Specchia
Specchia (fino al 1873 chiamata Specchia De' Preti) è un comune italiano di 4 597 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia. Fa parte dell'Unione dei comuni Terra di Leuca. Geografia fisicaSituato nel basso Salento, a 53 km dal capoluogo provinciale, fa parte del club I borghi più belli d'Italia[4]. Nel 2007 il comune è stato riconosciuto come migliore destinazione rurale emergente in Italia del Progetto Eden[5]. TerritorioIl comune di Specchia, che si estende per 24,74 km², è situato nell'entroterra del basso Salento a metà strada tra il mare Ionio e il mare Adriatico. L'abitato sorge a 131 metri sul livello del mare, su una piccola altura ai piedi della Serra Magnone quasi completamente coltivata ad ulivi ed organizzata in terrazzamenti su muretti a secco di contenimento. Il territorio del comune risulta compreso tra i 97 e i 189 metri s.l.m. ed è caratterizzato dalle tipiche costruzioni rurali delle pajare. Il comune comprende anche la località di Cardigliano, un villaggio agricolo costruito in epoca fascista (1930) per la lavorazione del tabacco. Confina a nord con il comune di Miggiano, a est con il comune di Tricase, a sud con i comuni di Alessano e Presicce-Acquarica, a ovest con il comune di Ruffano.
ClimaDal punto di vista meteorologico Specchia rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +15,6 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +30 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 288 mm.
Origini del nomeIl nome del paese deriva dal latino specula, luogo artificiosamente sollevato. Infatti trae origine dalle specchie, cumuli di pietra a forma conica che i Messapi utilizzavano come punto di avvistamento e difesa o come sistema di demarcazione territoriale. In alcuni documenti fino al XVIII secolo è riportato il nome di Specla Presbiterorum; secondo mons. Giuseppe Ruotolo l'appellativo è dovuto al fatto che il paese appartenne in prevalenza a sacerdoti regolari e secolari. Nel Medioevo compare anche come Specla de Amygdalis, termine trasformato poi in Specchia Mendolia, con riferimento agli alberi di mandorlo molto diffusi nella zona. Da qui si collega anche la leggenda della fondazione di Specchia dalla matrona romana Lucrezia Amendolara.[8][senza fonte] StoriaLa posizione di predominio su una collina, in un territorio piatto, e la lontananza dal mare (al riparo dalle scorrerie Saracene) determinarono una crescita esponenziale della popolazione nel Medioevo. Le notizie certe riguardanti l'insediamento abitativo di Specchia risalgono al periodo normanno e all'inizio dell'età feudale. Come tutti i paesi del Salento è stato possedimento feudale di numerose famiglie, dagli Orsini Del Balzo ai Ligorio, fino al 2 agosto 1806, data di eversione della feudalità. Date fondamentali
SimboliNello statuto comunale lo stemma è così descritto:[10] «Mandorlo fiorito poggiante su un cumulo di pietre e sormontato da una corona con cinque torri.[11]» Profilo araldico del gonfalone: «Di colore avorio con inserito al centro lo stemma civico.» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseChiesa della Presentazione della Beata Vergine MariaL'impianto originario della chiesa madre, dedicata alla Presentazione della Beata Vergine Maria, risale al XV secolo. L'attuale pianta a croce latina è il risultato di una serie di rimaneggiamenti e ampliamenti intercorsi tra Seicento e Novecento. In principio l'edificio era costituito da un'unica navata, con orientamento N-S, corrispondente all'attuale transetto. Chiesa e Convento dei Francescani NeriLa costruzione della chiesa e del convento dei Francescani Neri risale al 1531. Si svolse nel convento il Capitolo dei Francescani Neri, come riportato in un'iscrizione e a quegli anni si deve la trasformazione della chiesa e del convento. La chiesa subì le prime modifiche e il convento venne ampliato. Dopo la soppressione degli ordini religiosi, il convento subì numerose trasformazioni e fu adibito nel 1885 ad educandato femminile dalle Figlie della Carità e nel 1945 trasformato in orfanotrofio. Fu definitivamente chiuso nel 1980. Chiesa dell'AssuntaLa chiesa della Madonna Assunta è una costruzione seicentesca situata nei pressi dell'antica Porta del Foggiaro o Porta Lecce. All'edificio posto in posizione elevata rispetto al piano stradale, si accede con un sistema di rampe simmetriche ma non allineate al fronte della chiesa. La facciata è scandita da un sistema di nicchie e da aperture ed è coronata da trabeazione e timpano di gusto barocco. L'interno è ad aula unica con transetto privo di braccio destro. Chiesa di San Nicola di MiraLa chiesa di San Nicola di Mira risale probabilmente all'XI secolo e costituisce, insieme alla vicina chiesa di Sant'Eufemia, una delle testimonianze medievali del territorio. Orientata secondo l'asse sud/est - nord/ovest, che apparentemente si discosta dalla consuetudine dell'uso bizantino, che disponeva l'abside della chiesa verso oriente perché da quel punto nasce il sole, la chiesa era consacrata ed officiata secondo il rito greco-bizantino fino alla fine del XVII secolo. La collocazione precisa è quella da cui sorge il sole nel giorno in cui si celebra la festa del Santo al quale la chiesa è dedicata. San Nicola viene festeggiato il 6 dicembre, data molto vicina al solstizio stagionale, per cui il sole sorge molto basso e solo quando è quasi a sud i suoi raggi colpiscono l'altare. Ciò spiega tale orientamento e conferma la sua origine bizantina. Chiesa di Sant'EufemiaLa chiesa di Sant'Eufemia fu eretta nel IX-X secolo durante la dominazione bizantina del Salento. Sorge nei dintorni dell'antico casale Grassi, oggi scomparso. Chiesa di Sant'Antonio e convento dei DomenicaniLa chiesa annessa al convento dei Domenicani, ora sede della Confraternita di Sant'Antonio e della Santissima Trinità, risale alla fine del XVII secolo come informano lapidi ed iscrizioni presenti. La facciata, sobria e lineare, anticipa la suddivisione in tre navate dell'interno. Sul portone dell'ingresso principale vi è un'iscrizione che riporta la data 1701, ai lati due lapidi hanno la data del 1727. L'edificio custodisce sei altari laterali dedicati a San Luigi, a San Tommaso d'Aquino, a San Rocco, a San Domenico di Guzmán, a Sant'Antonio da Padova e alla Madonna del Rosario. Contiguo alla chiesa è il convento che nel corso degli anni fu trasformato in palazzo municipale con l'aggiunta di un fronte edilizio adeguato al nuovo ruolo di pubblico palazzo, e successivamente in centro per anziani. Chiesa della Madonna del PassoLa chiesa della Madonna del Passo ha origini bizantine, essendo una laura basiliana. Scoperta nel XVI secolo, fu trasformata in chiesa alla fine del Cinquecento. Di forma quadrangolare, ospita due altari laterali e un altare centrale sormontato da un baldacchino delimitato da colonne. L'altare centrale, di stile tardo rinascimentale, è impreziosito da un dipinto della Madonna col Bambino. Le pareti dell'ipogeo presentano tracce di antichi affreschi. Esternamente, sulla chiesa-cripta, nel 1851 è stato edificato un Calvario. Architetture civiliCastello RisoloCastello Risolo, situato nel cuore del centro storico, è una costruzione trasformata nei secoli, a partire dal Medioevo. Il sito, in virtù della posizione strategica, fu occupato sin dall'età medievale da un castello. Tutt'intorno, una possente cinta muraria proteggeva il piccolo abitato. Nella prima metà del XV secolo la città venne conquistata e distrutta, nell'ambito delle numerose e sanguinose battaglie per la conquista del Regno di Napoli. Verso la metà del Quattrocento il Borgo venne munito nuovamente di un castello tanto da ospitare nelle sue stanze nel 1487 Alfonso duca di Calabria con il suo seguito[12]. L'edificio attuale è il risultato di una serie di rimaneggiamenti intercorsi tra XV e XVIII secolo. Il palazzo si presenta a pianta quadrata, articolato intorno a un ampio cortile interno e dominato da una grande torre merlata angolare. La facciata, disposta su due ordini, è attraversata da un'elegante balaustra. Al centro si colloca il portale a bugnato sormontato dallo stemma nobiliare e dai busti di Desiderio Protonobilissimo, principe di Muro Leccese, e la moglie Margherita Trani, feudatari di Specchia nel Settecento e artefici della definitiva trasformazione della struttura fortificata in dimora signorile. Altri palazzi
Fu costruito nel XVI secolo e diviso successivamente nelle proprietà di Panese–Carbone. Le varie sistemazioni risalgono al 1720.
Edificato agli inizi del XX secolo dalla famiglia Coluccia, fu centro economico e sociale del paese per diverse decadi, includendo al suo interno stabilimenti di lavorazione e produzione di tabacco, cereali, vino, formaggi. Fu abitazione del podestà di Specchia cav. Gennaro Coluccia.
Palazzo Teotini è una costruzione di fine Cinquecento con rifacimenti tardo ottocenteschi.
Il palazzo Baronale risalente al XVII secolo fu costruito a ridosso di una delle antiche Porte della Città (Porta Leuca). Nel 1900 i proprietari del Palazzo hanno disposto la costruzione del portico acquistando lo spazio necessario dal Comune, il quale ha permesso il lascito demaniale riservando ad uso pubblico il loggiato sottostante che è divenuto un abitudinario luogo di ritrovo. Nel 1959, il palazzo fu venduto dagli eredi del Barone Ripa al dr. Antonio Longo.
Palazzo Pisanelli (ex Orlandi) sorge a ridosso della Chiesa della Madonna Assunta e risale alla fine del XVII inizi del XVIII secolo.
Palazzo Pedone risale al XVIII secolo e fu costruito dalla famiglia Orlandi. AltroMasseria CardiglianoLa Masseria Cardigliano, meglio conosciuta come Borgo Cardigliano-Greco si trova ubicata sulla cresta di una serra. Il complesso, costruito a partire dal 1927 come masseria-villaggio per la produzione del tabacco[13], consiste di una serie di edifici organizzati per funzioni diverse. Le abitazioni degli addetti ai lavori fronteggiano i vani per la lavorazione del tabacco e definiscono insieme lo spazio ad uso collettivo, dove due fontane sono simbolo dell'Acquedotto Pugliese; agrumeti, orti e vigneti si estendono a sud-ovest in un sistema di terrazze chiuse; le stalle, i depositi e i magazzini chiudono a sud il complesso, che termina invece a nord con il prospetto scenografico della chiesa. Siti archeologiciFrantoi ipogeiI frantoi ipogei costituiscono una monumentale testimonianza di architettura industriale e della vita sociale ed economica del Salento tra XV e XIX secolo. Queste grandi strutture ipogee furono realizzate sotto il livello del suolo per molteplici motivi. Tra i principali: la minore spesa dello scavo nel banco roccioso rispetto alla costruzione in alzato; la temperatura dell'ambiente sempre tiepida onde evitare la solidificazione dell'olio; la facilità dello scarico della materia prima in apposite aperture in superficie. Riqualificati negli ultimi anni, alcuni dei numerosi frantoi ipogei posti al di sotto delle stradine del centro storico, sono stati resi fruibili al pubblico. All'interno è possibile ancora ammirare le grandi macine in pietra, un tempo azionate dall'uomo o da una mula, i numerosi torchi per la spremitura, le vasche per la decantazione e di raccolta. Aree naturaliSerra MagnoneSerra Magnone (151 metri sul livello del mare) denomina il tratto di serra che più a sud prende il nome di Serra dei Peccatori e Serra dei Cianci, rispettivamente nel territorio di Specchia ed Alessano. La serra, quasi completamente coltivata ad ulivi ed organizzata in terrazzamenti su muretti a secco di contenimento, accoglie sulla cresta la Masseria del Monte, insediamento rurale con cappella dedicata a Sant'Antonio, risalente al XVII secolo, come riportato nell'incisione "HOC VILLA FUNDITUS CONSTRUCTA/ ET DOTATA FUIT TEMPORE GUARDIA/.ATUS....BONAVENTURA.../ A.D. 1604". SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[14] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2017 a Specchia risultano residenti 56 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[15]
Lingue e dialettiIl dialetto parlato a Specchia è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli. Tradizioni e folclore
CulturaIstruzioneBibliotecaIl Palazzo Risolo ospita una nuova biblioteca comunale e una mediateca multifunzionale per l'area euromediterranea. Tali progetti sono stati realizzati con il contributo del Consiglio internazionale del cinema, della televisione e della comunicazione audiovisiva presso l'UNESCO (CICT-UNESCO).[16] Conserva al suo interno testi di cultura locale e nazionale. ScuoleNel comune di Specchia hanno sede una scuola dell'infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di I grado appartenenti al locale Istituto Comprensivo Statale. MuseiIl Museo di Specchia ripercorre un viaggio attraverso la storia del legame profondo fra l'uomo, la natura e l'energia. Al suo interno vengono sviluppate tre tematiche principali: la civiltà contadina, il bosco e le fonti rinnovabili[17]. MediaTelevisione
Cinema
Infrastrutture e trasportiStradeI collegamenti stradali principali sono rappresentati da: Il centro è anche raggiungibile dalla SS474 Miggiano-Taurisano e dalle strade provinciali interne: SP75 Specchia-Lucugnano-Tricase, SP76 Specchia-Presicce, SP77 e SP181 Specchia-Miggiano, SP242 Specchia-Alessano. FerrovieLa cittadina è servita dalla stazione ferroviaria Miggiano-Specchia-Montesano posta sulla linea Maglie-Gagliano delle Ferrovie del Sud Est. AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
SportCalcioLa principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. ARMANDO PICCHI SPECCHIA che milita nel girone B magliese di 2ª Categoria. È nata nel 1970. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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