Provincia di Padova
La provincia di Padova è una provincia italiana del Veneto che con i suoi 932 693 abitanti è la più popolata della regione e dell'intero Triveneto, ed è tredicesima in Italia, davanti a Verona. Istituita nel 1806 come dipartimento del Brenta, assunse l'attuale denominazione nel 1815. Circondata interamente da altre province venete, eccetto un piccolo sbocco sulla laguna di Venezia a sud-est, confina a nord con le province di Treviso e di Vicenza, ad est con quella di Venezia, a sud con quella di Rovigo e ad ovest con quelle di Verona e di Vicenza. Geografia fisicaIl territorio, prevalentemente pianeggiante, è attraversato da numerosi corsi d'acqua naturali, tra i quali i principali sono i fiumi Brenta, Bacchiglione e, all'estremo sud della provincia, Adige; accanto ad essi, un fitto intreccio di canali artificiali, tra cui il Canale di Battaglia, il Bisatto e il Piovego. A sud-ovest della città di Padova, oltre l'area delle Terme euganee, sorgono i Colli Euganei, un gruppo di colline di origine vulcanica, che sono le uniche elevazioni della provincia. La provincia comprende anche una piccola sezione della Laguna veneta, nell'area detta Valle Millecampi del Comune di Codevigo. StoriaIl territorio dell'attuale provincia di Padova ha numerose località coinvolte nelle vicende storiche ed umane svoltesi tra l'XI e il XIII secolo e legate alla famiglia degli Ezzelini. Di origine germanica, il capo-stipite della famiglia giunse nel 1035 al seguito del re d'Italia e imperatore Corrado II il Salico e si stabilì nel castello di Onara, nella zona nord dell'odierna provincia. Gli vennero assegnati diversi territori, tra cui Bassano. I suoi successori aumentarono le proprietà familiari espandendosi fino alle zone di Mantova, Trento, Belluno, Este, Pordenone ed ebbero prestigiosi incarichi nei comuni di Vicenza, Treviso ecc. Ezzelino III da Romano divenne signore di Verona ed il suo successore Alberico da Romano fu podestà di Vicenza e Treviso. Alleatosi con i ghibellini e scomunicato dal papa, fu costretto a ritirarsi nelle sue proprietà, dove venne sconfitto dalle milizie guelfe, torturato e ucciso assieme a tutta la famiglia nel 1260. Dopo tale evento ebbe fine l'egemonia degli Ezzelini, e le loro proprietà furono confiscate e censite. La prima Provincia di Padova nacque nel 1816 ed era una delle province del Regno Lombardo-Veneto, Stato controllato dall'Impero Austriaco fino al 1866. Dal 1806 al 1815, il suo territorio era chiamato Dipartimento del Brenta, suddivisione amministrativa del Regno d'Italia di epoca napoleonica. Gli austriaci la ripartirono in dodici distretti e centotré comuni.[2] Nel 1818 fu ceduto a Vicenza il distretto di Cittadella, che tornò alla provincia di Padova nel 1853. In quello stesso anno, il distretto di Mirano (comprensivo anche dell'ex distretto di Noale) venne ceduto in parte alla provincia di Venezia e in parte a quella di Treviso. Per la precisione, passarono a Venezia i comuni di Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Noale, Salzano e Scorzè. Alla provincia di Treviso fu annesso il comune di Zero Branco. Mentre rimasero nel territorio della provincia di Padova i comuni di Trebaseleghe e Piombino Dese. La provincia entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1866 quando, a seguito della terza guerra d'indipendenza che vide l'esercito di re Vittorio Emanuele II contro gli austriaci e, grazie ai patti stretti in precedenza con la Prussia vittoriosa sul fronte austriaco settentrionale, nonché agli accordi di Plombières (Trattato di Torino del 24 marzo 1860 che sancì l'annessione della Contea di Nizza e della Savoia alla Francia in cambio dell'appoggio francese alla politica di unificazione italiana condotta dalla monarchia sabauda), venne annessa la maggior parte del Veneto. Il territorio provinciale rimase invariato, secondo le disposizioni del Decreto Rattazzi emanato nel 1859 dal governo sabaudo. SimboliNello stemma della provincia la croce rossa su sfondo bianco posizionata al centro, simbolo di Padova, è circondata, partendo dal primo in alto a sinistra e in senso orario, dai sette stemmi dei comuni di Este, Cittadella, Monselice, Camposampiero, Piove di Sacco, Conselve e Montagnana. «D'argento, alla croce di rosso, che è di Padova, con l'orlatura composta di sette pezzi: il 1° di Este (d'oro, al castello di rosso torricellato di tre pezzi merlati alla guelfa, la porta aperta del campo, caricata della croce di rosso e sormontata dal leone di San Marco d'oro); il 2° di Cittadella (di rosso, al mastio cimato a destra da una torricella e a sinistra dalla bandiera bifida di rosso, astata e bordata d'oro, il tutto al naturale e merlato alla guelfa); il 3° di Monselice (d'azzurro, alla rocca di tre cinte sovrapposte, torricellate e merlate e divise da spalti erbosi, il tutto al naturale); il 4° di Montagnana (interzato in fascia: in a d'argento al leone di San Marco di rosso; in b di rosso, al palo troncato d'azzurro e d'oro, caricato della stella di otto raggi dell'uno all'altro; in c di nero pieno); il 5° di Camposampiero (di rosso, alla croce d'argento); il 6° di Conselve (d'argento, alle sette losanghe di rosso, poste in sbarra); il 7° di Piove di Sacco (San Martino a cavallo e il povero, al naturale, su campagna di verde.» Lo stemma è stato concesso D.P.R. 17 febbraio 2003[3] e riunisce le armi dei capoluoghi degli otto circondari originari della provincia. Alcune di esse sono variate in alcuni particolari e per tanto l'emblema attuale differisce da quello concesso con regio decreto del 20 aprile 1884[4] per lo stemma di Piove di Sacco (7°), ora col San Martino e il povero al posto di tre melagrane.[5] Lo stemma mantiene gli ornamenti esteriori antichi. Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 2 dicembre 1955, è un drappo di bianco.[4] Popolazione
ComuniAppartengono alla provincia di Padova i seguenti 101 comuni:
Comuni più popolosiDi seguito è riportata la lista dei dieci principali comuni della provincia di Padova ordinati per popolazione (dati: Istat 30/4/2023):
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti Etnie e minoranze straniereQualità della vitaSecondo l'Agenzia europea dell'ambiente, nel 2023 è risultata la 367ª città più inquinata in Europa (su un campione di 375 città) e la seconda in Italia, dopo Cremona.[9] EconomiaArtigianatoNell'artigianato la provincia di Padova è rinomata per le seguenti produzioni e lavorazioni:
AmministrazioneLa sede dell'ente Provincia è situata in Piazza Antenore a Padova, presso Palazzo Santo Stefano. Elenco dei presidentiInfrastrutture e trasportiStrade ed autostradeStrade statali
Strade provincialiLinee bus extraurbani e urbaniIl servizio dei trasporti pubblici su gomma è fornito da Busitalia Veneto sia a livello provinciale che per la città di Padova. Collegamenti con altre città venete su gomma sono serviti anche da aziende di trasporto pubblico delle vicine città, come il servizio verso il veneziano offerto da ACTV, verso il trevigiano da MOM, verso il vicentino da FTV. Rete ferroviaria
AeroportiNote
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