Gli edifici sono elencati in liste suddivise per comune; includono trenta chiese consacrate (sebbene non tutte officiate regolarmente), a cui si aggiunge una decina di cappelle. Gli edifici di culto appartengono tutti alla confessione cattolica e fanno parte dell'arcidiocesi di Trento.
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1245, venne rimaneggiata nel corso del Trecento e poi ancora verso il 1525, assumendo l'aspetto attuale. Nel 1619 vennero costruiti la quarta campata e il presbiterio, allungando la chiesa verso oriente, mentre il campanile dovette essere rifatto due volte, nel 1735 (a seguito di un incendio) e nel 1852 (perché danneggiato da un fulmine)[4].
Parrocchiale. Una prima cappella venne edificata tra il 1410 e il 1455, e venne ampliata entro il 1547 con l'allungamento della navata e la costruzione del presbiterio; l'edificio venne di nuovo ampliato nel 1801-04. Durante la seconda guerra mondiale, la chiesa venne gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei; essa venne quindi riparata e anche ampliata entro il 1948[7].
Parrocchiale. Costruita tra il 1935 e il 1942 circa per accogliere l'accresciuta popolazione locale, e il sempre maggior numero di turisti; nel 2009 è stata aggiunta una navata a nord ed è stato rialzato il campanile[8].
Costruita tra il 1572 e il 1597; nel 1607 venne aggiunta la sagrestia, e nel 1625 il campanile. Nel 1879 venne allungata la navata, ricostruendo quindi la facciata, ma nel 1956 la chiesa venne riportata alle dimensioni precedenti per allargare la strada antistante[9].
Esistente sicuramente verso il 1570, periodo in cui un precedente edificio venne riedificato; l'edificio venne danneggiato da un incendio nel 1861, a cui seguì un restauro. Dopo la costruzione della nuova parrocchiale, la chiesa venne man mano trascurata, e nel 1949 venne riconvertita dal comune in centro ricreativo parrocchiale, teatro e cinema; l'edificio venne altresì adibito anche a scopi militari. Nel 1976-78 la chiesa venne restaurata e riaperta al culto[10].
Costruita nel 1825, all'inizio era dedicata a Santa Maria degli Angeli; il cambio d'intitolazione in favore della Vergine di Lourdes è successivo al 1986[19].
Citata per la prima volta nel 1538; nel 1750 venne ampliata e venne probabilmente costruito anche il campanile. Un successivo ampliamento si ebbe nel 1878-80, ma nel gennaio del 1883 l'edificio venne danneggiato da un incendio e la navata e il campanile dovettero essere ricostruiti. Nel 1913 venne aggiunta una cappella laterale dedicata alla Madonna di Lourdes[28].
Parrocchiale. Costruita nell'XI secolo e completata entro il 1164, venne ampliata una prima volta entro il 1216, ed entro il 1533 l'edificio venne riadattato in stile gotico, a cui seguì la sopraelevazione del campanile entro il 1540. Nei primi decenni del Settecento vennero aggiunte due cappelle laterali, e nel 1821 la navata venne allungata di due campate. Dal 1898 vennero presentati vari progetti di ampliamento o ricostruzione dell'edificio, ma i lavori effettivi, consistenti della parziale ricostruzione della chiesa, avvennero solo tra il 1925 e il 1931[29].
Costruita probabilmente nel XV secolo -la consacrazione è del 1432-, venne chiusa al culto nel 1782 per le disposizioni giuseppine e adibita a magazzino; tra il 1851 e il 1864 venne riaperta al culto. Tra il 1918 e il 1925 venne demolito l'abside, per fare spazio alla costruzione del monumento ai caduti della prima guerra mondiale[30].
Cappelle
Cappella dell'Addolorata, o chiesa della Madonnina
Costruita nel 1358 assieme ad un ospizio, gestito dai frati dell'ordine di San Pellegrino; tutto il complesso venne incendiato e distrutto allo scoppio della prima guerra mondiale[23].
La data fondazione della chiesa è ignota, ma alcuni indizi permetterebbo di farla risalire addirittura all'VIII secolo; la struttura era sicuramente esistente nel 1183, anno in cui venne ricostruita l'abside e rialzato il presbiterio, dopodiché l'intera chiesa venne ricostruita nel corso della prima metà del Quattrocento. La nuova navata venne allungata nel 1519, e nel 1533 venne sopraelevato il campanile. L'edificio venne danneggiato da una frana nel 1966, e poté essere restaurato solo nel 1987-89[34].
Costruita tra il 1582 e il 1603; è stata parrocchiale dal 1949 fino al 1976, quando è stata costruita la chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, di San Vigilio e di San Lorenzo[35].
Chiesa della Madonna delle Vette, o chiesetta della Juventus
Parrocchiale. Antica chiesa pievana, citata indirettamente per la prima volta nel 1227[40] e tradizionalmente fatta risalire fino al 962; a metà Quattrocento era divenuta ormai troppo piccola, e venne quindi demolita e ricostruita entro il 1489; nel 1543 venne rialzato il campanile, mentre nel 1784-88 venne eliminata una cappella laterale dedicata alla Madonna del Rosario, venne rifatta la sagrestia e venne aggiunto il portico[41].
Costruita nel XV secolo grazie ad un lascito testamentario del 1447, e ampliata nel 1600-01. Fu parrocchiale per pochi anni, dal 1953 fino al 1957, quando venne edificata la chiesa di Maria Ausiliatrice e San Nicolò[42].
Una prima cappella sorse nella prima metà del Settecento, probabilmente al posto di una preesistente edicola votiva, ed è citata per la prima volta nel 1773. Nel 1871 l'edificio venne ampliata, assumendo le forme attuali[44].
Cappella della Madonna delle Grazie, o "el Capitel"
Edificata nel 1933 o nel 1946 per iniziativa di Giuseppe Desilvestro ("il Bepo da Medil"), proprietario dell'adiacente rifugio; cointestari sono san Cristoforo e san Bernardo di Mentone[48][47].
Cappella della Madonna delle Vette e di Sant'Uberto
Parrocchiale. Citata per la prima volta nel 1512, ma fondata forse già nel XV secolo; l'edificio venne rinnovato nel 1773, approfittando della necessità di riparare il campanile che era stato danneggiato da un fulmine l'anno prima. Nel 1882 la chiesa venne investita da una piena del torrente Avisio, che fece crollare la torre campanaria, ricostruita entro il 1899. Nel 1922 la navata venne allungata di una campata, e nel 1962 venne costruito il transetto con il relativo portico e vennero riedificati la sagrestia e il presbiterio[54].
Costruita nel 1958 su iniziativa di don Tita Rossi, e benedetta l'anno seguente, anche in memoria del salvataggio degli abitanti di Soraga da un rastrellamento nazista nell'agosto del 1944[55][56].
^Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500 – Scritturalità e documentazione archivistica della Città di Bolzano fino al 1500, vol. 1, Bolzano, Città di Bolzano, 2005, pp. 82–83, n. 4, ISBN88-901870-0-X.