La fase dalla riunificazione imperiale (dal 325) alla morte di Costantino il Grande (avvenuta nel 337), vide l'imperatore cristiano riordinare l'amministrazione interna e religiosa, oltre a consolidare l'intero sistema difensivo lungo i tratti renano e danubiano ed ottenendo importanti successi militari che portarono a "controllare" buona parte di quei territori ex-romani, che erano stati abbandonati da Gallieno ed Aureliano: dall'Alamannia (Agri decumates), alla Sarmatia (piana meridionale del Tibisco, ovvero il Banato) fino alla Gothia (Oltenia e Valacchia). E sempre a partire da questi anni, Costantino continuò ad utilizzare quali sue residenze imperiali preferite Serdica, Sirmium e Tessalonica, oltre alla diocelzianeaNicomedia.
Il 18 settembre 335, Costantino elevò il nipote Dalmazio al rango di cesare, assegnandogli la Thracia, l'Achaea e la Macedonia, con probabile capitale a Naisso[14] e compito principale la difesa di quelle province contro i Goti, che le minacciavano di incursioni.[15] Costantino divise così di fatto l'impero in quattro parti, tre per i figli e una per il nipote; la nomina di Dalmazio, però, dovette incontrare l'opposizione dell'esercito,[16] che aveva palesato la propria preferenza per l'accesso della linea dinastica diretta al trono.
Costantino, dall'unificazione alla morte (325-337)
SARMATIA DEVICTA, la Victoria avanza verso destra, tiene in mano un trofeo ed una palma, mentre calpesta un prigioniero seduto sulla destra; SIRM in esergo.
SECVRITAS REI PVBLICE, la sicurezza della Repubblica romana in piedi verso sinistra, tiene un ramo nella mano destra; S(ecunda oficina) TR (crescente) in esergo.
FLAV MAX FAVSTA AVG, busto verso destra con drappeggio di Flavia Fausta, moglie di Costantino I, con i capelli raccolti in uno chignon;
SALVS REIPVBLICAE, Fausta come la Salus, in piedi verso sinistra, tiene in braccio i figli Costantino II e Costanzo II; in esergo Α / CONS; in esergo AQ P(rima).
Testa di Costantino I verso destra che indossa un diadema di tre file di perle, gli occhi verso il cielo.
GLORIA CONSTANTINIAVG, Costantino in piedi, tiene in mano una lancia ed una spada, ed un trofeo sulla sua spalla sinistra, due prigionieri legati ai suoi piedi; SMTS in esergo.
[...] CONSTANTINUS MAX AUG, testa di Costantino I con diadema, busto con drappeggio e corazza verso destra.
GLORI-A EXER-CITVS, due soldati, ognuno tiene una lancia ed uno scudo riversi, in piedi uno di fronte all'altro con due vessilli al centro; in esergo AQ P(rima).
CONSTANTI-NVSMAX AVG, testa con diadema, busto con drappeggio e corazza verso destra;
VICTORIA CO-NSTANTINI AVG, la Vittoria avanza verso sinistra, tiene un trofeo nella destra ed una fronda di palma nella sinistra, appoggiata al braccio; (Cristogramma ovvero Taurogramma)-LXXII//SMAN in esergo.
FL DELMATIVS NOB C(aesar), testa laureata, busto con drappeggio e corazza verso destra.
GLORI-A EXER-CITVS, due soldati, ognuno tiene una lancia ed uno scudo riversi, in piedi uno di fronte all'altro con un vessillo al centro; SMTSB in esergo.
FL DELMATIVS NOB C(aesar), testa laureata, busto con drappeggio e corazza verso destra.
GLORI-A EXER-CITVS, due soldati, ognuno tiene una lancia ed uno scudo riversi, in piedi uno di fronte all'altro con un vessillo al centro; in esergo AQ S(secunda).
Morto Costantino (22 maggio del 337), mentre stava ancora preparando una campagna militare contro i Sasanidi, la situazione vedeva il potere spartito tra i suoi figli e nipoti, cesari: Costanzo II, che era impegnato in Mesopotamia settentrionale a supervisionare la costruzione delle fortificazioni frontaliere,[17] si affrettò a tornare a Costantinopoli, dove organizzò e presenziò alle cerimonie funebri del padre: con questo gesto rafforzò i suoi diritti come successore e ottenne il sostegno dell'esercito, componente fondamentale della politica di Costantino.
Durante l'estate del 337 si ebbe un eccidio, per mano dell'esercito, dei membri maschili della dinastia costantiniana e di altri esponenti di grande rilievo dello stato: solo i tre figli di Costantino e due suoi nipoti bambini (Gallo e Giuliano, figli del fratellastro Giulio Costanzo) furono risparmiati.[18] Le motivazioni dietro questa strage non sono chiare: secondo Eutropio Costanzo non fu tra i suoi promotori ma non tentò certo di opporvisi e condonò gli assassini;[19]Zosimo invece afferma che Costanzo fu l'organizzatore dell'eccidio.[20] Nel settembre dello stesso anno i tre cesari rimasti (Dalmazio era stato vittima della purga) si riunirono a Sirmio in Pannonia, dove il 9 settembre furono acclamati imperatori dall'esercito e si spartirono l'Impero: Costanzo si vide riconosciuta la sovranità sull'Oriente.
FEL TEMP REPARATIO ("ritorno del periodo felice"), l'imperatore Costante I in piedi su una nave da guerra, che sta attraversando la Manica per recarsi in Britannia nel 342; SMTS in esergo.
CONTANT-IUS P[22] F[23]AUG, testa laureata con diadema, busto con drappeggio e corazza verso destra, tiene un globo nella mano destra.
FEL TEMP REPAR-ATIO, un soldato che avanza verso destra, il viso a sinistra, tiene una lancia, conduce un bimbo fuori da una capanna al di sotto di un albero; in esergo AQP(rima)•.
HOC SI[G]NO VICTOR ERIS, Constanzo in piedi di fronte, la testa verso sinistra, tiene un labaro ed una lancia trasversale; a destra la Vittoria sulla sinistra, che lo incorona e tiene una palma; III/-//ASIRM in esergo.
GLORIA REI PUBLICAE, Roma e Costantinopoli su trono, la prima di fronte, la seconda girata verso sinistra, tra di loro una corolla sulla quale è scritto VOT/XXX/MVLT/XXXX su quattro linee; TES in esergo.
GLORIA REI-PVBLICAE, Roma e Costantinopoli sedute sul trono, la prima di fronte, la seconda girata verso sinistra, tra le due una ghirlanda con la scritta VOT/V/MVLT/X su quattro linee; Roma tiene una lancia, Costantinopoli uno scettro e poggia il piede destro su una prua; *TES* in esergo.
VICTORIA AVGUSTORVM, la Victoria seduta verso destra su una corazza, su cui è scritto VOT/XV/MVLT/XX su quattro linee su uno scudo che tiene in mano, aiutata da un picco genio; SMANΔ in esergo. Con questa moneta vengono celebrati i quindici anni di regno.
FL CL IVLIA-NVS P P AVG, testa con diadema di perle verso destra e busto con corazza;
VIRTVSEXERCI-TVS ROMANORVM, un soldato in piedi verso destra, la testa a sinistra, tiene un trofeo sulla spalla sinistra e mette la mano sulla testa di un prigioniero; SIRM in esergo.
RICFl.Claudius Iulianus, VIII 95; Depeyrot 21/1; Cohen 78. Near EF. From the Jürgen K. Schmidt Collection. Ex Münzen und Medaillen Liste 597 (June 1996), no. 34.
^Maila Chiaravalle, La produzione delle zecche di Milano e di Ticinum, in Catalogo della Mostra "Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990, p.47.
^Aurelio Vittore, Liber de Caesaribus, XLI, 15: «obsistentibus valide militaribus».
^John Bagnell Bury et al., The Cambridge Ancient History, Volume XIII di The Late Empire 337-425, in Cambridge University Press, 1925, p. 12 (ISBN 0-521-30200-5).