Gli edifici sono elencati in liste suddivise per comune; includono oltre settanta chiese consacrate (sebbene non tutte officiate regolarmente), a cui si aggiunge una sessantina di cappelle. Gli edifici di culto appartengono tutti alla confessione cattolica e fanno parte della diocesi di Bolzano-Bressanone.
Una delle "Tre Chiese"; citata a partire dal 1237, verso il 1400 venne dotata dell'attuale abside rettangolare e sempre a inizio Quattrocento venne anche affrescata; nel Seicento vennero realizzate le finestre attuali[1][2][3].
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1378, è però duecentesca, periodo a cui già risale l'inclinazione del campanile, dovuta a un cedimento del terreno e in parte ridotta nel Quattrocento quando venne installata l'attuale cuspide ottagonale. Risale al 1470-72 anche un rifacimento gotico della struttura, poi ricostruita nel 1874-75 in stile neoromanico reimpiegando la vecchia abside come sagrestia[1][2][4].
Citata a partire dal 1384. La chiesa trecentesca, che già era sorta al posto di una più antica, venne sostituita dall'attuale nel 1480. I tetti del campanile e della chiesa dovettero essere ricostruiti a seguito di un incendio nel 1925[1][2][5].
Chiesa cimiteriale, edificata nel 1500 circa e dotata delle due cappelle laterali nel Seicento. Affacciata direttamente sulla statale del Brennero, nel Novecento il portale frontale venne murato per ragioni di sicurezza[1][2][6].
Una delle "Tre Chiese", leggermente più grande delle altre due; citata nel 1411 (o 1422), venne ricostruita verso il 1500 dopo che la costruzione romanica andò in rovina[1][2][3].
Parrocchiale. Sorta nel 1588 (o 1538 secondo altre fonti), era anticamente collegata alla dogana da un corridoio in legno, ed era per questo detta "cappella doganale". Rimaneggiata in stile neogotico nel 1890, andò in fiamme nel 1938, e dovette essere interamente ricostruita; il campanile venne aggiunto successivamente[1][2][7].
Parrocchiale. Una prima struttura, a cui risalgono parti delle mura della navata e del campanile, esisteva sul posto già nel XII secolo, ed è citata per la prima volta nel 1205. La struttura attuale deriva da una ricostruzione tardogotica avvenuta tra il 1482 e il 1498, durante la quale venne anche sopraelevato il campanile originale[9][10][11].
Costruita tra il 1467 e il 1470 come parte del nuovo ospedale (chiuso nel 1847 e ora sede del municipio), eredita la sua intitolazione dalla chiesa dell'ospedale vecchio (l'attuale chiesa di San Sebastiano). Fece le funzioni della parrocchiale nel periodo di ricostruzione della chiesa di Sant'Andrea[9][10][12].
Edificata nel 1720 dai nobili von Troyer, all'epoca proprietari della vicina residenza Küchenmairhof; la consacrazione avvenne nel 1730, e fino al 1806 venne officiata regolarmente[9][13].
Una prima chiesa sul posto sorse già verso l'anno 600; si trattava di una struttura su due livelli, che sino al 960 circa fu sede della diocesi di Sabiona. Trasformata nel 1100 o nel 1200 in una basilica romanica a tre navate, e quindi rimaneggiata in forme gotiche verso il 1450, aggiungendo anche una cappella laterale, venne gravemente danneggiata dall'incendio del 1535 che distrusse l'antico palazzo vescovile adiacente. Venne riparata e parzialmente ricostruita soltanto nel 1679, quando sul posto sorse l'odierno monastero di Sabiona[9][10][14].
Definita "il santuario più alto d'Europa", è posta a oltre 2300 metri sotto alla cima San Cassiano. Una prima cappella venne costruita nel 1743 per ospitare un crocifisso (a sua volta collocato sul posto nel 1700 circa, e proveniente dalla cappella cimiteriale); essa venne sostituita dalla chiesa attuale nel 1867-69, per poter sostenere il grande numero di pellegrini[9][15][16].
Chiesa del convento dei Cappuccini, eretta assieme a tutto il complesso nel 1699-1701; quest'ultimo chiuse nel 1972 ed è da allora di proprietà comunale[9][10][17].
Parrocchiale. Una chiesa romanica è citata nel 1153; la copertura del campanile è trecentesca. Antica parrocchiale, perse il titolo quando venne costruito l'ospizio a nord di Chiusa, riguadagnandolo solo nel 1871. Al 1523 risale la volta stellata, mentre nel 1587 tutto l'edificio venne ampliato. Un altro ingrandimento, con l'inserimento tra l'altro di un matroneo, si ebbe nel 1857, ma di questo intervento non vi è più traccia perché distrutto durante un altro ampliamento del 1999-2000[9][15][18].
Chiesa conventuale, costruita nel 1681 sul sito dell'antico palazzo vescovile di Sabiona, come parte del neonato monastero di Sabiona, e consacrata nel 1687 (o 1688); problemi strutturali causarono il crollo del campanile e di parte della chiesa già nel 1691, e i lavori di riparazione si protrassero sino al 1697[9][10][19].
Chiesa della Madonna, o di Santa Maria, o di Nostra Signora
Sul sito esisteva inizialmente l'attuale cappella della Madonna, sorta in epoca romanica e modificata in epoca gotica. Essa divenne cappella laterale dell'attuale chiesa, che le venne costruita addosso nel 1652-58[9][20].
Parrocchiale. Citata a partire dal 1280, venne dotata di due cappelle laterali nel 1300 o nel 1400 circa, che vennero mantenute (seppur convertire in sagrestia) anche quando, verso il 1452, la chiesa venne ricostruita in forme gotiche, assumendo l'aspetto attuale[9][21][22].
La chiesa, intitolata agli Apostoli, venne fondata come parte di un ospizio nel 1208-13, per volontà del principe vescovo di BressanoneKonrad von Rodenk. Più volte restaurata per via dei danni causati dalle piene dell'Isarco, fu anche parrocchiale sino al 1469, quando la sede passò alla chiesa di Sant'Andrea. Ristrutturata in forme gotiche nel 1487, cedette l'intitolazione agli Apostoli alla nuova chiesa in centro al paese, venendo dedicata invece a san Sebastiano, e contestualmente venne riempita la cripta e vennero murate le finestre. È l'unico elemento superstite del vecchio ospedale, ed è stata restaurata nel 1963[9][10][25].
Ex cappella cimiteriale detta "cappella della cripta", costruita nel Quattrocento; l'edificio è a due piani, con quello superiore che ospita una seconda cappella con funzione mortuaria (e ora adibita a magazzino), intitolata a san Michele[11][10].
Parrocchiale. Una prima chiesa duecentesca, citata nel 1303 con l'intitolazione a Nostra Signora, venne danneggiata dal terremoto del 1471; si colse così l'occasione per ingrandirla e rimaneggiarla in forme gotiche, con l'aggiunta del campanile nel Cinquecento. Nel 1701 venne rinnovata in stile barocco ma poi, essendo considerata piccola, venne demolita e ricostruita completamente 1880-90, ad eccezione della torre campanaria[33][34][36].
Risalente probabilmente al XII secolo, è citata a partire dal 1349; la struttura attuale è frutto di una ricostruzione di fine Quattrocento. Dovette essere restaurata a seguito di un bombardamento del 1944[33][34][37].
Parrocchiale. Una chiesa sul sito sorgeva già nel 1058. Quella attuale è frutto di una ricostruzione barocca cominciata nel 1795 e terminata, dopo alterne vicende (l'invasione francese e due cedimenti della cupola) nel 1799, con consacrazione nel 1801; nel 1897 venne quindi eretta la torre campanaria[33][34][41].
Una chiesa romanica sul posto sorgeva già prima del 1090, anche se è citata solo nel 1303. Nel 1475 l'edificio venne ricostruito in forme gotiche, aggiungendovi anche il coro. Venne danneggiata dai bombardamenti nel 1945, venendo riparata nel 1976[33][34][42].
Edificata nel Duecento ma citata solo a partire dal 1437; venne ricostruita in epoca tardogotica, conservando campanile, portale e alcune finestre[58][59][60].
La chiesa è documentata in occasione di un ampliamento nel Quattrocento (costruzione del coro), ma è più antica; al 1480 risale il campanile, e un restauro è avvenuto nel 1558; nel Seicento è stata quindi rifatta la volta della navata[58][59][61].
Una prima chiesetta romanica venne rimaneggiata in stile gotico nel 1460 (consacrazione 1465), con ulteriori piccoli interventi e restauri nel 1857 e nel 1989[58][59][62].
Nel 1147 è documentata una chiesa romanica, di cui restano ancora la parte inferiore della torre e le mura della navata; il resto venne ricostruito intorno al 1470, e nel 1515 il campanile venne rialzato e dotato dell'attuale cuspide ottagonale[58][59][64].
Chiesa di Nostra Signora, o di Santa Maria, o della Madonna
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1240-41 ma probabilmente assai più antica (forse XI secolo), viene ristrutturata e riconsacrata nel 1448 e poi ancora verso il 1500. La struttura attuale deriva da una riedificazione in stile barocco del 1764-67. Due restauri sono documentati nel 1991-92 e nel 2014[58][59][66][67].
Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo, o di Santo Stefano, o di San Lorenzo
Una chiesa romanica sul posto è attestata nel 1147; ad essa risale ancora il campanile, seppur con l'aggiunta del tamburo ottagonale e della cupola nel 1714. La chiesa invece, dopo un primo rimaneggiamento gotico nel 1482, venne ricosturita in stile neoclassico nel 1838-45[58][59][68].
Una chiesa sul posto venne costruita nel 1676, e venne demolita per due volte. La struttura attuale è stata costruita sui suoi resti nel 2001-02; la prima pietra venne benedetta dall'allora cardinale Joseph Ratzinger[73][74][75].
Chiesa di San Chiliano (o Ciliano, o Kilian)
Citata XIII secolo, edificio odierno XIV-XV secolo
Documentata a partire dal 1243, unica chiesa in tutta la regione intitolata a Chiliano di Wurzburg, fu adoperata per lungo tempo come chiesa battesimale; la struttura attuale deriva da un ampliamento di fine Trecento-inizio Quattrocento, ed è stata rinnovata nel 1683 e poi ancora nel Settecento[73][76][74][77].
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1391, e indirettamente nel 1147, la sua fondazione risale probabilmente a prima dell'anno 1000. La chiesa venne ricostruita nel 1470-72, e consacrata nel 1502; un notevole ampliamento con decorazione si registra in epoca barocca (1772-75). Gravemente danneggiata da un incendio nel 1921, venne ricostruita, riconsacrata nel 1923 e decorata entro il 1927[73][74][76][78].
Chiesa di San Nicolò
Fondata XII secolo, edificio odierno XVI-XVII secolo
Al netto di leggende secondo cui sarebbe la chiesa più antica della valle, costruita addirittura intorno al 900, la struttura venne fondata nel XII secolo, con la prima citazione solo nel 1446; venne ricostruita nel 1513, dotata del campanile nel 1685 e poi ampliata nel 1692 e nel 1883[73][74][76][79].
Cappella del maso Huber, costruita nel 1913 per sopperire alla chiusura di un'altra cappella presso un maso Wartscher, da cui proviene la statua cinquecentesca della Vergine; è stata restaurata nel 2003-04[74][80].
Cappella del maso Kompatscher, costruita nel 1960-61 per commemorare la vocazione spirituale dei due figli del proprietario del maso, Oswald e Richard; oggi è sconsacrata[74][82].
L'edificio attuale venne edificato tra il 1480 e il 1532, anche se è stata ipotizzata la presenza di una chiesa in sito già nel 1170. L'edificio è stato allungato verso ovest nel 1988-89[85][86].
Parrocchiale. Fondata probabilmente nel IX secolo, viene citata nel 1157 (anno in cui venne incorporata nell'abbazia di Novacella) e una consacrazione avviene nel 1208. Nel 1400 circa venne costruito il campanile, poi rifatto nel 1686 essendo stato distrutto da un incendio cinquantatré anni prima. Per quanto riguarda la chiesa, essa risale nelle sue forme attuali al 1484, con ampliamento verso ovest e aggiunta del matroneo nel 1987-88[85][87][88].
Una chiesa sul posto venne consacrata già nel 1281, ma l'attuale è una ricostruzione del 1480 circa, con il rialzamento seicentesco del campanile[85][87][89].
Parrocchiale. Citata direttamente nel 1330, una prima consacrazione è però collocabile probabilmente nel 1281. La struttura venne ricostruita nel 1454, con ampliamento della navata nel 2003[85][87][90].
Parrocchiale. Per volontà di Ekkehard III di Villandro, sul posto sorse nel 1330 un ospizio per viandanti, che l'anno seguente venne provvisto di cappella. Venne riedificata nel 1646-49, e rimase immutata sino all'aggiunta di un secondo corpo di fabbrica sul fianco nord nel 1930[95][96][97].
Parrocchiale. Attestata nel 1341, venne ingrandita e rimaneggiata in stile gotico nel 1483. Nel 1889 la struttura, divenuta instabile, venne abbattuta e ricostruita in forme neogotiche, risparmiando il campanile quattrocentesco[98][99].
Parrocchiale. Una chiesa esisteva sicuramente in epoca carolingia, sostituita nel Duecento da una struttura romanica, citata nel 1277; al rimaneggiamento tardogotico del 1595 risalgono porte, finestre, volta dell'abside e cuspide del campanile, e nel Seicento venne aggiunta la navata laterale. Un rimaneggiamento barocco della navata, avvenuto nel 1815-20, fu rimosso già nel 1883. Nel 1973-77 si registra l'ultimo ampliamento, con l'aggiunta di un corpo di fabbrica semicircolare[98][100].
Parrocchiale. Una chiesa romanica è citata nel 1252, e venne sostituita da una prima cappella gotica, rimpiazzata da un'altra che è attestata nel 1472 (epoca a cui risale il campanile). La struttura attuale è una riedificazione in stile rococò del 1775-80[98][101].
Parrocchiale. Menzionata nel 1443, venne ricostruita nel 1450 in forme tardogotiche, per poi essere rimaneggiata in stile barocco nel 1780 circa[98][102].
Costruita entro il 1805, intitolata a sant'Ignazio per via del suo fondatore, tal Ignaz Johann von Preu[114]. Andò distrutta in un incendio nel 1869, venendo ricostruita nel 1870[115] (o 1879[116]).
Parrocchiale. Documentata dal 1189. Nel 1500 circa andò in rovina l'abside, e la chiesa venne dunque completamente ricostruita, e poi ampliata e rimaneggiata nel 1794-95[112][117].
Una chiesa sul posto è attestata nel 1341; l'edificio attuale sorse a sostituirla nel corso del Cinquecento, venendo prolungato di una campata probabilmente già nel Seicento[112][118].
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1335, all'epoca era dedicata alla Madonna e a san Giorgio, quest'ultimo rimasto unico titolare in un successivo documento del 1361. Venne in gran parte ricostruita verso il 1450, con ulteriori rialzamenti del campanile nel 1538 e nel 1595 e l'aggiunta della navata laterale e della cappella mariana nel Seicento. Nella seconda metà del Settecento, infine, la struttura è stata rimaneggiata in forme barocche[121][122][123].
Parrocchiale. Facente parte dell'abbazia di Novacella, è citata nel 1293 e venne rimaneggiata in forme gotiche nel 1440 (consacrazione 1452). La chiesa venne rimaneggiata nel 1664, mentre il campanile venne modificato con l'attuale cupola nel 1687[121][124].
Chiesa principale dell'abbazia di Novacella nonché basilica minore. Una prima cappella, probabilmente in legno, venne costruita in contemporanea all'abbazia nel 1142, andando distrutta da un incendio nel 1190; già otto anni dopo venne consacrata la nuova chiesa a tre navate e campanile sulla facciata. Nel Quattrocento vennero rifatti il coro (1468) e la volta, e nel 1695.96 venne aggiunta la cappella di Maria (o delle Grazie), poi l'edificio venne rimaneggiato in forme barocche nel 1734-37[121][122][124].
Parrocchiale. Costruita nel 1435-36, seguita dal campanile una decina d'anni dopo; ampliata nel 1682 e contestualmente barocchizzata, venne dotata delle cappelle laterali nel 1935[121][122][125].
Edificio romanico a due piani dedicato al Redentore, venne costruito dall'abate Konrad di Rodank nel 1190-98; al piano terra vi sono dei locali ad uso di ospizio, mentre al secondo piano vi è la cappella. La struttura venne fortificata nel Quattrocento, perché vi era timore per l'invasione turca: tra il 1493 e il 1502 vennero aggiunti due torrette (di cui una poi scomparsa) e il muro di cinta con camminamento di ronda e feritoie. Assai danneggiata durante la guerra dei contadini tedeschi e quindi sconsacrata nel 1525, venne restituita al culto già nel 1544, sempre dedicata al Redentore. Nuovamente sconsacrata nel 1807, è stata quindi oggetto di diversi restauri[122][127].
Secondo una tradizione, una cappella dedicata a san Vittore esisteva già prima della fondazione dell'abbazia. In qualsiasi caso la prima struttura venne distrutta nell'incendio del 1190, venendo quindi riedificata. Venne affrescata nel 1350-60 e poi ancora nel Quattrocento, rimaneggiata nel 1413-18, e nel 1532 venne rifatta la volta[122][124].
Citata nel Quattrocento ma certamente più antica, venne dotata di una nuova abside nel 1507-12, e cui fece seguito la ricostruzione della navata nel 1524[129][133][134].
Una prima chiesa romanica sorse probabilmente tra il 1286 e il 1295, ed è citata nel 1302; venne rimaneggiata verso il 1400, rifacendo volta, abside, portale e finestre[129][133][135].
Parrocchiale. Citata indirettamente nel 1170, un primo luogo di culto sorse probabilmente già intorno al Mille. La chiesa attuale venne costruita a cavallo tra Quattro e Cinquecento (1491 abside e navata, 1502-07 campanile), venendo rimaneggiata in forme tardogotiche nel 1894-98, aggiungendo anche una campata e la torretta meridionale contenente la scala a chiocciola per la cantoria[129][133][136].
Fondata dai lavoratori delle miniere d'argento locali; un altare da campo venne consacrato nel 1722, a cui fece seguito immediatamente la costruzione di una prima cappellina. Essendo troppo piccola, venne riedificata nelle forme attuali già nel 1736, e venne officiata settimanalmente fino alla chiusura della miniera poco prima della Grande guerra[140][141].
Una chiesa gotica è documentata nel 1406, ma probabilmente sul posto esisteva già una cappella romanica. Ricostruita in stile barocco nel 1670, andò distrutta in un incendio causato dalle truppe francesi nel 1797, venendo quindi ricostruita. Il campanile dovette subire ulteriori restauri dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale[140][142][143].
Chiesa cimiteriale a due piani (ossario e camera mortuaria in quello inferiore, cappella in quello superiore), consacrata nel 1344 ma certamente assai più antica[140][142][144].
Parrocchiale. Citata nel 1234, con un primo rialzamento del campanile verso il 1400. Tra il 1515 e il 1525 la torre venne ulteriormente innalzata, e contemporaneamente la chiesa venne completamente ricostruita. Intorno al 1700 l'edificio venne rimaneggiata, aggiungendo tra l'altro la cantoria, e nel 1900 venne rifatta la cuspide del campanile, distrutta da un incendio[140][142][144].
Documentata nel 1303, venne ricostruita nel 1410 circa a seguito di un incendio avvenuto pochi anni prima, e nel Cinquecento venne eretto il campanile[140][142][145].