Ucria
Ucria (Ucrìa in siciliano) è un comune italiano di 907 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia. È sito all'interno del parco dei Nebrodi. Geografia fisicaUcria è un piccolo centro montano (tra i 710 e i 790 m s.l.m.) abbarbicato sui monti Nebrodi. Costituisce il primo punto d'incontro di tre importanti vie di transito: la statale n. 116 (Capo d'Orlando – Randazzo), la provinciale n. 136 (San Piero Patti – Ucria) ed infine la Provinciale n. 139. quest'ultima, passa da Sinagra ed è la strada più breve ed agevole per raggiungere, in 20 minuti, lo stupendo mare di Brolo e Capo d'Orlando. La via Padre Bernardino divide in due il paese e costituisce per il passante un piacevole balcone-belvedere sulle circostanti montagne e verso la vallata. StoriaPeriodo classicoI rinvenimenti di utensili preistorici, in prossimità della Rocca di San Marco e di un ripostiglio di monete romane in località Arelluso, sono prova della frequentazione dell'uomo in queste zone sin dall'antichità. Periodo arabo - normanno ed età feudaleLe tracce di due torri saracene, una in periferia che doveva fungere da avvistamento e una nella zona nord del paese, sono indice di come il borgo esistesse già al tempo degli Arabi, ma soprattutto di come rappresentasse un luogo strategico per chi dal mare voleva spingersi verso l'interno. Dalle torri si sviluppavano una serie di cunicoli e gallerie che si diramavano per tutta la superficie del paese. Intorno all'anno 1000 Ucria era dominata da un castello che passò da un proprietario all'altro secondo le assegnazioni delle varie dominazioni: normanne, sveve, angioine e aragonesi. In epoca normanna, Ucria inizialmente fu feudo di Abbo Barresi. Nella prima metà del XV secolo fu feudo di Giovanni Ventimiglia barone di Sperlinga, il quale la trasmise in eredità alla moglie Agata Peralta. Agata cedette Ucria con atto notarile del 1434 al fratello Gabriele Abbate. Dagli Abbate Ucria pervenne per via matrimoniale alla famiglia di origine catalana dei Marquett. Successivamente fu feudo delle famiglie Pagano, Di Giovanni e Alliata. Periodo post-feudaleNonostante il sistema feudale fosse stato ufficialmente abolito con la costituzione siciliana del 1812, il latifondo diverrà il nuovo strumento tramite il quale far valere i medesimi principi del passato regime sociale. Proprio in questa ottica i Gullotti, notabile famiglia del luogo imparentata con i baroni Stancanelli di Novara di Sicilia, grazie all'acquisto di ex feudi a inizio XIX secolo diverranno economicamente e politicamente potenti diramandosi in seguito in parte a Sant'Agata di Militello e in parte a Palermo. Età contemporaneaIl paese attraversò il periodo storico tra il XIX secolo e i primi anni del XX secolo seguendo le medesime sorti della Sicilia. Trascorsi i primi anni del Novecento segnati dalla crisi economica che ebbe i suoi effetti più vistosi nel fenomeno dell'emigrazione verso il Nuovo Mondo, si arrivò all'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale. La povertà generatasi spinse molti residenti di Ucria a emigrare a Waltham, nel Massachusetts, negli Stati Uniti, dove si registra un'importante presenza di ucriesi.[4] SimboliLo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 gennaio 2006.[5] «Inquartato: il primo di rosso, alla torre scalinata di due, di argento, murata di nero, chiusa dello stesso, finestrata di due in fascia, di nero, torricellata di tre, la torricella centrale più larga e più alta, ogni torricella finestrata di uno di nero e merlata di tre alla ghibellina; il secondo e il terzo di azzurro, alla banda diminuita scaccata di ventidue pezzi e di due file, d’argento e di rosso; il quarto, di rosso, al ramoscello di nocciolo, fogliato di quattro, di verde, fruttato di quattro, d’oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di rosso, il motto, in lettere maiuscole di nero, natura mirabilis. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[6] Tradizioni e folclore
CulturaMusei
Banca Vivente del Germoplasma VegetaleLa Banca vivente del Germoplasma vegetale si trova in Via S. Antonio del Prato nel Comune di Ucria, e comprende lʹannesso "Giardino dei Semplici", dedicato allʹillustre botanico nebrodense Bernardino da Ucria (1739 –1796). Ospita i campi di collezione delle diverse specie di piante di interesse terapeutico ed una varietà di semi di vecchie cultivar tradizionali da frutto che rischiano di scomparire. È stato allestito anche un laboratorio biologico per la tutela e moltiplicazione del germoplasma per la conservazione della biodiversità. AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
GemellaggiAltre informazioni amministrativeIl comune di Ucria fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.2 (Nebrodi nord-occidentali)[9]. Istituzioni, enti e associazioniIstruzione
Note
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