Il minerale è stato descritto nel 1969 in base ad una scoperta avvenuta nella miniera di Tanohata, prefettura di Iwate, Giappone ed approvato dall'IMA con il nome di kôzulite in onore del professor Shukusuke Kôzu (1880-1955) per i suoi contributi nel campo dei minerali che formano le rocce[5]. È stata poi rinominata mangano-ferri-eckermannite con la revisione della nomenclatura del 2012 (IMA 2012)[4].
Morfologia
La mangano-ferri-eckermannite è stata scoperta sotto forma di aggregati zonati di corti cristalli prismatici di qualche millimetro[3].
(EN) Frank C. Hawthorne, Roberta Oberti, George E. Harlow, Walter V. Maresch, Robert F. Martin, John C. Schumacher e Mark D. Welch, Nomenclature of the amphibole supergroup (PDF), in American Mineralogist, vol. 97, 2012, pp. 2031-2048, DOI:10.2138/am.2012.4276. URL consultato il 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).