Villanova del Battista
Villanova del Battista è un comune italiano di 1 459 abitanti della provincia di Avellino in Campania. Geografia fisicaTerritorioIl comune è situato nella parte nord-orientale dell’Irpinia, non lontano dal confine con la Puglia. Il territorio comunale ha un'estensione di 20,03 km²[4] e si estende tra il torrente Fiumarella (affluente dell'Ufita) e la linea spartiacque appenninica percorsa da un'antica via della transumanza: il regio tratturo Pescasseroli-Candela, un largo sentiero erboso originatosi per il passaggio di uomini e animali da pascolo. Il territorio è in gran parte montano e pertanto il comune fa parte della comunità montana dell'Ufita[5]. Boschi misti di conifere e latifoglie sorgono in varie località. Nel tenimento è attestata l'esistenza di una sorgente solfureo-ferruginosa in località Macchia di Faratro.[6] Il centro urbano è ubicato su tre colli: Paese Vecchio, Costa delle Rose e Spina Taverna. Ha un'altitudine di 742 m s.l.m., in posizione dominante sulla valle dell'Ufita, su un picco che domina la vallata dove scorre il torrente Fiumarella. ClimaLa stazione meteorologica di Ariano Irpino, situata a breve distanza e ad analoga altitudine, costituisce il riferimento per Villanova del Battista. Il clima, di tipo temperato fresco, si caratterizza per le temperature mediamente miti e per le precipitazioni moderate con nevicate invernali e siccità estiva. Nel mese di gennaio la temperatura si attesta intorno ai 3 °C e nel mese di agosto intorno ai 21 °C. StoriaL'origine del centro urbano è incerta. La presenza di diverse grotte naturali nel territorio circostante fanno presumere la presenza di popolazioni nomadi dedite alla raccolta ed alla caccia nel periodo preistorico. Si ipotizza che il nucleo più antico del centro urbano, comunemente chiamato Paese Vecchio, sia stato costruito nel medioevo con lo scopo di difendere la popolazione dalle numerose e continue scorrerie barbariche che avvenivano a valle lungo le antiche strade romane. Secondo un documento del XIII secolo la prima denominazione attestabile del comune è Pulcarino (deformazione di bulgarinus, a sua volta derivante da Bulgari, termine indicante le popolazioni slave meridionali)[7], con possibile riferimento ai proto-bulgari guidati dal condottiero avaro Alzeco nel VI secolo. Appartenuta nel Quattrocento alla Baronia di Vico, passò quindi al Ducato di Ariano. Abitata originariamente da Schiavoni, ancora nel 1591 manteneva la denominazione di Polcarino de' Schiavoni. È inoltre certo che ancora nel Cinquecento gran parte della popolazione parlasse unicamente la lingua slava, tanto che nel 1584 venne presentata un'istanza formale alla diocesi di Ariano al fine di ottenere l'assegnazione di un arciprete madrelingua slavo[8]. Il nome Villanova (città nuova), a cui verrà aggiunto del Battista in onore del santo patrono del paese, san Giovanni Battista, comparve solo nel Seicento[8]. Il comune è stato più volte devastato dai terremoti nel corso della sua storia (1694, 1732, 1930, 1962, 1980); inoltre il 10 settembre 1943, durante la seconda guerra mondiale, subì un bombardamento aereo con conseguente devastazione e perdita di vite umane. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 ottobre 1989.[9] Il gonfalone è un drappo di bianco. Monumenti e luoghi d'interesseLa chiesa di Santa Maria Assunta è stata ricostruita dopo i terremoti del 1930 e del 1980; custodisce alcuni dipinti del Seicento (attribuiti alla scuola pittorica di Luca Giordano) rappresentanti due scene della Via Crucis: la Caduta e la Deposizione dalla Croce. Con molta probabilità facevano parte di una collezione completa, ma di questo elemento non si hanno certezze, così come è ignoto l'anno in cui furono donate alla parrocchia.[10] All'interno è possibile ammirare un bassorilievo raffigurante i quattro Evangelisti, opera donata dagli amici di Miramont-de-Guyenne, e un quadro raffigurante il battesimo ricevuto da Gesù da parte di Giovanni Battista ad opera di un pittore locale. Fra le architetture civili sono notevoli l'antico ex-municipio, i palazzi Ciccone e Iorizzo, la torretta dell'ECA.[11] SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[12] Tradizioni e folcloreTra gli eventi caratteristici va annoverata la tradizione del tiro del Giglio, che si svolge annualmente il 27 agosto e che consiste nel trascinamento mediante funi, lungo le strade del paese, di un caratteristico obelisco eretto in onore del santo patrono San Giovanni Battista. Alto 27 metri, l'obelisco è decorato con paglia intrecciata e grano.[13] La tradizione riporta che prima del 1930 venivano realizzati due obelischi: uno con "gràlito" (avena selvatica) alto 25 metri circa e a 9 livelli e un altro più piccolo realizzato con il grano.[14] La tradizione venne interrotta nel 1930 a causa del terremoto del 23 luglio. Successivamente venne ripresa nel 1986 per iniziativa dei villanovesi e per volontà dell'amministrazione comunale.[15] ReligioneIl territorio è interamente compreso nella forania di Ariano della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. CulturaMusei
EconomiaIl comparto agro-alimentare costituisce il settore trainante dell'economia locale. In particolare il territorio si caratterizza per la produzione dell'olio DOP extravergine "Irpinia - Colline dell'Ufita"[16]. Infrastrutture e trasportiDiverse strade provinciali consentono i collegamenti con i comuni limitrofi di Ariano Irpino, Flumeri e Zungoli, con il casello di Grottaminarda sull'autostrada A16 e con la stazione di Ariano Irpino sulla ferrovia Roma-Bari. AmministrazioneAltre informazioni amministrativeIl comune fa parte della Comunità montana dell'Ufita. Note
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