Gerardo Martino
Gerardo Daniel Martino (Rosario, 20 novembre 1962) è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo centrocampista. BiografiaMartino ha origini italiane: i suoi nonni provenivano dal paese lucano di Ripacandida (Potenza).[1] Anche suo nipote Martín Luciano è un calciatore professionista.[2] È soprannominato El Tata.[3] CaratteristicheMartino è ritenuto uno degli "allievi" di Marcelo Bielsa, che lo allenò da calciatore nel Newell's Old Boys; da allenatore del Barcellona ha applicato un turn-over definito "scientifico" per via della precisione nella rotazione di tutti i calciatori della rosa.[4] CarrieraCalciatoreClubMartino iniziò a giocare a calcio all'età di 10 anni nel Newell's Old Boys di Rosario, la sua città natale. Fece il suo esordio nel calcio professionistico a 17 anni, il 15 giugno 1980, in una partita di Primera División tra Newell's Old Boys e Platense. Nel corso dei 15 anni trascorsi da giocatore del Newell's, divenne il detentore del maggior numero di presenze in Primera División (con 468 partite giocate),[5] del maggior numero di presenze complessive (scendendo in campo 505 volte e segnando 35 reti)[6] e del maggior numero di titoli conquistati con il club (1987-1988, 1990-1991 e 1992, assieme a Norberto Scoponi e Juan Manuel Llop). Considerato il miglior giocatore ed uno dei massimi idoli della storia leprosa,[5] nel 2003 si classificò al 1º posto per numero di voti in un sondaggio apparso sul sito ufficiale del club rossonero come Miglior giocatore della storia del Newell's Old Boys. Il 22 dicembre 2009, a seguito di tali meriti, la città di Rosario intitolò una tribuna dello stadio Marcelo Bielsa al centrocampista argentino.[7] Ottenne il suo primo riconoscimento nella Primera División 1987-1988, quando i Newell's Old Boys conquistarono il loro secondo titolo nazionale. Questa stagione è ricordata non solo per la vittoria del campionato, ma anche per essere stato conquistato esclusivamente da calciatori della cantera, raro avvenimento nel mondo del calcio.[5] La stagione seguente partecipò alla Coppa Libertadores raggiungendo e uscendo sconfitto dalla finale in partita doppia del massimo torneo continentale contro il Nacional di Montevideo. A distanza di tre anni vinse da protagonista, sotto la guida di Marcelo Bielsa, il suo secondo titolo nello spareggio della Primera División 1990-1991.[5] A metà del 1991 tentò il salto nel calcio europeo trasferendosi al Tenerife con il quale disputò solamente 15 partite prima di far ritorno in patria. Nel 1992 tornò al Newell's Old Boys e conquistò il suo terzo titolo, il Clausura 1992. La stagione seguente giocò al fianco di Maradona, durante la breve parentesi di quest'ultimo nel club di Rosario. A causa di problemi con la dirigenza, nel 1994 si trasferì al Lanús nel quale militò per sei mesi disputando il Clausura 1994. Per il suo attaccamento al Newell's, fece il secondo ritorno al club che lo lanciò nel calcio professionista per la seconda metà del 1994, ma il rinnovarsi dei problemi con la dirigenza lo costrinsero a lasciare la squadra definitivamente nel 1995. Pose fine alla sua carriera di calciatore dopo aver militato nell'O'Higgins in Cile e nel Barcelona SC in Ecuador. NazionaleNel 1981 ricevette la sua prima convocazione per una rappresentativa nazionale, l'Under-20. Con la maglia albiceleste partecipò Mondiali Under-20 del 1981 scendendo in campo in due occasioni.[8] Il 19 febbraio 1991 scese in campo per la prima e ultima volta con la maglia della nazionale maggiore guidata da Alfio Basile. Venne schierato nel secondo tempo durante un'amichevole contro l'Ungheria vinta per 2 a 0 dall'Argentina nello stadio Cordoviola di Rosario.[9][10] AllenatoreNel 1998, ad un anno dal ritiro come calciatore, intraprese la carriera di allenatore nel Brown di Arrecifes,[11] squadra che si trovava all'epoca in Nacional B, chiamando ad assisterlo due suoi ex compagni di squadra del Newell's campione di argentina nel 1988, Jorge Pautasso e Jorge Theiler. In seguito allenò il Platense nel corso del 1999[11] e l'Instituto Córdoba tra il 2000 e il 2001.[11] Nel 2002 ricevette le prime offerte dall'estero e si sedette alla guida del Libertad in Paraguay dove ottenne i primi risultati da allenatore conquistando i tornei di Apertura e Clausura del 2002 e di Apertura del 2003.[11] Alla fine del 2003 venne ingaggiato da un'altra squadra paraguaiana, il Cerro Porteño, che puntava alla conquista del titolo nazionale e alla lotta per la Coppa Libertadores. Sotto la sua guida il club di Asunción conquistò i tornei di Apertura e Clausura 2004.[11][12] Una volta ottenuta la consacrazione in Paraguay vincendo quattro tornei (gli ultimi tre dei quali consecutivamente), Martino decise di prendersi qualche mese di ferie e si dimise da tecnico del Cerro Porteño alla fine del 2004. Come dichiarato dal presidente del club, El Tata aveva espresso il suo desiderio di trascorrere del tempo con la sua famiglia.[12] A metà del 2005 decise di tornare al lavoro in Argentina sedendosi sulla panchina del Colón per il campionato di Apertura 2005[12] ma il suo mandato fu breve (solamente sei partite) poiché gli scarsi risultati lo portarono a fare ritorno in Paraguay. In quell'anno fece ritorno al club con il quale aveva conseguito il maggior numero di successi, il Libertad. Come durante il suo primo anno, vinse i tornei di Apertura e Clausura 2006 raggiungendo inoltre le semifinali di Coppa Libertadores.[13] Alla fine del 2006, in seguito ai risultati ottenuti con Libertad e Cerro Porteño, la Federazione calcistica del Paraguay lo scelse come commissario tecnico della Nazionale paraguaiana[14] in luogo di Aníbal Ruiz. Il suo lavoro di commissario tecnico della Nazionale paraguaiana iniziò nel marzo 2007 e lo portò a conquistare, nel settembre 2009, l'accesso ai Mondiali di calcio 2010. Sotto la sua guida, il Paraguay giunse sino ai quarti di finale, miglior risultato di sempre in un mondiale, dove perse 1-0 contro i futuri campioni della Spagna in virtù di un gol segnato nei minuti finali. Il 2 maggio 2011 gli viene prolungato il contratto fino al 2013.[15] Il 29 luglio 2011 si dimette dalla carica di ct della nazionale paraguaiana dopo aver perso la finale della Coppa America 2011 contro l'Uruguay. Il 26 dicembre 2011 viene annunciato il suo ingaggio da parte del Newell's Old Boys, sua ex squadra da giocatore, in sostituzione di Diego Cagna. Sotto la sua guida la squadra di Rosario si laurea campione nel Torneo Final 2013. Il 23 luglio 2013 diventa il nuovo allenatore del Barcellona, firmando un contratto biennale.[16] Il 28 agosto 2013 vince il suo primo trofeo con la nuova squadra, battendo l'Atlético Madrid in Supercoppa di Spagna grazie al maggior numero di reti segnate in trasferta (1-1 a Madrid e 0-0 a Barcellona). Il prosieguo di stagione, però, si rivela negativo e il Barcellona viene eliminato ai quarti di finale di Champions League proprio dall'Atlético Madrid, perde la finale di Copa del Rey contro il Real Madrid e conclude la Liga al secondo posto in classifica. A fine campionato Martino rassegna le sue dimissioni dai catalani. Il 13 agosto 2014 viene nominato nuovo commissario tecnico della Nazionale argentina. Il 4 luglio 2015 perde la finale della Copa América contro il Cile, padrone di casa, ai rigori. Con lo stesso esito, peraltro contro il medesimo avversario, si conclude l'avventura nella Copa América del Centenario disputata l'anno successivo negli Stati Uniti d'America. Il 5 luglio 2016, a nove giorni dalla nuova sconfitta nell'atto conclusivo della Copa América, rassegna le dimissioni dall'incarico, anche a seguito delle difficoltà riscontrate nel comporre la selezione olimpica che egli stesso avrebbe dovuto guidare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro[17]. Il 27 settembre viene annunciato come nuovo allenatore dell'Atlanta United nella MLS.Al primo anno arriva quarto nella classifica generale, l'anno dopo secondo solo due punti dietro ai New York Red Bulls, vincendo però in finale playoff il titolo MLS. Il 23 ottobre 2018 annuncia di non voler rinnovare con il club americano per motivi personali. Il 7 gennaio 2019 diventa CT della Nazionale di calcio del Messico. Il 7 luglio 2019 vince la Gold Cup battendo in finale 1-0 i padroni di casa cioè gli Stati Uniti. Il 28 giugno 2023 fa il suo ritorno in MLS, firmando come nuovo allenatore dell'Inter Miami.[18] StatistichePresenze e reti nei clubCronologia presenze e reti in nazionale
Statistiche da allenatoreStatistiche da allenatore aggiornate al 29 novembre 2024. Club
NazionaleNazionale paraguayana
Panchine da commissario tecnico della nazionale paraguayanaNazionale argentina
Nazionale argentina nel dettaglioStatistiche aggiornate al 30 giugno 2018.
Panchine da commissario tecnico della nazionale argentinaNazionale messicana
Nazionale messicana nel dettaglio
Panchine da commissario tecnico della nazionale messicanaPalmarèsGiocatore
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