Clino-ferri-holmquistite
La clino-ferri-holmquistite è un minerale, un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di litio[2]. La descrizione di questo minerale è stata pubblicata nel 2004 con il nome di ferri-ottoliniite ma con la revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012 questa composizione fu considerata intermedia fra quella della clino-ferri-holmquistite e quella della magnesio-riebeckite pertanto l'ottoliniite non fu accettata[2]. Nel settembre 2014 il campione originale è stato approvato con il nome di clino-ferri-holmquistite[4]. Il minerale descritto originariamente con il nome di clino-ferri-holmquistite (numero IMA 1995-045) da Caballero ed altri nel 1998 è stato rinominato clino-ferro-ferri-holmquistite[1]. EtimologiaIl nome originario, ferri-ottoliniite, deriva da quello di Luisa Ottolini "per riconoscere il suo contributo fondamentale all'avanzamento dell’analisi in sonda ionica dei minerali, con particolare riferimento agli elementi leggeri". Presenta una debole radioattività. MorfologiaLa clino-ferri-holmquistite è stata scoperta sotto forma di aggregati granoblastici intergranulari formati da cristalli subedrali o come microinclusioni[3]. Origine e giacituraLa clino-ferri-holmquistite è stata trovata nell'episienite associata a quarzo, microclino, annite, zircone, albite, egirina-augite, ferripedrizite, ferro-ferri-pedrizite, ferri-leakeite, clino-ferro-ferri-holmquistite, titanite, andradite, magnetite, apatite, tainiolite, ferro-actinolite, clorite, muscovite, ematite, minerali argillosi e clinozoisite[3]. Si è formata per alterazione episienitica (dequarzificazione ed albitizzazione) del granito porfiritico ricco di cordierite per azione di fluidi acquosi non magmatici a bassa salinità alla temperatura di circa 520 °C[5]. NoteBibliografia
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