Provincia di Arezzo
La provincia di Arezzo è una provincia italiana della Toscana di 333 017 abitanti.[1] È quarta tra le province toscane sia per il numero di abitanti sia per quanto riguarda la superficie. Confina con l'Emilia-Romagna (provincia di Forlì-Cesena e provincia di Rimini) a nord-est, con la provincia di Firenze a nord-ovest, con le Marche (provincia di Pesaro e Urbino) e con l'Umbria (provincia di Perugia) a est e con la provincia di Siena a sud-ovest. La provincia amministra anche una piccola exclave situata all'interno dei confini della provincia di Rimini, le cui località sono frazioni del comune di Badia Tedalda. StoriaLa provincia di Arezzo deriva dal vecchio Compartimento di Arezzo del Granducato di Toscana, nato nel 1826 con l'unione di comuni già parte del Compartimento di Firenze e del Compartimento di Siena. Con l'annessione al Regno d'Italia, nel 1860, vennero ceduti alla provincia di Siena i comuni di Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Sarteano, Sinalunga e Torrita di Siena. Nel 1927 vennero invece ceduti alla provincia di Perugia i comuni di Monte Santa Maria Tiberina e Monterchi[2], quest'ultimo tornato nel 1939 alla provincia di Arezzo in seguito alle proteste della popolazione. Dal 1º gennaio 2014, i comuni della provincia variano da 39 a 37, in quanto si costituiscono i nuovi enti di Pratovecchio Stia dalla fusione di Pratovecchio e Stia, in Casentino e di Castelfranco Piandiscò dalla fusione di Castelfranco di Sopra e Pian di Scò. Dal 1º gennaio 2018, i comuni della provincia variano da 37 a 36, in quanto si costituisce il nuovo ente di Laterina Pergine Valdarno dalla fusione di Laterina e Pergine Valdarno, in Valdarno. OnorificenzeLa Provincia di Arezzo è tra gli enti decorati al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della Medaglia d'oro al valor militare per la propria attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale: «Territorio ove intensa si svolse la Resistenza antinazifascista, la Provincia di Arezzo - nel corso di 12 mesi - fu teatro di irriducibile opposizione al nemico occupante, da parte di agguerrite formazioni armate e delle patriottiche popolazioni di città e campagne, sui monti e nelle valli. Le operazioni di dura guerriglia partigiana, alimentate e sorrette da coraggiosa e spesso cruenta ostilità popolare, comportarono l'impegno di ingenti forze nemiche, a controllo di una vasta zona delle retrovie e a protezione di importanti comunicazioni, sul tergo degli schieramenti germanici. Le gravi perdite umane e di beni, inflitte e subite, testimoniano di sacrifici, distruzioni e sofferenze immani di combattenti e popolazioni, di generoso sangue versato nell'«Aratino», con eminente valore, in un periodo tragico per le sorti della Patria. Arezzo, 9 settembre 1943 - 3 ottobre 1944»
— Roma, 13 marzo 1984[3]. BorghiLa provincia di Arezzo è un territorio ricco di borghi risalenti a differenti epoche storiche:
Geografia fisicaÈ attraversata dal fiume Arno dalla sorgente fino a San Giovanni Valdarno, mentre a est è attraversata dal tratto iniziale del fiume Tevere che dal confine provinciale nord scorre verso sud quasi parallelamente alla dorsale appenninica. La provincia ha quattro vallate principali: il Valdarno, la Val di Chiana, la Valtiberina e il Casentino. Il rilievo più elevato è il Monte Falco (1.658 m s.l.m.), situato nell'estremità settentrionale della provincia nella valle del Casentino. ComuniLa mappa a destra rappresenta i comuni della provincia di Arezzo raggruppati nelle 4 regioni storiche che sono: in viola il Casentino, in verde la Valtiberina, in Arancione La Val di Chiana con Arezzo (in giallo) ed in Rosso la Valdarno Superiore. Congiuntamente, appartengono alla provincia di Arezzo i seguenti 36 comuni:
I comuni di Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Monte San Savino, Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Sansepolcro possiedono il titolo di città. AmministrazioneElenco dei presidentiMusicaA Pratovalle, frazione del comune di Loro Ciuffenna, vivevano gli antenati del noto cantautore Renato Zero, il cui vero nome è Renato Fiacchini, infatti la presenza della famiglia Fiacchini nel paese è documentata già nel 1841[4]. Note
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