Mangano-mangani-ungarettiite

Mangano-mangani-ungarettite
Classificazione Strunz (ed. 10[1])9.DE.25[1]
Formula chimicaNaNa2(Mn2+2Mn3+3)Si8O22O2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico[2]
Sistema cristallinomonoclino[2]
Classe di simmetriaprismatica[2]
Parametri di cellaa=9,89(2) Å, b=18,04(3) Å, c=5,29(1) Å, β=104,6(2)°, Z=2[2]
Gruppo puntuale2/m[2]
Gruppo spazialeC2/m[2]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,52[2] g/cm³
Densità calcolata3,45[2] g/cm³
Durezza (Mohs)6[2]
Sfaldaturaperfetta secondo {110}[3]
Fratturafragile[3]
Coloreda rosso ciliegia a rosso molto scuro[3]
Lucentezzavitrea[3]
Opacitàtrasparente
Strisciobianco rosato chiaro[3]
Diffusioneraro
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La mangano-mangani-ungarettiite è un minerale, un anfibolo appartenente al gruppo degli ossi-anfiboli[4]. È stato scoperto all'interno della miniera Hoskins presso Grenfell, Nuovo Galles del Sud, in Australia e denominato ungarettiite[2]. Deve il suo nome a Luciano Ungaretti (Cherso, 1942 - Pavia, 2001), professore di mineralogia presso l'università di Pavia in riconoscimento dei suoi studi sui silicati che formano rocce[5]. In seguito alla revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012 l'ungarettitte è stata riclassificata, in quanto uno dei membri finali del gruppo degli ossi-anfiboli avente il termine W (della formula generale degli anfiboli AB2C5T8O22W2) rappresentato dall'anione O2– e caratterizzato dai cationi Mn2+ e Mn3+ che si definiscono con i suffissi mangano- (Mn2+) e mangani- (Mn3+) in mangano-mangani-ungarettiite[4].

Morfologia

La mangano-mangani-ungarettiite è stata scoperta sotto forma di grani prismatici[3]

Origine e giacitura

Si rinviene all'interno di uno scisto metamorfico stratiforme composto di ossidi, silicati di manganese e carbonati contenenti manganese associati a metadiaspri, metabasalti e metacalcari[2].

Note

  1. ^ a b (EN) Mangano-mangani-ungarettiite mineral information and data — mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 24 marzo 2015.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Hawthorne, p. 165.
  3. ^ a b c d e f Hawthorne, p. 166.
  4. ^ a b Hawthorne (2012), p. 2040.
  5. ^ Hawthorne (1995), pp. 165-166.

Bibliografia

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