.com. URL consultato il 29 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2006).