La circoscrizione di Soresina, il Soresinese, ovvero la zona centro-nord della provincia.
Geografia fisica
Territorio
La Provincia di Cremona si presenta come una striscia di terra di pianura, stretta e allungata: circa 100 km separano Rivolta d'Adda, comune più a nord della provincia, da Casalmaggiore, comune più a sud della provincia.
I confini fisici sono in gran parte delimitati da alcuni grandi fiumi: l'Oglio a est, con l'eccezione dei comuni di Ostiano e Volongo, sulla riva sinistra del fiume, amministrativamente in Provincia di Cremona ma sotto la giurisdizione spirituale della diocesi di Mantova; e il viadanese, già in Provincia di Mantova benché posto sotto la diocesi di Cremona; il Po costituisce il limite meridionale; l'Adda divide la provincia di Cremona da quella di Lodi, con l'eccezione di alcuni comuni vicini al capoluogo lodigiano; i limiti con la provincia di Bergamo sono, invece, convenzionali[4]. Altri fiumi attraversano il nord della provincia: il Serio e il Tormo, mentre il Mella costituisce per un breve tratto il confine con la provincia di Brescia. Una fitta rette idrografica di natura artificiale, costituita da canali e navigli caratterizza, inoltre, la campagna.
La provincia è totalmente priva di rilievi, ma il territorio è plasmato dalle valli fluviali, sia dei fiumi attuali sia di quelli relitti (Serio Morto, Morbasco, Delma, Lisso, ecc.) che hanno modulato la pianura con lievi ondulazioni e piccole depressioni profonde pochi metri rispetto al piano alluvionale.
I comuni dell'Alto Cremasco sorgono nella cosiddetta "linea delle risorgive", fascia di territorio di varia larghezza nella quale si passa dall'"alta pianura", dal suolo grossolano e permeabile, alla "bassa pianura" impermeabile e argillosa.
Clima
Stante l'assenza di rilievi il clima è piuttosto omogeneo sull'intero territorio provinciale. Osservando i dati della stazione meteorologica di Cremona si nota che, in base ad un rilevamento trentennale tra il 1961 e il 1990, la temperatura media di gennaio si attesta a +1,7 °C; quella di luglio a +24,3 °C.
Le precipitazioni annue sono in linea di massima abbondanti, con picchi di maggior piovosità in autunno (ottobre e novembre) e minimi relativi in inverno (febbraio) e in estate (luglio). Le precipitazioni medie annue si aggirano sui 750 mm.
L'umidità relativa può generare nei mesi invernali il fenomeno della nebbia, accentuato in prossimità dei fiumi e dei corsi d'acqua.
Durante le Età dei metalli si verificarono migrazioni verso la pianura Padana dalle zone transalpine: questi popoli, di origine celtica, controllarono il territorio cremonese, senza però stabilirvi insediamenti di grande rilievo. La zona nord-orientale della Provincia fu soggetta ai Galli Cenomani, staziatisi nel Bresciano e di cui vi sono poche testimonianze, concentrate prevalentemente a Piadena. La zona occidentale fu controllata dagli Insubri, ai quali appartenne la piazzaforte di Acerrae, probabilmente nei pressi dell'attuale Pizzighettone, ma della quale non sono state rinvenute testimonianze archeologiche.
La fondazione della colonia di Cremona, nel 218 a.C., primo insediamento romano a nord del fiume Po, si inserì come un cuneo tra le aree di influenza delle due popolazioni celtiche, permettendo ai nuovi arrivati -formalmente alleàti con i Cenomani- di conquistare progressivamente il territorio. L'ager cremonensis era compreso tra i fiumi Po, Adda e Oglio, fino all'attuale abitato di Trigolo. La parte orientale della Provincia appartenne invece probabilmente al territorio di Bergamo.
Il 25 maggio dell'anno 825 l'imperatore Lotario I promulga il capitolare di Corteolona[6][7] che costituì le scuole imperiali, oltre a Pavia capitale del Regno d'Italia, anche Cremona ebbe la scuola di diritto, di retorica e arti liberali, ereditando la tradizione della scuola di diritto, fondata dall'imperatore romano Teodosio I; dalla sede cremonese dipendevano anche gli studenti di Piacenza, Parma, Reggio e Modena[8].
Tra il X e l'XI secolo la città di Cremona accrebbe il proprio potere: Matilde di Canossa donò al libero Comune l'Insula Fulcheria (ossia il Cremasco), mentre i vescovi della città ottennero importanti concessioni economiche dall'Imperatore.
Nel XIV secolo il Comune di Cremona raggiunse la sua massima estensione, oltrepassando i confini dell'antico ager romano e addirittura dell'odierna Provincia, spingendosi fino al Fosso bergamasco. Questo canale artificiale venne costruito per delimitare i possedimenti cremonesi da quelli bergamaschi e, più tardi, i territori soggetti all'influenza del Ducato di Milano da quelli appartenenti alla Repubblica di Venezia, che pure era riuscita a conquistare il Cremonese nel 1499, ma ne fu scacciata nel 1509.
Storia della Provincia
La provincia di Cremona venne istituita nel 1786 in applicazione della riforma amministrativa lombarda voluta dall'imperatore Giuseppe II, che tuttavia scorporò dal vecchio contado tutta l'area orientale sottoposta a Casalmaggiore, comunque riaggregata nel 1791. Dopo la parentesi napoleonica, durante il quale il dipartimento dell'Alto Po fu ampliato con Lodi e Crema, la provincia austriaca fu ripristinata nel 1815.
«Partito semitroncato: il 1º fasciato di rosso e d'argento al braccio attraversante in palo, tenente con la mano una palla di oro, per Cremona; il 2º troncato di rosso o d'argento al destrocherio armato impugnante una spada d'acciaio fra due corna di cervo nell'atto di tagliare l'ultimo nodo del corno sinistro, per Crema; il 3º d'azzurro alla porta della città aperta del campo, murata di pietre al naturale, su campagna erbosa, merlata di due merli alla ghibellina, per Casalmaggiore»
La Provincia di Cremona gestisce, inoltre, una stazione sperimentale per la conservazione della flora di pianura, meglio nota come "Bosco Didattico", posta nel comune di Castelleone.
Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, nel 2020 Cremona è stata la provincia italiana col maggior numero di decessi causati dal particolato fine PM 2.5 (tra i 150 e 200 decessi ogni 100.000 residenti).[22] Al 2023 è risultata la quarta città più inquinata in Europa e la prima in Italia.[23]
Etnie
Gli stranieri residenti in provincia di Cremona al 31 dicembre 2019 sono 43 097 e rappresentano il 12% della popolazione residente[24]; le dieci comunità più rappresentate sonoː
Romaniaː 11 877;
Indiaː 6 667;
Maroccoː 4 273;
Albaniaː 3 377;
Egittoː 2 553;
Nigeriaː 1 375;
Cinaː 1 363;
Ucrainaː 1 053;
Senegalː 830;
Ghanaː 795.
Istituzioni, enti e associazioni
Sanità
Con la Legge regionale 23/2015 l'intera provincia di Cremona è stata inserita nell'Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Val Padana all'interno della quale sono state istituite le due Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST) di Crema e Cremona[25].
Un tempo zona esclusivamente agricola, ora pur mantenendo questa vocazione, la provincia di Cremona presenta anche un notevole sviluppo industriale e artigianale.
Le colture più diffuse sono il frumento, il mais, le barbabietole da zucchero, la soia, le zucche, i pomodori.
Assai sviluppato è l'allevamento, bovino e suino. Vi sono numerose industrie alimentari per la produzione di salumi, dolciumi, pasta, formaggi e derivati del latte, ecc.
Vi è la presenza di un'industria meccanica, una petrolifera e una energetica, la maggior parte concentrate presso il capoluogo e presso i centri maggiori, Crema in modo particolare.
L'artigianato è famoso per la produzione di strumenti ad arco (in particolare violini), di dolciumi (come il torrone), la pasta con i tortelli di zucca nel Casalasco e i tortelli dolci del Cremasco; altrettanto famosa è la mostarda cremonese.
La presenza del Porto-Canale è utile all'approdo delle chiatte che risalgono il fiume Po.
Torino - Brescia: è l'unica autostrada che scorre sul territorio provinciale per 18 km[29]; l'unico casello è quello di Cremona, mentre quello di Pontevico-Robecco, pur avendo una doppia denominazione, si trova in territorio bresciano.
Ferrovie
La Provincia di Cremona è interessata dalle seguenti linee ferroviarie:
Treviglio-Cremona, che percorre il territorio provinciale per 55 km;
Ferrovia Pavia-Cremona, che si sviluppa sul territorio provinciale per 20 km e che presenta alcuni raccordi di varia lunghezza che collegano il piazzale di interscambio di Cavatigozzi con il porto di Cremona e con l'acciaieria Arvedi;
A ovest di Cremona sorge il porto fluviale più occidentale della Pianura Padana realizzato attorno ad un bacino artificiale connesso al fiume Po attraverso una conca di navigazione. Vi sorgono aree di stoccaggio, magazzini e gru per la movimentazione e il trasporto delle merci provenienti dai servizi di trasporto fluviale che si snoda tra l'Adriatico e Cremona. Il porto è collegato alla ferrovia Pavia-Mantova tramite un raccordo di 750 metri.
Presso il porto di Cremona sorgono pure le infrastrutture per l'attracco di imbarcazioni da diporto e navi da crociera; queste ultime svolgono servizio, principalmente nei mesi estivi, tra i porti di Cremona, Mantova e Venezia[30].
È attivo anche un servizio di navigazione per fini turistici lungo il fiume Adda tra Pizzighettone e Lodi; fino al 2016 il servizio era compiuto usufruendo della motonave "Mattei" fino a Formigara; l'imbarcazione è stata recuperata e destinata al rimessaggio nel mese di febbraio 2017[31]. nel mese di aprile è entrato in servizio il pontone "Capinera", più adatto ai bassi fondali del fiume, permettendo così di estendere il percorso coperto[32].
Cremona: Politecnico di Milano - Corsi di laurea triennale in “Ingegneria informatica” e “Ingegneria gestionale”; corso di laurea magistrale in “Music and acoustic engineering”.
Corso di laurea triennale in “Scienze e tecnologie alimentari”; corsi laurea magistrale in “Economia e gestione del sistema agro-alimentare” e “Food processing:innovation and tradition”.
Corso di laurea triennale in “Economia aziendale”.
Master di secondo livello in "Agri-food business" e master di primo livello in “Qualificazione di tecnici commerciali e marketing delle agro-forniture”.
Corsi di laurea triennale in “Musicologia”, “Lettere e beni culturali” e “Scienze letterarie e dei beni culturali”; corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Conservazione e restauro dei beni culturali”.
Corso di laurea magistrale in “Storia e valorizzazione dei beni culturali” e “Musicologia”.
La provincia di Cremona, inoltre, ha creato "Il territorio come ecomuseo", nuclei territoriali per illustrare e conservare le associazioni tra le opere dell'uomo e le caratteristiche ambientali e morfologiche.
^abcdDeliberazione Consiglio regionale 28 novembre 2018 - n. XI/218
^Legge regionale 6 dicembre 2018 - n. 20. Incorporazione del comune di Ca’ d’Andrea nel comune di Torre de’ Picenardi, in provincia di Cremona
^abcdDeliberazione Consiglio regionale 19 dicembre 2018 - n. XI/401
^Legge regionale 28 dicembre 2018 - n. 26. Istituzione del comune di Piadena Drizzona mediante fusione dei comuni di Piadena e Drizzona, in provincia di Cremona
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.