I soprannomi della città sono "The Queen City", "Cincy", "Porkopolis" e "The Fountain City". Il suo motto è Iuncta iuvant, che in latino significa 'le cose messe insieme sono efficaci', quindi con un valore paragonabile al proverbio "l'unione fa la forza".[2]
Cincinnati fu fondata nel 1788 con il nome di Losantiville, una sincrasi delle parole "Licking River", "os", "ante", e "ville", con il significato di "città di fronte alla foce del fiume Licking". L'attuale toponimo, Cincinnati, fu dato alla città nel 1790 dall'allora governatore del Territorio del nord-ovest Arthur St. Clair, in onore della Società dei Cincinnati (Society of the Cincinnati), di cui era membro. Il nome della società derivava a sua volta da quello del console romano Lucio Quinzio Cincinnato. Cincinnati fu incorporata come villaggio nel 1802 e come città nel 1819.
Nel 1853, la città fu teatro di una rivolta anticattolica scatenatasi per l'arrivo del nunzio apostolico Gaetano Bedini che, all'epoca della Repubblica Romana, aveva operato dure repressioni dei rivoluzionari in Italia. La città, che era perlopiù popolata da Forty-Eighters, si ribellò contro quello che venne definito "il macellaio di Bologna" mobilitando 500 manifestanti che si portarono fin sotto il palazzo dell'arcivescovo per protestare. La rivolta venne repressa dalle locali forze di polizia.
Società
Evoluzione demografica
Secondo il censimento[3] del 2010, c'erano 296 945 abitanti.
I dati del 2018 parlano invece di 302 605 abitanti.
Etnie e minoranze straniere
Secondo il censimento del 2010, la composizione etnica della città era formata dal 49,3% di bianchi, il 44,8% di afroamericani, lo 0,3% di nativi americani, l'1,8% di asiatici, lo 0,1% di oceaniani, e il 2,5% di due o più etnie. Ispanici o latinos di qualunque etnia erano il 2,8% della popolazione.