Attentato al bus di piazza Davidka
L'attentato al bus di piazza Davidka fu un attacco terroristico suicida palestinese avvenuto l'11 giugno 2003 sulla linea 14A dell'autobus Egged nel centro di Gerusalemme. 17 persone furono uccise nell'attacco e oltre 100 rimasero ferite.[1] Hamas rivendicò l'attentato.[1] L'attentatoVerso le 17:30 dell'11 giugno 2003, un attentatore suicida palestinese vestito da ebreo ortodosso, salì sull'autobus 14A alla fermata del mercato di Mahane Yehuda sulla strada di Jaffa. A piazza Davidka, l'attentatore fece esplodere il suo ordigno esplosivo, che conteneva una grande quantità di schegge metalliche progettate per causare più vittime possibili.[1][2][3] 17 persone furono uccise nell'attentato (tutti civili tranne uno) e più di 100 rimasero ferite, tra cui decine di passanti.[1][2] Vittime
I responsabiliHamas rivendicò la responsabilità dell'attacco e dichiarò che l'attacco era una vendetta per il tentativo di assassinio israeliano del leader di Hamas Abdel Aziz al-Rantissi martedì 10 giugno 2003. Rantisi sopravvisse al tentativo di assassinio durante il quale elicotteri israeliani lanciarono missili contro la sua macchina.[1] Furono intentate azioni legali contro Arab Bank, NatWest e Crédit Lyonnais per aver incanalato denaro ad Hamas.[4] Rappresaglia israelianaPoco dopo l'attentato al bus, Israele lanciò un attacco antiterrorismo nella zona est di Gaza in cui elicotteri israeliani lanciarono razzi contro un'auto in movimento che trasportava due alti ufficiali del braccio militare di Hamas. Tutti i 6 passeggeri dell'auto furono uccisi.[5][6][7] Reazioni internazionali
Note
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