Grottaminarda
Grottaminarda (AFI: [ˌɡrɔttamiˈnarda][4]; Rótta in dialetto irpino) è un comune italiano di 7 659 abitanti in provincia di Avellino in Campania. I suoi abitanti si chiamano "grottesi" (ruttìsë in dialetto). Geografia fisicaIl comune è situato nel settore centro-settentrionale dell'Irpinia. Il centro abitato sorge all'imbocco della media valle dell'Ufita, ai margini dei ridossi collinari Catauro e Tamauro. IdrografiaLungo il territorio comunale scorre il fiume Ufita, affluente del fiume Calore Irpino. SismologiaIl territorio comunale è compreso nel distretto sismico dell'Irpinia. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha una propria sede a Grottaminarda, con annesso un centro per la Sismologia ed Ingegneria sismica. Il centro, mediante una sala di monitoraggio sismico, collabora allo sviluppo di una rete sismica nazionale che consente l'immediata localizzazione automatica degli eventi sismici che avvengono nell'ambito del territorio nazionale.[5] ClimaTrovandosi nell'entroterra campano, Grottaminarda è caratterizzata da un clima di tipo temperato in cui ad inverni freddi si alternano estati miti. Le precipitazioni non sono molto abbondanti e si attestano sopra i 600 mm annui, mentre nella parte occidentale della provincia superano i 1200 mm. Durante l'inverno sono possibili le nevicate. Origini del nomeSecondo l'interpretazione più accreditata, il nome del comune è un composto di grotta e di un nome medievale di persona Maynardus, di origine germanica. Sono comunque note altre interpretazioni fantasiose dell'origine del toponimo come quella di una sua derivazione da una grotta dedicata alla dea Minerva (Cripta Minervae). Il paese, sotto il nome di Grottaminarda, secondo la testimonianza di Scipione Ammirato, compare solo a partire dall'agosto 1229[6]. Tra il 1229 e il secolo XV si alternano Cripta, Criptaminarda, Criptamainarda, Grottamainarda e Grottaminarda. Solamente nel corso del secolo XVI appare stabilizzarsi il nome del paese nella forma unica e definitiva di Grottaminarda.[7] StoriaMedioevoDurante l'età normanna, e per tutto il corso del XII secolo, il suo nome è legato alla figura di Trogisio de Cripta e alla sua famiglia, che lo terrà in feudo fino all'inizio del XIII secolo. Verso il 1210 è attestato quale signore di Grotta un tal Andrea della nobile famiglia d'Aquino. Gli aquinate terranno il feudo di Grottaminarda fino al 1528. Età modernaIl comune risultó pesantemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1732, il cui epicentro era assai prossimo a Grottaminarda[8]. All'epoca del regno delle Due Sicilie il comune fu capoluogo di circondario (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del distretto di Ariano Età contemporaneaNel 1860 molti tra i cittadini di Grottaminarda parteciparono ai moti garibaldini, dapprima rubando due carichi di armi destinati all'esercito borbonico (26 agosto) e quindi partecipando all'assalto della grande roccaforte borbonica di Ariano (4 settembre).[9] In epoca post-unitaria il comune fu capoluogo di mandamento (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del circondario di Ariano di Puglia. Feudatari di Grottaminarda(Trogisii - XII secolo)
(d'Aquino - Inizio XIII secolo-1528)
(Bombardon e Yenois - 1529)
(Della Corgna - 1627-ante 1649)
Simboli«Il comune ha il seguente stemma e gonfalone: Leone passante su barra sottile disposta obliquamente che si poggia su n. 4 fasce, tutto dentro uno scudo sormontato da una corona di cinque punte e sopra di questo la scritta COMUNE DI GROTTAMINARDA; sotto lo scudo una ghirlanda di rami e bacche di querce ed olivo intrecciati da un nastro, il tutto inserito sul drappo grigio e azzurro riccamente ornato di fregi di forma rettangolare che termina a tre punte.[10]» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
La chiesa di Santa Maria Maggiore è stata costruita nel 1478. Essa ha struttura a croce latina, con una navata centrale e cappelle laterali in stile barocco. Nella chiesa sono conservati dipinti del XVIII secolo, tra i quali un olio su tela raffigurante San Tommaso e San Giacomo (ex-protettore della città), attribuito al pittore napoletano Antonio Sarnelli, e un affresco a soffitto del 1768 rappresentante la glorificazione dell'Assunta, del pittore solofrano Matteo Vigilante. Oltre ai dipinti troviamo un battistero di marmo del XVIII secolo con una porticina di argento, e un monumentale organo a canne del 1799. Accanto alla chiesa e situata la torre campanaria, costruita tra il 1712 e il 1766 dal maestro Ciriaco di Silva da Mercogliano, su disegno del Vanvitelli. Essa ha una base quadrata e misura 36 metri di altezza. È sede della parrocchia di Santa Maria Maggiore.
Fu edificata nel 1541, su un antico sacello dedicato all'Arcangelo situato all'interno di una grotta. Dell'antico impianto ecclesiastico pre-seicentesco si conserva soltanto la torre campanaria edificata nel X secolo ed ampliata nell'XI-XII secolo. La chiesa fu la sede della parrocchia di San Michele, soppressa nel 2004.
A pochi metri dalla chiesa di San Michele è situata la chiesa di san Tommaso d'Aquino edificata nel 1636 dalla Congrega di San Tommaso d'Aquino, su una precedente cappella documentata nel 1528. Il terremoto del 1980 ha danneggiato pesantemente l'antica chiesa, che negli anni novanta del Novecento è stata ricostruita. Al suo interno conserva una "pietà" lignea a grandezza naturale della prima metà del Cinquecento e un busto di ottone e argento raffigurante San Tommaso d'Aquino.
Attestata nel XVI secolo. Dopo il terremoto del 1980 è stata ricostruita interamente. È stata consacrata l'8 dicembre 2000. Nei locali adiacenti alla chiesa è conservata una mostra permanente sulle congreghe religiose di Grottaminarda.
I lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1927[11], ma la chiesa venne completata solo verso la fine degli anni cinquanta. Venne infatti consacrata il 10 dicembre 1959[12]. Il terremoto del 1980 la danneggiò gravemente, ma è stata riaperta al culto nel 1988.
A 5 km da Grottaminarda, nella frazione Carpignano, si trova il santuario della Madonna di Carpignano. All'interno della chiesa, gestita dai Padri Mercedari, è conservato una tavola raffigurante la Madonna con il Bambino.[13]. Secondo la leggenda tale tavola fu trovata da alcuni pastori nel 1150, nel cavo di un grosso albero di carpino.[senza fonte][14] Architetture militari
Di origine medievale, il castello fu più volte danneggiato dai terremoti ma riuscì comunque ad assolvere al suo ruolo difensivo fino alle grandi guerre d'Italia del XVI secolo. In seguito ai terremoti del settembre 1694 e del novembre 1732 l'edificio fu trasformato in dimora signorile[15]. Per alcuni anni, fino al 2008, la struttura ha ospitato la sede locale del Centro per la sismologia e l'ingegneria sismica[16]. Dal 2009 parte del castello è stata adibita a uso di museo e biblioteca comunale. Architetture civili
Fu costruita nel 1467 come punto di riscossione dei diritti feudali di transumanza nel 1467 dal nobile Ladislao d'Aquino lungo quella che diventerà poi la strada nazionale delle Puglie. Nel 1774 venne sopraelevata per svolgere le funzioni di stazione di posta mentre nel 1930 fu dichiarata monumento nazionale
Costruita nel 1606 lungo la strada regia delle Puglie su di un progetto di Scipione Galluccio e Andrea Insano, venne poi restaurata durante la prima metà del XVIII secolo.[13]
Situata a largo Mercato, fu costruita nel 1875 su progetto dell'ingegnere arianese Raffaele d'Agostino; si caratterizza per la sua forma di coppa ovale.[17]
Progettato dall'architetto Paolo Portoghesi a fine Novecento[17], ha ospitato fino al marzo 2009 il museo civico Filippo Buonopane e la biblioteca Osvaldo Sanini. Altro
Giardini comunali dedicati all'attore napoletano Totò. In un altorilievo della piazza è stato scolpito il busto dell'artista. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[18] Etnie e minoranze straniereNel comune di Grottaminarda, al 31 dicembre 2008, risultano residenti 135 cittadini stranieri. Le comunità più numerose sono quelle di: fonte Istat Lingue e dialettiAccanto alla lingua italiana, a Grottaminarda si parla una varietà del dialetto irpino. ReligioneIl comune appartiene alla diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. CulturaBiblioteca comunale Osvaldo Sanini
Museo Civico Filippo Buonopane
Istruzione
UniversitàA Grottaminarda è presente una delle 9 sedi del dipartimento di scienze mediche traslazionali dell'università della Campania Luigi Vanvitelli.[21] CucinaTra le specialità tipiche la "ciambottella", peperoncini piccanti al pomodoro, oppure i "cicatielli col pulieio" (Mentha pulegium, un'erba aromatica spontanea nella terra d'Irpinia, già conosciuta ai tempi dei Romani). Rinomate sono anche le maniere di cucinare il baccalà, unico genere di pesce che in passato era possibile trovare nell'entroterra data la possibilità di conservarlo in salamoia; si citano il "baccalà alla pertecaregna", così chiamato perché veniva portato in pasto dalle donne di casa ai braccianti che aravano la terra (in dialetto irpino "përtëcàra"=aratro), oppure il "baccalà a ciambottella", cucinato nel sugo con i peperoni. Nella produzione di vino si nota una prevalenza delle viti Aglianico. Infrastrutture e trasportiGrottaminarda dispone di un casello sull'autostrada A16 ed è attraversata dalla strada statale 90 delle Puglie. AmministrazioneSindaci di GrottaminardaDalle elezioni del 1914 alle elezioni del 2019.[22]
Altre informazioni amministrativeIl comune fa parte dell'Unione dei comuni Terre dell’Ufita[28]. SportLa principale realtà sportiva della cittadina è la Polisportiva Grotta 1984, compagine calcistica che milita attualmente nel campionato regionale di Eccellenza. Nel corso della sua storia ha ottenuto il suo miglior risultato concludendo il torneo di Eccellenza Campania 1992-1993 al primo posto a pari punti con la Nocerina, che poi ebbe la meglio nello spareggio per la promozione in Serie D. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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