Università degli Studi di Pavia
L'Università degli Studi di Pavia (abbreviata in UniPV) è un'università statale italiana fondata nel 1361. È fra le università più antiche in attività e, nel 2022, riconosciuta dal Times Higher Education fra le prime 10 in Italia e fra le 300 migliori al mondo[4]. Identità visivaL'emblema dell'Università di Pavia è di antico uso. In alcune aule storiche dell'ateneo, quali l'Aula Foscolo e l'Aula Magna, risalenti rispettivamente al XVIII e XIX secolo, sono presenti elementi di mobilio d'epoca con tale emblema intagliato nel legno. È diviso in quattro parti dalle due mazze rettorali d'argento incrociate, ciascuna sormontata da una piccola aquila, tuttora portate in apertura dei cortei rettorali più solenni[5]. Al centro dell'emblema si trova una stola pendente, a coprire l'incrocio delle mazze, appoggiata su un cartiglio con la scritta Alma Ticinensis Universitas. La stola è sormontata da una corona di foggia simile alla corona ferrea, elemento che allude al ruolo di Pavia quale capitale del regno longobardo e del regno d'Italia carolingio. Al di sotto del tutto, cinque volumi come elemento fondamentale dello studio, su cui poggia l’anello che veniva consegnato ai neodottori. Nella cornice si leggono due scritte: DCCCXXV Capit[olum] Lotharii e MCCCLXI Generale Studium Constitutum. La prima scritta si riferisce al Capitolare di Lotario dell'825, con il quale Lotario I approvò la costituzione di una scuola di retorica a Pavia; la seconda si riferisce alla fondazione dello Studium Generale del 1361 per opera di Carlo IV[6] su richiesta di Galeazzo II Visconti. StoriaFondazione e periodo medioevaleLe date dell'825 e del 1361 segnano l'inizio dell'Università di Pavia, l'ateneo più antico della Lombardia e uno dei più antichi del mondo. All'anno 825 risale il capitolare dell'imperatore Lotario I che costituì a Pavia la scuola di retorica per i funzionari del regno (ereditando a sua volta la tradizione della scuola di diritto, fondata dall'imperatore romano Teodosio I). Per tutto il periodo medioevale la scuola fu in fiorente attività; nell'XI secolo, Pavia divenne sede anche di un'attestata scuola giuridica. Esistono tuttavia diverse fonti legate all'effettiva origine del centro di studi pavesi[7]. Lo Studium Generale nacque grazie a Galeazzo II Visconti nel 1361; difatti, subito dopo la conquista della città da parte del Ducato di Milano[8], Galeazzo II, in qualità di vicario imperiale, ottenne dall'imperatore Carlo IV di Lussemburgo il decreto di fondazione dello Studium, con privilegi analoghi a quelli delle scuole di Parigi, Bologna, Oxford, Orléans e Montpellier. "Lo Studio era costituito da due Università distinte, dei giuristi (Diritto Civile e Canonico) e degli artisti (Medicina, Filosofia e Arti liberali). A capo dell'Università veniva eletto annualmente un rettore che era in genere uno studente che avesse superato i venti anni. Si conferivano gradi accademici a tre livelli: il baccellierato, la licenza e il dottorato."[9]. Successivamente nel 1389 lo Studium venne autorizzato da papa Bonifacio IX all'esercizio dell'insegnamento teologico. Inoltre, nello stesso anno di fondazione, Galeazzo II Visconti emise un decreto con il quale stabiliva che tutti gli studenti che vivevano nei territori del Ducato di Milano avrebbero dovuto utilizzare il nuovo Studio pavese[10]. Dopo periodi intermittenti di crisi, dovute a turbolenze politiche e militari, dal 1412 l’università riprese a funzionare regolarmente. La nascita dell'università impattò positivamente sull'economia della città, attirando anche molti studenti nobili e facoltosi, provenienti da altri stati italiani e da diversi paesi europei, che si stabilivano a Pavia per seguire le letture di diritto, arti e medicina. Il XV secolo vide inoltre proliferare i collegi (come il collegio Castiglioni fondato nel 1429 dal cardinale Branda Castiglioni) destinati agli studenti più indigenti, patrocinati da importanti famiglie milanesi e pavesi e presi d’assalto da molti nobili e cortigiani che, per entrarvi, si facevano raccomandare dai principi. Nel campo degli studi filosofici e letterari va ricordato l'insegnamento di Lorenzo Valla, in quello di diritto, di Giasone del Maino[11][12]. Negli stessi anni Elia di Sabato da Fermo, medico personale di Filippo Maria Visconti, fu il primo docente di medicina di religione ebraica un'università europea, mentre dal 1490 fu istituito un insegnamento di ebraico presso l'università[13]. Epoca moderna e contemporaneaL'attività accademica conobbe una brusca interruzione in seguito ai gravissimi danni ricevuti dalla città per l'assedio lungo un anno, subito tra il 1524 e il 1525, risoltosi con la battaglia di Pavia che contrappose l'esercito francese guidato dal re Francesco I e l'armata imperiale, costituita da spagnoli e lanzichenecchi tedeschi, di Carlo V. Un'analoga situazione stagnante continuò a persistere negli anni successivi, e ne risentirono fortemente l'attività scientifica e didattica dell'università. La situazione si aggravò ulteriormente nel XVII secolo con la dominazione spagnola, e a causa dall'epidemia di peste del 1630 che colpì diverse zone dell'Italia settentrionale. Nonostante ciò, nei primi anni del Cinquecento, si formò all'Università Gerolamo Cardano, mentre, probabilmente nel 1511, Leonardo da Vinci studiò anatomia insieme a Marcantonio della Torre, professore di anatomia all'università[14] e, sempre a Pavia, insegnò diritto Andrea Alciato. La rinascita dell'ateneo avvenne dalla seconda metà del 1700, grazie ai sovrani austriaci Maria Teresa d'Austria e Giuseppe II d'Asburgo-Lorena, i quali, ispirati dai principi dell'assolutismo illuminato, apportarono rilevanti riforme amministrative, e permisero la nascita della Scuola anatomica pavese. A cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, l'ateneo divenne uno dei migliori d'Europa (e del mondo), annoverando accademici come il fisico Alessandro Volta (che ricoprì anche la carica di rettore), gli anatomisti Antonio Scarpa e Lazzaro Spallanzani, il matematico Lorenzo Mascheroni. Inoltre a Pavia, nel 1777, si laureò Maria Pellegrina Amoretti, la prima donna laureata in Giurisprudenza d'Italia. Nei primi anni del novecento, l'Università di Pavia fu il primo ateneo italiano a ricevere il Premio Nobel, nella persona del medico e istologo Camillo Golgi (nei periodi 1893-96 e 1901-09 massima carica dell'ateneo). Nel 1935 per raggiungere gli istituti universitari fu attivato un apposito prolungamento della linea tranviaria cittadina, in attuazione dell'accordo fra la civica amministrazione e la Regia Università[15]. Dalla fine della seconda guerra mondiale, l'Università di Pavia ha conosciuto un nuovo rilancio, dovuto in gran parte all'energia e all'iniziativa dell'allora rettore Plinio Fraccaro. Nel corso degli anni settanta, alle facoltà tradizionali si sono aggiunte quella di Economia e Commercio e di Ingegneria. Infine, negli anni ottanta l'ateneo assunse l'attuale fisionomia attraverso l'edificazione del polo sede della facoltà Ingegneria, nato da un progetto dell’architetto Giancarlo De Carlo. A seguito di ulteriori ampliamenti, è stato creato un vero e proprio campus che ospita a oggi laboratori di ricerca, laboratori didattici e uffici di svariati corsi di laurea anche di ambito scientifico. In una parte della struttura, annessa allo stesso campus, ha sede l'Istituto di Genetica Molecolare (IGM-CNR). Il nome "Nave", che tutti utilizzano per identificare questa sede universitaria, si deve proprio all'architettura degli edifici che, con piani asimmetrici, sostegni esterni evidenti e oblò sulle porte, ricordano la struttura tipica di una nave di importanti dimensioni. StruttureDipartimenti e facoltàDal 1º gennaio 2012, in seguito alla riforma Gelmini[16], l'università di Pavia è articolata nei seguenti diciotto dipartimenti[17]:
Inoltre, dal 2013 sono state istituite due Facoltà di[18]:
SediIl palazzo centraleIn origine non esisteva un unico edificio destinato agli studi: le lezioni si tenevano nelle case private e nei conventi che offrissero locali adatti, o nello stesso palazzo del Comune. Solo sul finire del quattrocento, Ludovico il Moro destinò allo Studium un palazzo in Strada Nuova appartenuto ad Azzone Visconti. L'edificio, che confinava con l'Ospedale San Matteo, a seguito della ristrutturazione cinquecentesca (1534) presentava già due cortili a loggiati sovrapposti che corrispondono approssimativamente a quelli attuali di Volta e dei Caduti. In origine i due cortili erano conosciuti come Legale (Volta) e Medico (Caduti) dagli insegnamenti ospitati nelle aule delle due parti: quello meridionale ospitava le lezioni di diritto civile e canonico, mentre in quello settentrionale erano collocati gli spazi della medicina, filosofia e arti liberali. Il Cortile Volta deve la denominazione corrente alla presenza della statua di Alessandro Volta scolpita da Antonio Tantardini nel 1878 in occasione del centenario della nomina di Volta a professore di fisica sperimentale a Pavia. Volta è raffigurato in toga professionale con la pila nella mano sinistra. Nei muri perimetrali, sotto il portico si possono ammirare numerose pietre tombali e epigrafi in memoria. Le più antiche e interessanti risalgono al XV e XVI secolo e sono dedicate ad alcuni dei più famosi insegnanti di Pavia[19]. Tra il 1661 e il 1671 ci fu un ulteriore intervento, a opera dell'architetto Giorgio Pessina che riorganizzò i doppi portici aggiungendo colonne doriche binate, progettò balaustre decorate con pilastrini per il piano superiore e diede agli archi un inusuale profilo poligonale[20]. Nel XVIII secolo Maria Teresa d'Austria, nell'ambito del suo nuovo piano per una migliore direzione e riordino dell'Università, propose una modernizzazione dell'antico edificio. L'incarico fu affidato all'architetto Giuseppe Piermarini che si occupò della facciata e dei cortili, dove arrotondò gli archi e sostituì la copertura a cassettoni dei loggiati con soffitti a volta. Fu durante questo periodo che fu costruita l'aula Foscolo, che nel 1782 fu decorata da Paolo Mescoli. Nel 1783, l'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena donò all'ateneo l'ex monastero di Leano, una parte del quale fu destinata alla Facoltà di Teologia per la quale Leopoldo Pollack realizzò un autonomo corpo di fabbrica, articolato intorno a un terzo cortile in asse con i due originali, dei quali riprese il motivo del doppio loggiato con colonne doriche binate. Al piano superiore costruì un teatro fisico semicircolare, ora conosciuto come aula Volta, di struttura simile al teatro anatomico, oggi aula Scarpa situata nel cortile di medicina. All'inizio del XIX secolo, anche la parte meridionale del Monastero di Leano fu assorbita dall'Università e Giuseppe Marchesi completò il braccio di fabbrica fino a via Mentana. Allo stesso architetto si deve il progetto della nuova aula magna costruita tra il 1845 e il 1850 sotto la direzione dell'architetto Giovanni Battista Vergani, con un pronao composto di colonne corinzie ispirato al modello di un tempio greco. All'esterno il bassorilievo del timpano, eseguito dallo scultore Antonio Galli, rappresenta il rettore Alessandro Volta nell'atto di conferire un diploma di laurea. È la sede delle principali cerimonie dell'Università. Nel 1932, dopo che i dipartimenti medici furono trasferiti nella loro nuova sede in viale Golgi, l'Università si espanse ulteriormente e acquistò l'ampio complesso del XV secolo che un tempo apparteneva all'Ospedale San Matteo. Aule storicheIl palazzo conserva alcune aule storiche che sono state restaurate e che vengono tuttora utilizzate per convegni, occasioni di rappresentanza e per lo svolgimento delle sedute di laurea.
I collegi universitariGià dalla metà del XVI secolo[21] Pavia era dotata di due grandi Collegi Universitari, l'Almo Collegio Borromeo e il Collegio Ghislieri, che hanno svolto nel XIX secolo un ruolo importante nella preparazione culturale di buona parte della classe dirigente e intellettuale lombarda e italiana. Nel piano di potenziamento delle strutture universitarie, dopo il 1945 ebbe parte centrale un grande sviluppo di questo caratteristico aspetto della vita universitaria pavese per merito del rettore Plinio Fraccaro. Profondamente inseriti nel tessuto culturale e storico della città, i collegi svolgono un forte ruolo di attrattiva per gli studenti provenienti da tutta Italia; forte mezzo di aggregazione e ponte tra vita accademica e sociale, a oggi, i collegi si possono distinguere in collegi di merito, pubblici (EDISU)[22] e privati. I quattro collegi di merito sono l'Almo Collegio Borromeo (misto), il Collegio Ghislieri (misto), il Collegio Santa Caterina (femminile) e il Collegio Nuovo (femminile): questi sono collegi riservati ad alunni meritevoli, selezionati tramite concorso pubblico. Tutti e quattro questi collegi prevedono inoltre una sezione o una residenza separata per gli studenti post laurea. I collegi gestiti dall'EDISU sono il Collegio Castiglioni-Brugnatelli (femminile), il Collegio Cairoli (maschile), il Collegio Gerolamo Cardano (misto), il Collegio Fraccaro (maschile), il Collegio Spallanzani (maschile), il Collegio Benvenuto Griziotti (misto), il Collegio Giasone del Maino (misto), il Collegio Lorenzo Valla (misto), il Collegio Alessandro Volta (misto) e i Collegi Camillo Golgi (misti) due residenze universitarie ad amministrazione separata. Esistono poi quattro collegi privati: il Collegio Maria Ausiliatrice (femminile), il Collegio Don Bosco (maschile), il Collegio Sant'Agostino (maschile) e il Collegio Senatore (femminile). A Cremona è presente infine il Collegio Quartier Nuovo. RicercaL’Università degli Studi di Pavia è orientata alla ricerca e sono molteplici i progetti e le collaborazioni internazionali di ricerca nelle quali è coinvolta. Diversi sono i centri di ricerca che, associati all'ateneo, collaborano attivamente e ne permettono la crescita scientifica e culturale. Ne sono un esempio: La fondazione EUCENTRE[23], in campo ingegneristico, è una delle migliori eccellenze. Creato nel 2003 su iniziativa dei soci fondatori Dipartimento della Protezione Civile, Università di Pavia, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS) è un ente senza fine di lucro che promuove e sviluppa la ricerca e la formazione nel campo della riduzione del rischio, in particolare sismico. L'Istituto di Genetica Molecolare[24] (IGM-CNR), nato nel settembre del 2000 dalla fusione di due centri del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia: l'Istituto di Biochimica e Genetica Evoluzionistica (IGBE) e il Centro di Studi per l’Istochimica (CSI). L'IGM è coinvolto nella ricerca di base su processi biologici-molecolari fondamentali. L'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), istituito nel 1951, è un ente pubblico di ricerca dedicato allo studio dei costituenti fondamentali della materia e svolge attività di ricerca, teorica e sperimentale, nel campo della fisica nucleare, subnucleare e astroparticellare, in stretta collaborazione con il mondo universitario. Il Centre for Health Technologies[25] (CHT), progetto strategico dell’Università di Pavia (che collega 12 dipartimenti medici e scientifici, 100 docenti e 200 dottorandi), si occupa di ricerca scientifica per risolvere problemi in materia di salute umana, promuovendo la ricerca interdisciplinare integrando le scienze di base, la medicina, la farmacologia e l'ingegneria. Il progetto "NATO[26]" che fa capo a un gruppo di ricerca del CHT, è stato uno degli esperimenti scientifici realizzati in orbita all'interno della Stazione spaziale internazionale durante la missione Expedition 42/43. Il parco tecnico scientifico[27] (PTS) di recente fondazione, gestisce un incubatore di imprese in ambito biotecnologico e ICT provenienti dall'ateneo. Il Laboratorio Energia Nucleare Applicata (LENA), dove si trova l'omonimo reattore nucleare a fissione, utilizzato per progetti di ricerca, formazione e didattica.[28] Il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, fondato nel 1980, conserva e studia il materiale documentario relativo a scrittori e scienziati e in generale intellettuali degli ultimi due secoli[29]. Pavia Archivi Digitali è un progetto promosso dall'Università nel 2009 allo scopo di raccogliere archivi nativi digitali di personalità della letteratura e della cultura contemporanea per garantirne la conservazione e lo studio nel tempo[30]. MuseiIl "Sistema museale di Ateneo"[31] si è costituito nel gennaio 2005 con lo scopo di riunire tutti i musei e le collezioni dell'Università di Pavia. In particolare, l'Università ospita:
Casa editriceL'Università degli Studi di Pavia è una delle istituzioni che aderiscono alla Dichiarazione di Berlino sull'accesso aperto alla letteratura scientifica. La Pavia University Press, è la casa editrice dell’Università degli Studi di Pavia, istituita nel marzo 2009 con lo scopo di diffondere strumenti della didattica e risultati della ricerca condotte nell’Ateneo e presso altri centri di alta specializzazione. Il Catalogo si articola in tre[39] sezioni: scientifica (monografie, miscellanee, atti di convegno); didattica e formazione (manuali e testi didattici); pubblicazioni istituzionali. Pavia University Press aderisce, inoltre, ai principi dell'open access e pubblica sia in formato digitale sia nel tradizionale formato a stampa con la formula del print on demand. Radio universitariaUCampus[40] è la web radio dell’Università di Pavia, nasce nel 2008 (le trasmissioni prendono il via il 22 settembre 2008 sotto il nome iniziale di “Radio Campus Pavia”). La radio conta sulla collaborazione del corso di laurea interdipartimentale CIM (Comunicazione Innovazione e Multimedialità), e conta di diverse dirette settimanali e un palinsesto musicale in onda 24 ore su 24. UCampus inoltre collabora attivamente alle produzioni e ai progetti di RadUni – l'Associazione degli operatori radiofonici universitari, e di Ustation – il Network dei media universitari italiani. Regata Pavia-PisaNata nel 1929 per commemorare gli studenti pavesi e pisani che parteciparono alla battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara del 1848, è una delle regate più antiche che si disputano nel continente europeo. Ispirata alla celebre regata Oxford-Cambridge, è un evento arrivato nel 2017 alla 55ª edizione[41], che vede ad anni alterni gli equipaggi universitari sfidarsi sulle acque dei fiumi Arno e Ticino, che attraversano le rispettive città. Nonostante alcune interruzioni registrate dalla nascita della manifestazione, la tradizionale competizione tra i due Centri Universitari Sportivi continua a suscitare grande interesse nelle due città per i significati storici e commemorativi che a essa sono legati. La regata mantiene inoltre un indiscusso valore sportivo, in quanto gli equipaggi rappresentano a livello nazionale il vertice della disciplina, come dimostrano anche i risultati ottenuti nei campionati sportivi universitari, con Pavia e Pisa arrivate spesso a contendersi i primi posti nelle classifiche. RettoriElenco cronologico dei rettori:[42][43] Rettori eletti per voto degli studenti
L'Università rimane chiusa per tredici mesi e riapre il 23 giugno 1800
Rettori nominati dal Governo[58]
Rettori eletti dal Collegio dei Dottori
Rettori nominati dal Ministero della pubblica istruzione del Regno Lombardo-Veneto
Rettori nominati con Regio Decreto
Rettori del dopoguerra
Note
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