Gli edifici sono elencati in liste suddivise per comune; includono oltre trenta chiese consacrate (sebbene non tutte officiate regolarmente), a cui si aggiunge una decina di cappelle. Gli edifici di culto appartengono tutti alla confessione cattolica e fanno parte dell'arcidiocesi di Trento.
Parrocchiale. Costruita verso il 1250; venne ampliata nel 1768 con l'allungamento della navata, e nel 1906-07 con l'inserimento delle navate laterali; è parrocchiale dal 1919[2].
Costruita nel 1498, era dotata di cimitero e campanile; l'altare venne consacrata nel 1512 dal vescovo ausiliario Michele Iorba. Chiusa per ordine vescovile nel 1751, venne demolita nel 1776, e i materiali riutilizzati per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria Assunta. Sul sito dove sorgeva venne eretta una via Crucis[3][10].
Comune di Madruzzo
Interno
Esterno
Nome
Periodo storico
Ubicazione
Informazioni
Chiesa dei Caduti di tutte le guerre, o chiesetta degli alpini
Parrocchiale. Costruita nel 1887-89 per volontà del vescovo Eugenio Carlo Valussi, al posto della chiesa conventuale dell'Assunta che venne contestualmente demolita. È parrocchiale dal 1943[13].
Parrocchiale. È citata nel 1236 in occasione di una sua ricostruzione, ma la fondazione potrebbe essere antecedente di qualche secolo; venne nuovamente riedificata tra il 1524 e il 1549; tra il 1668 e il 1676 venne inserita una cappella laterale dedicata al rosario[14].
Parrocchiale. Citata nel 1491; venne ricostruita verso la fine del XVI secolo, e poi ampliata nel 1736; venne di nuovo riedificata tra il 1871 e il 1881, mantenendo solo il presbiterio della struttura precedente. È parrocchiale dal 1938[19].
È attestata nel XII secolo, intitolata a san Procolo; tra il XIII e il XIV venne alzato il campanile, mentre la chiesa fu oggetto di ampliamenti nel 1484, nel 1610 e nel 1890[20].
Cappella situata nel cortile di casa Negri; eretta nel 1730 e restaurata nel 1896, era dedicata in origine a san Costantino, a sant'Antonio e alla Madonna del Carmine[25].
Chiesa adiacente al romitorio del Casale, esistente nel Trecento e documentata sino al 1686. Dalla successiva visita pastorale (1723) non viene mai più menzionata, ed è possibile che sia andata distrutta durante l'invasione del 1703. Della chiesa non rimane più alcunché, mentre l'edificio dell'eremo esiste ancora, convertito in abitazione privata[26].
Chiesa di Santa Maria Assunta
XIV secolo
Sarche
Chiesa gotica del piccolo convento dei Padri Celestini, fondato nel 1325 e situato accanto all'attuale chiesa parrocchiale. Il convento non superò mai i tre religiosi, e funse principalmente da ospizio per viandanti; esso venne soppresso nel 1778, e la chiesetta venne quasi completamente demolita[13][27].
Chiesa di San Tommaso di Canterbury, o di San Tomaso Becket
Una prima chiesa sul posto venne edificata probabilmente nel XIV secolo, anche se la prima citazione documentale è del 1537. Venne poi riedificata nel 1892-93[31].
Parrocchiale. La chiesa è citata per la prima volta nel 1491; questa struttura venne completamente ricostruita nel 1831-32; l'elevazione a parrocchiale è del 1960[32].
La prima citazione è del 1520; venne ampliata nel 1634 con l'allungamento della navata, e nel 1782 con l'allargamento del presbiterio; fu parrocchiale dal 1958, poi venne sostituita dalla chiesa della Regina della Pace[33].
Parrocchiale. La prima citazione della chiesa, dedicata allora a san Floriano, è del 1421; venne ricostruita nel 1497, e intitolata ai santi Matteo e Floriano, e poi di nuovo in un periodo imprecisato tra il 1580 e il 1637, con la dedicazione a san Giacomo; fu ricostruita per la terza volta nel 1860. L'edificio cadde in rovina durante la seconda guerra mondiale, e venne restaurato tra nel 1923-24[36].
La prima citazione è del 1491 (allora intestata ai santi Dionigi, Rustico ed Eleuterio), ma un prima chiesa sul posto risale forse al XIV secolo; nel 1580 è attestata con l'intitolazione ai santi martiri anauniesi. Venne ricostruita nel 1866-68, e ridedicata a san Lorenzo[37].
Parrocchiale. Una prima chiesa è citata nel 1198; venne riedificata tra il 1480 e il 1520, e poi ampliata nel 1872 con la costruzione della navata. L'elevazione a parrocchia è del 1963[40].
Una prima chiesetta esisteva sul posto probabilmente nella seconda metà del Quattrocento; essa venne in parte riedificata all'inizio del Cinquecento[42].
Una cappella sul posto è attestata nell'860; essa venne riedificata nel 1496, e nell'Ottocento si ebbero diversi restauri, oltre all'aggiunta del campanile a vela nel 1898[44].
Parrocchiale. Una prima cappella venne fondata nel VI secolo. Essa fu ricostruita nel 1200, e il campanile venne sopraelevato nel 1578. L'edificio venne ricostruito di nuovo totalmente, eccezion fatta per il campanile, nel 1907-09[45].
Costruita nel 1887, è stata restaurata nel 1968; è situata lungo il "sentiero di San Vili", tramite il quale, secondo la tradizione, il corpo martirizzato di san Vigilio venne portato dalla val Rendena fino a Trento[46].
Cappella cimiteriale, costruita tra il 1920 e il 1925 in memoria dei caduti nella prima guerra mondiale; è stata affrescata da Marco Bertoldi nel 1982 e restaurata nel 1993[53].
Sicuramente esistente nel 1208, è però di fondazione assai precedente; risultava diroccata già verso la metà del Cinquecento, e venne ricostruita dagli abitanti di Vezzano e riconsacrata nel 1574. Restaurata nel 1653, subì gravi danni durante l'invasione del 1703 e poi ancora nel periodo napoleonico; caduta nuovamente in degrado, si decise di dismetterla nel 1819, e ne restano ora soltanto i ruderi[55].