Sagron Mis
Sagron Mis (Sagrón in primierotto; Sagraun in tedesco[5]) è un comune italiano di 175 abitanti[2] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige. Fa parte del Primiero e si estende sull'alta valle del Mis, ed è l'unico comune trentino appartenente al bacino idrografico del Piave. Geografia fisicaSagron Mis è il comune più orientale della provincia di Trento. Il territorio si estende sul versante sudoccidentale dell'alta valle del Mis, affluente di destra del Cordevole. È quindi l'unico comune trentino ad appartenente al bacino idrografico del Piave, nonché quello più distante dal capoluogo Trento (108 km) e più vicino a Belluno (49 km). Per quanto riguarda i corsi d'acqua, il Mis scorre ad ovest al confine col Veneto, con il Comune di Gosaldo (BL) il rio Pezzea invece scorre ad est, segnando anch'esso il confine con il Veneto confinando col Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (BL). Il rio Cigala scorre sotto l'abitato di Sagron, mentre il rio Bastia scorre tra l'abitato di Mis e quello di Sagron. Gli abitati sono dominati a nordest dai contrafforti meridionali delle Pale di San Martino (sottogruppo della Croda Granda, con la cima d'Oltro, 2.397 m, le Rocchette, 2.309 m, e il monte Feltraio 2.295 m), mentre a sud si innalza il Gruppo del Cimonega con il Piz di Sagron (2.486 m, l'altitudine massima). L'altitudine minima è di 730 m e si riscontra sul fondo della valle del Mis, presso il confine con Gosaldo. Origini del nomeSagron (da confrontare con la bellunese Gron, frazione di Sospirolo) potrebbe essere un composto di sa ("su a") e (a)grón, derivato forse da acer, aceris "acero" o, in alternativa, da acer, acris "aguzzo". StoriaLa storia dell'insediamento umano in questo comune ha origini recenti: sino al XVI secolo infatti il territorio era completamente coperto da boschi, in seguito abbattuti dai carbonai. Gli ampi pascoli ottenuti permisero la formazione di masi agricoli e di alcuni nuclei abitativi sparsi, molti dei quali tutt'oggi presenti, sul finire del Cinquecento. All'inizio del Seicento, fu costruita la prima chiesa nella frazione di Marcoi, a quei tempi, l'unica assieme alla chiesa di Tiser nel fondovalle, nel Comune di Gosaldo (BL). Più tardi, alle tradizionali attività contadine si affiancarono quelle estrattive, grazie alle miniere di oro, mercurio, solfuro e cinabro, tuttavia lo sviluppo della zona fu sempre ostacolato dall'isolamento e dalle scomode vie di comunicazione.[7] Nell'Ottocento l'economia agricola depressa e l'esaurimento delle miniere costrinsero molti abitanti ad abbandonare la loro terra per cercare lavoro altrove (soprattutto in Francia e nelle Americhe). La principale attività esportata dagli emigranti in Europa fu l'artigianato della sedia e i suoi lavoratori, in dialetto careghete, riuscivano a comunicare tra loro attraverso un idioma di loro invenzione, conosciuto anche dai seggiolai di Gosaldo: lo scabelament dei conza. Nel secondo dopoguerra l'emigrazione stagionale si indirizzò verso i cantieri della Svizzera per la costruzione delle grandi opere. SimboliLo stemma ed il gonfalone sono stati approvati con delibera della Giunta Provinciale di Trento n° 3912 del 13 aprile 1990.[8] «Semipartito troncato: nel PRIMO d'azzurro, alla chiesetta d'argento; nel SECONDO di rosso, alla seggiola impagliata del medesimo; nel TERZO trinciato d'argento e di verde, a due dischi ordinati in sbarra, dell'uno nell'altro. Ornamenti esteriori da Comune.» Lo stemma riporta alcuni simboli che rimandano alla storia e alla cultura del comune: in alto a sinistra, la chiesetta è quella della Madonna di Caravaggio ai Marcoi, attorno alla quale si formò un primo centro abitato; in alto a destra, la seggiola ricorda la tipica attività dei careghete; in basso i due dischi alludono alle due frazioni principali, Sagron e Mis, unite in una medesima comunità; l'alternarsi dei colori bianco-argento e verde ricorda le nevi invernali e la natura estiva. Il gonfalone è un drappo rettangolare trinciato di verde e di bianco. Monumenti e luoghi d'interesse
Il comune ha inoltre parecchi casolari ed edifici di particolare interesse nei prati dell'alta valle del Mis. Aree naturaliIl paese si trova in una conca isolata tra il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino e il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Nel territorio comunale, per la frazione di Matiuz e vicino al Piz de Sagron, passa l'Alta via n. 2 che da Bressanone conduce a Feltre. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[9] ReligioneDal punto di vista ecclesiastico, il comune coincide con la parrocchia di Sagron, compresa nel decanato del Primiero e con sede nella chiesa della Madonna di Loreto. L'edificio fu elevato a parrocchiale il 15 aprile 1919 e in precedenza era una cappella dipendente dalla parrocchia di Fiera di Primiero. Geografia antropicaMis (101 ab.) ospita l'ufficio postale. Ha una fisionomia poco compatta, articolandosi nei tre nuclei di Sopra (1.140 m), di Mezzo (1.088 m) e di Sotto (1.039 m) distesi su una conca prativa in prossimità della strada statale 347 del Passo Cereda e Passo Duran. Sagron (60 ab., 1.062 m) è invece più raccolta ed è arroccata su un colle alla destra del torrente Mis. Vi si trovano la casa comunale e la parrocchiale. Ai due centri principali si aggiungono altri minuscoli borghi: Matiuz (1.201 m), che domina Sagron da ovest; Pante (1.025 m), che si trova invece a valle del capoluogo; Marcoi (941 m) localizzato ancora più a est. Amministrazione
Note
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