Il territorio risulta insediato già dal medioevo, quando nel VI-VII secolo venne edificata una piccola chiesa dedicata a san Giorgio,[4] martire guerriero protettore dei deboli e patrono dei Longobardi, insieme a san Michele arcangelo e san Martino di Tours. Peraltro, la zona era attraversata dall'antica strada romana del Cogno, che si congiungeva con la consolare Postumia (che univa Vicenza e Treviso).[5]
Lo storico padovano Andrea Gloria riferisce nel 1803 che nella frazione di Paviola vie era un bosco di venti campi di proprietà della famiglia Obizzi e che l'arciprete Anselmo Panizzon promosse il risanamento fondiario, tanto da meritarsi un attestato dalla Società di Incoraggiamento.[5]
Alla fine della seconda guerra mondiale, il 29 aprile 1945 un gruppo di tedeschi in ritirata rastrellò 39 cittadini di Sant'Anna Morosina, facendoli camminare fino in via Cacciatora a Castello di Godego,[7] dove furono trucidati con le armi da fuoco insieme ad altre vittime nell'eccidio di Castello di Godego.[8][9][10] Nel 2015 il Comune di San Giorgio di Bosco ha richiesto un risarcimento alla Germania per la strage nazista.[7]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 marzo 1954.[11]
«Di rosso, al S. Giorgio a cavallo nell'atto di uccidere il drago, su terreno erboso, accompagnato nel canton destro del capo da un albero di quercia, sradicato, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma di San Giorgio in Bosco, eseguito con grande maestria dal bozzettista Ettore Pennetta, è "etimologico" raccogliendo la caratteristica raffigurazione del santo a cavallo mentre uccide il drago e quella di un albero sradicato, a rievocare le condizioni naturali del Cittadellese e la proficua opera di bonifica attuata dall'uomo nel corso dei secoli.
«Piccolo centro del padovano, durante le tragiche giornate della Guerra di Liberazione, subì una delle più feroci rappresaglie da parte delle truppe naziste, che trucidarono brutalmente trenta suoi concittadini, tra cui alcuni eroici giovani. Ammirevole esempio di coraggio, di spirito di libertà e di amor patrio. San Giorgio in Bosco (Padova), 28 aprile 1945» — 21 aprile 2005
^ Egidio Ceccato, Il sangue e la memoria - Le stragi di Santa Giustina in Colle, San Giorgio in Bosco, Villa del Conte, San Martino di Lupari e Castello di Godego (27-29 aprile 1945) tra storia e suggestioni paesane, Verona, Cierre Edizioni, 2005.