Mirabella Eclano
Mirabella Eclano è un comune italiano di 6 775 abitanti della provincia di Avellino in Campania. Geografia fisicaTerritorioIl borgo sorge a 372 m s.l.m., tra il bacino del Calore e la valle dell'Ufita, nel distretto storico-geografico dell'Irpinia. L'altitudine minima del suo territorio è pari a 189 m s.l.m., quella massima è di 665 m s.l.m. La contrada di Santa Caterina, caratterizzata dal suo piccolo centro abitato sorge, invece, a 520 m s.l.m garantendo un’intera visuale sul borgo cittadino più in basso .L’altitudine massima si raggiunge nella località conosciuta come “Otica” (così chiamata dagli abitanti locali) situata alla quota di 665 m s.l.m. Nel paese transita il 15º meridiano est, linea di riferimento del fuso orario adottato nell'Europa Centrale (UTC+1). SismologiaIl territorio comunale di Mirabella Eclano è parte del distretto sismico dell'Irpinia. In occasione del terremoto del 1980 vi furono, nel solo comune di Mirabella, 25 morti, 16 feriti e 1 063 senzatetto.[5]
ClimaMirabella Eclano è una zona di entroterra appenninico, per cui il suo clima è caratterizzato da importanti escursioni termiche, minore piovosità e ventilazione rispetto alle zone più occidentali della provincia e della regione. Fattore tipico della località è l'instaurarsi di brezze di versante nelle ore notturne: malgrado ciò, si verificano di frequente, forti inversioni termiche con cali di temperatura considerevoli dopo il tramonto e minime negative durante i mesi invernali. Non mancano le nevicate, che ovviamente aumentano con la quota, sebbene negli ultimi anni siano sempre più sporadiche. Frequenti sono le gelate notturne. StoriaIl nucleo urbano di Aeclanum o Aeculanum (presso la contrada Grotte della frazione Passo[7]) si afferma con i Sanniti e la loro successiva romanizzazione. Nell'89 a.C. la città partecipò alla guerra sociale e fu distrutta da Silla. Ricostruita e fortificata dai Romani fu eretta in municipio e, nel II secolo, divenne colonia romana. Fu città di sosta e di mercato sulla Via Appia, ricca di opere pubbliche e monumenti. Con l'affermarsi del cristianesimo fu sede episcopale ed ebbe nel suo vescovo Giuliano un fiero oppositore di sant'Agostino. Con l'avvento dei Longobardi, Eclano fu compresa nel Ducato di Benevento per essere poi definitivamente distrutta dall'esercito bizantino di Costante II nel 663. Si ridusse ad un misero borgo chiamato Quintodecimo (a 15 miglia da Benevento). Nei secoli X-XI il centro abitato venne trasferito, acquisendo il nome di Aquaputrida prima e di Mirabella dal XIV secolo. Il borgo, già gravemente danneggiato dal sisma di Benevento del 1702,[8] venne poi raso al suolo dal terremoto dell'Irpinia del 1732 e successivamente ricostruito nella sede attuale.[9] Furono feudatari di Mirabella: gli Aragona (1443), i Guindazzo, i Tomasino (1559-1570), i Cossa (1585-1616), i Naccarelli e i Naccarelli Brancaccio (1624-1690), i della Leonessa dal 1691 al 1791 ed infine Filippo Bernualdo Orsini, duca di Gravina sino all'abolizione della feudalità nel 1806.[10] All'epoca del regno delle Due Sicilie il comune fu capoluogo di circondario (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del distretto di Ariano Il 26 ottobre 1873 Vittorio Emanuele II concedeva a Mirabella Eclano il titolo di città. Undici anni prima, precisamente il 14 dicembre 1862, lo stesso sovrano aveva autorizzato il Comune di Mirabella in Irpinia ad assumere il nome di Mirabella Eclano.[11] In epoca post-unitaria il comune fu capoluogo di mandamento (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del circondario di Ariano di Puglia Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, Mirabella fu uno dei comuni della Campania destinati dalle autorità fasciste ad accogliere profughi ebrei in internamento civile. I 6 internati, provenienti dalla Polonia e dalla Slovacchia, furono liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943.[12] SimboliLo stemma, concesso con lo stesso regio decreto del 26 ottobre 1873 con cui veniva concesso il titolo di città, ha la seguente blasonatura: «d'azzurro, alla fenice d'argento, posta su fiamme nascenti da tre mucchi di ruderi fondati sulla pianura erbosa, il tutto al naturale: essa fenice mirante un sole d'oro orizzontale a sinistra.» Il gonfalone, concesso con DPR del 22 febbraio 1957, è un drappo di azzurro, riccamente decorato con ricami d'oro.[13] OnorificenzeIl regio decreto venne poi confermato un mese dopo con le regie lettere patenti del 13 novembre 1873.[11][14] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Siti archeologici
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[15] Lingue e dialettiAccanto alla lingua italiana, a Mirabella Eclano si parla una varietà del dialetto irpino. Tradizioni e folclore
Durante il sabato che precede la terza domenica di settembre si festeggia Maria S.S. Addolorata con l'evento della Grande tirata. Quest'attività religiosa/folkloristica, consiste nel trasporto, per le vie della città, e precisamente dalla zona S. Caterina fino al borgo del paese, di un obelisco rivestito di paglia intrecciata alto 25 m. Il Carro ha struttura in legno, costituita da 23 travi soprapposte secondo una tecnica che conferisce flessibilità, ma anche praticità di montaggio e smontaggio. Mediante opportuna disposizione delle travi, si creano 7 piani ognuno dei quali, procedendo dal basso verso l'alto, è più basso del precedente; gli ultimi tre registri costituiscono la cupola, sulla cui cima, è fissata la statua della Madonna Addolorata, principale motivo di questa tradizione. Il primo registro è alto sei metri, quelli intermedi si rimpiccioliscono proporzionalmente per terminare con il settimo registro alto un metro e mezzo. Tutta l'apparecchiatura è fissata su un carro simili a quelli che si usavano molti anni fa in agricoltura. Il carro è trainato da sei coppie di buoi di stazza imponente. L'obelisco è mantenuto in equilibrio da 38 funi di canapa da 50 metri ciascuna "tirate" dai funaioli, abitanti e turisti che con urla e canti colorano la grande giornata di festa. CulturaMusei
Geografia antropicaIl comune di Mirabella Eclano si compone del centro storico, delle frazioni di Calore, Pianopantano e Passo (tutte ubicate lungo la strada statale 90 delle Puglie) e dalle seguenti contrade rurali:
Infrastrutture e trasportiIl territorio comunale è attraversato dall'autostrada A16 e dalla strada statale 90 delle Puglie. Altre direttrici sono rappresentate dalla strada statale 303 e dalle seguenti strade provinciali:
Autolinee pubbliche A.I.R. percorrono giornalmente la tratta Ariano Irpino - Grottaminarda - Mirabella Eclano - Avellino - Napoli oltre a garantire collegamenti feriali con Sant'Angelo all'Esca, Fontanarosa, Bonito, Taurasi e Luogosano. AmministrazioneSindaci
GemellaggiAltre informazioni amministrativeIl comune fa parte dell'Unione dei comuni Terre di Mezzo[16]. SportAveva sede nel comune la società di calcio S.S.D. Eclanese, fondata nel 1932, che ha disputato campionati dilettantistici regionali. Attualmente la squadra locale è il Claudio Oliva Passo Eclano militante in Prima Categoria dopo la doppia promozione con il primo posto ottenuto in Terza Categoria (2021-2022) e successivamente con la vittoria in finale Play-off di Seconda Categoria (2022-2023) contro l'Accademia Sibilia Teora nel campo neutro di Lioni per 1-0. Galleria d'immagini
Note
Voci correlate
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