Gli edifici sono elencati in liste suddivise per comune; includono venticinque chiese consacrate (sebbene non tutte officiate regolarmente), a cui si aggiungono una decina circa di cappelle e alcuni edifici sconsacrati, scomparsi o altrimenti non più attivi. Gli edifici di culto consacrati appartengono tutti alla confessione cattolica e fanno parte dell'arcidiocesi di Trento.
Parrocchiale. Costruita nel 1664-70 per sostituire un'antica cappella presente sul monte Finonchio; venne ampliata nel 1708, e poi interamente ricostruita nel 1840[2].
Una prima cappella venne eretta nel 1741, al posto di un'edicola votiva posteriore al 1729 che, l'anno precedente, era stata distrutta da una piena di un vicino torrente. La struttura venne distrutta, e quindi ricostruita, altre tre volte sempre a causa dello stesso motivo: nel 1794, nel 1840 e nel 1882[4].
Parrocchiale. Una prima cappella venne fatta costruire nel 1697 dalla famiglia Schönsberg. Nel 1807-09 venne eretta la chiesa attuale, di fronte alla precedente, che venne quindi demolita[5].
Parrocchiale. Citata nel 1222, venne quasi totalmente ricostruita nel 1621-31, conservando solo il campanile e il presbiterio, che venne riconvertito in cappella laterale. La torre campanaria venne rialzata nel 1680, mentre nel 1774 venne ampliato il nuovo presbiterio. Nel 1856 venne aggiunta la cappella laterale dedicata a san Rocco, come ex voto perché la comunità venne risparmiata dall'epidemia di colera dell'anno precedente (poi reintitolata all'Addolorata nuovamente come ex voto, dopo la seconda guerra mondiale)[6].
Una prima cappella venne edificata nel 1588 dall'eremita Pietro Daldosso, a cui sarebbe stato ordinato direttamente dalla Madonna; il flusso di pellegrini portò ad un ampliamento della struttura nel 1637, della quale la cappella originaria divenne il presbiterio. Nel 1662 venne eretto il campanile, mentre nel 1700 venne ulteriormente ingrandita la navata; l'intera struttura venne ancora ampliata nel 1885, demolendo la parte più antica dell'edificio. L'intitolazione di santuario venne concessa nel 1954 da papa Pio XII[7].
Parrocchiale. Costruita nel 1899-1903 per sostituire la precedente chiesa omonima, divenuta troppo piccola. Venne danneggiata da un colpo d'artiglieria nel 1915, e riparata entro il 1921[13].
Parrocchiale. Una prima, piccola, cappella, venne costruita tra il XVI e il XVII secolo al posto di un'edicola votiva edificata nel 1534; nel 1615 la cappellina venne ingrandita, che fu poi in gran parte ricostruita e ampliata nel 1708-13. La chiesa era in pessime condizioni a fine Ottocento, quindi venne restaurata e ulteriormente ampliata nel 1895[16].
Cappelle
Cappella della Madonna di Caravaggio, o della Madonna di Lourdes
Una prima cappella, dedicata alla sola Sacra Famiglia, venne costruita nel 1853; dopo l'epidemia di colera del 1855 venne cointitolata a san Rocco. La struttura venne demolita e rifatta nella sede attuale per permettere l'allargamento della strada[19].
Documentata dal 1389; sostituita dalla nuova chiesa nel centro di Serrada, questa struttura venne demolita e rimpiazzata con una croce commemorativa nel 1708[2].
Chiesa di San Fermo
XVII secolo
San Fermo, località Telder
Chiesa del villaggio lastarollo di San Fermo, edificata a Seicento inoltrato[20]; l'intero villaggio venne raso al suolo nel 1752, in seguito alla Sentenza Roboretana, nell'ambito delle rivalità territoriali tra le comunità di Folgaria e Lastebasse[21].
Una cappella dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano è documentata sin dal XVI secolo, e venne reintitolata al solo san Sebastiano nel 1877. Considerata piccola e caduta in cattive condizioni, venne sostituita dalla nuova parrocchiale nel 1903, sconsacrata nel 1907 e trasformata in scuola materna nel 1909. Venne quasi totalmente distrutta dai colpi d'artiglieria durante la prima guerra mondiale, quindi venne totalmente demolita ad eccezione del campanile, che sorge ancora isolato[13].
Lo stabile, risalente probabilmente alla fine del XIX secolo e nato come caseificio turnario, venne riadattato in chiesa nel 1972-73 per contenere l'afflusso estivo dei turisti, per i quali la chiesa dell'Esaltazione della Croce risultava insufficiente[22].
Costruita nel 1887 e ampliata già nel 1898. Durante la prima guerra mondiale subì gravi danni, incluso l'abbattimento quasi totale del campanile, che vennero riparati entro il 1920[23].
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1278, nel 1520 venne costruita una nuova chiesa, riconvertendo la prima struttura in cappella laterale; seguì un ampliamento nel 1837[24].
Costruita nel 1857 sopra un enorme masso che, rotolato a valle durante una frana, aveva travolto e distrutto una preesistente edicola votiva; nel 1875 venne aggiunta la sagrestia, e nel 1910 il campanile, eretto davanti alla facciata[26].
Una prima chiesetta sorse nel 1756-69, ma ne venne completato solo il presbiterio (la navata, la cui costruzione era solo cominciata, venne abbattuta); l'edificio venne portato a termine solo nel 1830-40. L'intera struttura venne comunque demolita e ricostruita nel 1943-47, risparmiando soltanto il campanile[28].
Cappella del cimitero militare austroungarico; una prima struttura sorse già all'inizio della prima guerra mondiale, mentre quella odierni è del 1954[33].
Costruita nel 1711 e situata nella piazza del paese, era originariamente dedicata a santa Giustina; l'intitolazione a sant'Antonio di Padova è documentata dal 1772. Questa chiesa venne distrutta dai bombardamenti durante la prima guerra mondiale[34].