Volo Swissair 330
Il volo Swissair 330 era un volo di linea partito dall'aeroporto Internazionale di Zurigo-Kloten, in Svizzera, e diretto a Hong Kong, con scalo intermedio a Tel Aviv, in Israele. Il 21 febbraio 1970 l'aereo non arrivò mai a destinazione: il gruppo terroristico comunista palestinese FPLP-GC collocò una bomba nella stiva e la fece esplodere, provocando la disintegrazione del Convair e la morte di tutte le persone che si trovavano a bordo.[1][2][3] L'aereoIl velivolo coinvolto era un Convair CV-990-30A-6 Coronado denominato "Baselland" (dall'omonimo cantone di Basilea Campagna), marche HB-ICD e numero di serie 30-10-15. Volò per la prima volta nel 1962 ed era equipaggiato con 4 motori turboventola General Electric CJ805-23. Al momento dell'incidente, l'aereo aveva circa otto anni.[1][4] StoriaIl 21 febbraio 1970 a bordo del volo c'erano 38 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio. Alle 12:15 UTC, circa nove minuti dopo il decollo e mentre il velivolo transitava nell'area di Lucerna, a nord del Passo del San Gottardo, una bomba esplose nel vano bagagli posteriore. L'equipaggio cercò di invertire la rotta e tentare un atterraggio di emergenza a Zurigo, ma ebbe difficoltà a interagire con gli strumenti di navigazione a causa del fumo diffusosi nella cabina di pilotaggio. Il Convair deviò sempre più verso ovest e poco dopo si schiantò in un'area boscosa a Würenlingen, nei pressi di Zurigo, a causa della perdita di energia elettrica. Tutti gli occupanti dell'aereo persero la vita. Un ispettore del governo giunse sul posto in elicottero e poco dopo venne seguito da una squadra di 50 investigatori. La polizia riferì che una donna aveva consegnato una pistola 9 mm trovata sulla scena dell'incidente subito dopo il disastro. Alcuni dei rottami, compresi dei pezzi di stoffa, erano appesi sulle cime e sui rami degli alberi. Si sospettò immediatamente un sabotaggio. Un possibile motivo era la vendetta contro la Svizzera per tre palestinesi condannati a 12 anni di reclusione da un tribunale svizzero. Un gruppo di guerriglieri arabi, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale, dichiarò a Beirut, in Libano, di essere stato responsabile dell'esplosione. Tuttavia, la testata giornalistica Reuters in seguito riferì da Amman, in Giordania, che un portavoce del gruppo aveva negato il loro coinvolgimento.[5] Era stata usata una bomba innescata da un detonatore barometrico. Lo stesso giorno un'altra bomba esplose a bordo di un Caravelle dell'Austrian Airlines dopo il decollo da Francoforte in rotta verso Vienna. Il Caravelle riuscì a effettuare un atterraggio di emergenza. Spedizioni postaliCome scritto da Kibble in The Arab Israeli Conflict: No Service, Returned & Captured Mail,[7] una piccola quantità di posta venne recuperata dal luogo dell'incidente. Venne applicato un contrassegno nero, scritto in lingua francese, ad ogni documento sopravvissuto all'incidente, che tradotto recita[7]: «La corrispondenza proviene dal "Coronado" caduto a Würenlingen. Ufficio postale di Zurigo 58.» L'attentato al Coronado comportò un cambiamento nelle pratiche di spedizione in tutto il mondo. In particolare, la posta inviata o inoltrata in Israele attraverso il Regno Unito, l'Italia e gli Stati Uniti doveva essere recapitata via terra o via mare; la consegna aerea in Israele non era più consentita.[7] Un rapporto dell'Agenzia Telegrafica Ebraica del 25 febbraio 1970, intitolato "La posta aerea dall'Europa non arriva in Israele nonostante le assicurazioni", recitava[7]: «Nessuna posta aerea dall'Europa è arrivata in Israele oggi, nonostante le assicurazioni di diverse compagnie aeree che le consegne sarebbero continuate. Almeno una dozzina di vettori internazionali hanno sospeso i servizi postali e merci verso Israele in seguito all'incidente di un aereo della Swissair sabato scorso. Le compagnie aeree hanno affermato che la misura era temporanea e diversi ieri hanno annunciato che stavano revocando il divieto. Tuttavia, gli aerei della Lufthansa della Germania Ovest, della britannica BEA e della Swissair sono atterrati oggi all'aeroporto di Lydda senza le spedizioni postali. Il comandante del volo Swissair si è rifiutato di far caricare la posta, ma ha accettato quando è stato informato dalle autorità postali che stava agendo in modo contrario alle istruzioni della compagnia. Ieri Israele si è espresso con forza presso l'Unione Postale Internazionale contro eventuali ritardi nelle consegne di posta estera.» Note
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