Castri di Lecce
Castri di Lecce (Casṭṛì in dialetto salentino, τα Καστρία, ta Kastrìa in grico[4]), comunemente noto come Castrì[5], è un comune italiano di 2 737 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia. Situato nell'entroterra adriatico del Salento, il borgo è il risultato dell'unione di due distinte casate (Castriguarino e Castrifrancone), ricongiuntisi alla fine del XIX secolo dando vita all'attuale comune[6]. Geografia fisicaTerritorioIl centro urbano di Castri di Lecce si estende nella piana della Serra di Galugnano fatta di terreno calcareo-argilloso, con la presenza di acque sorgive. Posto nella parte nord-orientale della provincia, il territorio comunale risulta compreso tra i 33 e i 51 m s.l.m. con una escursione altimetrica complessiva pari a 18 metri. Ha una superficie di 12,22 km² per una densità abitativa di 247 abitanti per chilometro quadrato. Il comune, distante dal mare Adriatico 13 km, confina a nord con il comune di Lizzanello, a est con il comune di Vernole, a sud con il comune di Calimera e a ovest con il comune di Caprarica di Lecce.
ClimaDal punto di vista meteorologico Castri di Lecce rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità.
Origini del nomeIl toponimo deriva dal latino castrum (rocca, fortezza). Nel XIII secolo il casale fu diviso in due parti separate che assunsero il nome di Castrifrancone e Castriguarino. Con l'abolizione della feudalità l'abitato si unificò e nel 1891 assunse il nome di Castrì, successivamente modificato in quello attuale di Castri di Lecce[9]. Tuttavia il paese continua ad essere diffusamente denominato Castrì, dicitura adottata anche nei cartelli stradali[10]. Secondo il Vocabolario Greco-Salentino di Paolo Stomeo[11]: «καστρί (castrì), neutro, barbarismo[12], "piccolo castello, fortino" = Castrì, comune a sud-est di Lecce. Uguali toponimi esistono in Grecia, neutro plurale: Ta castrìa = i castelli. Così i grichi di Calimera chiamano il comune di Castrì, perché vi sono in realtà due castelli in due distinti siti.» StoriaIl territorio di Castri di Lecce, la cui storia è poco documentata, fu abitato sin dall'età del Bronzo. La presenza di menhir e specchie, testimonianze di epoca megalitica, confermano la presenza umana già dalla preistoria.
Dal 1709 entrambi i casali appartennero ai Vernazza; tuttavia continuarono ad esistere due distinte realtà. In seguito alla delibera consiliare del 12 novembre 1891, per regio decreto, la divisione fu annullata e si procedette all'unificazione dei due casali.[13] SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 maggio 1957.[14]
«Di argento, all'ulivo fruttato, con un tralcio di vite attorcigliato al fusto da cui pende a destra un pampino ed a sinistra un grappolo di uva nera; il tutto nodrito su pianura di verde, e sormontato da una stella (6) d'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»
«Drappo partito di bianco e di verde.[15]» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseChiesa di Santa Maria della VisitazioneLa chiesa di Santa Maria della Visitazione venne ricostruita nella metà del XVII secolo sulle fondamenta di una struttura cinquecentesca. Originariamente era la chiesa madre di Castriguarino. Chiesa di San VitoLa chiesa di San Vito, dedicata al protettore del paese, fu totalmente ricostruita tra il 1734 e il 1772 seguendo lo stile del Borromini. Come la chiesa della Visitazione, anche questa chiesa sorge sulle fondamenta di un edificio cinquecentesco. In origine costituiva la chiesa madre di Castrifrancone. Chiesa di Santa Maria delle GrazieLa chiesa di Santa Maria delle Grazie fu costruita nella metà del XVII secolo. La facciata, di schema geometrico rinascimentale con decorazioni barocche, è caratterizzata dal portale sovrastato da un baldacchino di grande effetto scenografico, dalle nicchie nell'ordine inferiore e dalla finestra con transenne in pietra nell'ordine superiore. L'interno, a pianta rettangolare ed aula unica con cappelle incorporate, conserva un pregevole altare maggiore del 1652, opera di Donato Chiarello da Copertino. Sull'altare è conservata l'immagine bizantina di una Madonna che allatta il Bambino. Originariamente la chiesa ospitava cinque altari, molti dei quali sventrati dopo il 1907 quando l'edificio fu affidato al Comune che lo utilizzò come cappella mortuaria del vicino cimitero. Cappella Madonna della LuceLa cappella della Madonna della Luce fu edificata da maestranze locali nel 1570. L'interno con copertura a botte, spoglio di qualsiasi elemento decorativo, ospita un modesto altare, realizzato nel 1702, che conserva un affresco della Vergine col Bambino databile al XIII secolo. In origine l'edificio delimitava il confine del comune. Altre chiese
Architetture civiliPalazzo Municipale Fino al 1878 come sede comunale è stato usato un locale sito in piazza angolo via Lecce. Nello stesso anno in considerazione dell'indecenza del locale formato da una piccola stanza a primo piano, nocivo alla salute e non più adatto e sufficiente neanche alla conservazione dei carteggi vari, il consiglio comunale, con delibera del 20 settembre, in attesa di costruire un apposito locale decideva di affittare, per cinque anni, il locale situato in via V. Emanuele 8, di proprietà del Sig. Arcangelo Calò, per un canone annuo di L. 70. Nel 1890, con delibera del 23 marzo, il consiglio comunale decise di intraprendere l'iter per la costruzione del palazzo municipale. Il 12 aprile dell'anno successivo venne incaricato un ingegnere perché elaborasse il progetto, che fu approvato il 27 ottobre del 1891. L'edificio doveva essere costruito in contrada San Nicola. Per la realizzazione dell'opera che avrebbe ospitato anche due sezioni della scuola elementare ed un pubblico orologio, il Comune decise, in data 24 marzo 1892, di contrarre un prestito privato di L. 10.000. Due anni dopo, il 27 novembre 1894, la civica amministrazione approvò il conto finale del costo dell'opera. Per un periodo gli uffici comunali cominciarono a funzionare nel nuovo stabile, successivamente ampliato al piano terra. Nel 1978 si procedette alla demolizione e ricostruzione su due livelli della parte di fabbricato precedentemente ampliata, per giungere alla configurazione attuale. Palazzo VernazzaPalazzo Vernazza fu edificato nella prima metà del XVII secolo ma venne radicalmente trasformato nel 1724. La sfarzosa e lunga facciata è caratterizzata da un ampio portale bugnato, ornato da festoni floreali e sovrastato da un balcone barocco decorato con putti e maschere di leoni. Le stanze interne, ricche di motivi architettonici di gusto settecentesco, si distribuiscono intorno al cortile centrale. Siti archeologiciMenhir
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[17] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2020 a Castri di Lecce risultano residenti 87 cittadini stranieri.[18] Lingue e dialettiIl dialetto parlato a Castri di Lecce è il dialetto salentino nella sua variante centrale che corrisponde al dialetto leccese. Il dialetto salentino si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori che si sono susseguite nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli. CulturaIstruzioneScuoleNel comune di Castri di Lecce hanno sede una scuola materna privata, una scuola dell'infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado, appartenenti al locale Istituto Comprensivo Statale[19]. Infrastrutture e trasportiStradeI collegamenti stradali che interessano il comune sono:
AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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