Dozza
Dozza (Doza in romagnolo) è un comune italiano di 6 550 abitanti[1] della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna, facente parte del territorio della Romagna[4]. Comprende due paesi principali: il capoluogo comunale Dozza e Toscanella l'unica frazione. Geografia fisicaSituata sulle colline a sud ovest di Imola (da cui dista solo 6 km), Dozza si trova a pochi chilometri a monte della Via Emilia, ovvero provenendo da Bologna, e percorrendo la Strada Statale Emilia verso Rimini, è il primo comune della Romagna storica. Ad ovest il centro più vicino è Castel San Pietro Terme, da cui dista 8 km. Nel territorio del Comune scorre il torrente Sillaro, che delimita il confine occidentale della Romagna con l'Emilia. Sulla Via Emilia, la frazione Toscanella, situata pochi km ad Est del torrente Sillaro, rappresenta l'ingresso nella regione storico-geografica della Romagna per chi proviene da Bologna.
Origine del nome e stemmaIl toponimo Dozza deriva dal latino medievale ducia (doccia, docciola, doccione); l'etimologia è quella di "condotto", o canale che conduce acqua. Nei documenti medievali compaiono alternativamente i toponimi Ducia e Dutia[5]. Il nome potrebbe anche essere un riferimento a un antico acquedotto capace di accumulare acqua dal Monte del Re in una cisterna per far fronte ai periodi di siccità. Lo stemma cittadino presenta in primo piano un grifone rampante, animale araldico, che si disseta con l'acqua che fuoriesce da una conduttura. StoriaIl territorio dozzese, già abitato in epoca celtica e romana, fu colpito dalle invasioni di popolazioni barbariche (germaniche e in particolare longobarde), che invasero tutte le terre di Romagna. Alla metà del VI secolo Dozza venne ricompresa nei territori dell'Esarcato d'Italia, ovvero dei territori bizantini d'Italia, trovandosi sul confine con i possedimenti longobardi. Tramontato l'Esarcato alla metà dell'VIII secolo, furono i Carolingi a prendere possesso degli ex possedimenti bizantini. Essi donarono alla Chiesa imolese il possesso della collina sulla quale venne eretto l'abitato. Verso il 1150 Dozza divenne libero Comune. Tra il 1151 e il 1182 il capitolo della cattedrale di San Cassiano risiedette a Dozza a causa della distruzione di Castrum Sancti Cassiani, allora sede episcopale, da parte degli imolesi. Nella Descriptio provinciæ Romandiolæ (un censimento fiscale del 1371) sono elencate le località dipendenti dal comune di Dozza. Esse sono (si riproduce il testo in latino): Casali, Montis Catonis, Flagnani, Corvarie, Mazumoli, Montis Moriteni, Sassignoli, Belvederis, Plancandoli[6]. Vicende alterne hanno interessato il dominio della rocca e del borgo, passato più volte di mano in mano fra le potenti famiglie bolognesi e imolesi. Nel 1412 Dozza diviene feudo della famiglia degli Alidosi di Castel del Rio, che poco dopo cedette il borgo alla famiglia Riario. Da ricordare il quinquennio di Caterina Sforza, moglie di Girolamo Riario, che tenne il feudo dal 1494 al 1499. Fu Caterina a dotare Dozza della rocca e delle mura difensive che la circondano ancora oggi. Nel 1728 cessò l'infeudazione della famiglia Campeggi; la Santa Sede assegnò il feudo di Dozza a Emilio Malvezzi (1688-1767) nipote ex sorore del cardinal Campeggi. Gli vennero conferiti i titoli di: marchese della terra e del castello di Dozza, conte palatino di Toscanella e della Pianta. Giacomo Malvezzi, figlio di Emilio (1716-1806) fu l'ultimo marchese di Dozza: nel 1797 i francesi invasero la Legazione di Romagna e abrogarono i poteri feudali. Dopo la parentesi napoleonica, Dozza venne inserita nella nuova Legazione di Ravenna. Al termine della seconda guerra mondiale, con lo sfondamento della Linea Gotica, Dozza fu teatro di alcuni scontri tra le forze alleate, sotto il cui comando operava il gruppo di combattimento "Folgore", e le truppe tedesche in ritirata. La sede comunale è situata nel borgo medioevale ma il principale centro residenziale e industriale è Toscanella, frazione che si sviluppa sulla via Emilia. La denominazione allude al fatto che, da questa località, partono strade che valicano l'Appennino e consentono di raggiungere la Toscana. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture militariLa rocca sforzesca mantiene inalterata la struttura medioevale: conservate in ottimo stato, infatti, sono gli interni e le cucine, impreziosite dagli utensili (che si possono datare al 1500), dai camini e dal pozzo. Degni d'attenzione rimangono anche il Rivellino e la Rocchetta di origine trecentesca. Gli ambienti signorili sono tuttora arredati da mobili di ottima fattura; sulle pareti possono essere ancora ammirati numerosi dipinti ed arazzi risalenti al Settecento. La rocca fu abitata dalle famiglie Campeggi e Malvezzi, che vi hanno abitato dal XVI secolo fino al 1960. Dal 1960 è di proprietà del Comune, che l'ha trasformata in museo. Architetture religiose
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[10] PopolazioneVariazione della popolazione residente a Dozza dal 2006 al 2010.
Fonte, Dati Istat al 31 dicembre 2010. ReligioneNel comune di Dozza sono presenti tre parrocchie facenti parte della Diocesi di Imola: Santa Maria in Piscina (a Dozza), San Lorenzo in Piscerano e Santa Maria del Sabbioso (a Toscanella). In epoca medievale la comunità dozzese era riunita attorno alla pieve di Santa Maria di Sellustra, esistente almeno dall'XI secolo. Il principale luogo di devozione mariana è il Santuario della Madonna del Calanco. Vi è conservata una Sacra immagine, databile al XVI secolo, sotto il titolo di Beata Vergine del Calanco. È invocata per la guarigione da malattie e la liberazione da epidemie. La sua ricorrenza cade il martedì dopo la Pentecoste. A Monte del Re si insediarono alla metà del XIII secolo i frati del Terzo ordine regolare francescano[11]. Il convento fu il luogo in cui venne siglato un importante trattato di pace tra la guelfa Bologna e la lega delle città ghibelline di Romagna (Cesena, Forlì, Faenza e Imola) il 29 aprile 1299[11][12]. Dopo la chiusura del convento (XVII secolo) la chiesa fu officiata dal clero secolare fino al 1798. Nel 1866-67 fu confiscata dallo Stato, che poi la cedette alla famiglia Sassatelli. Dal 1908 al 1970 fu destinata a residenza estiva per i seminaristi della diocesi. Oggi è una villa privata. Le Feste del Patrono si svolgono a cavallo della domenica di Pentecoste, dal sabato precedente al sabato successivo. In questa settimana si susseguono diversi appuntamenti che coinvolgono tutta la popolazione di Dozza e dintorni: dalle processioni lungo le vie del paese agli spettacoli del Corpo Bandistico Folcloristico Dozzese, dalle mostre sacre presso i locali parrocchiali al concorso fotografico. Dozza è, dal 2018, una delle località attraversate dal Cammino di Sant'Antonio, l'itinerario spirituale e naturalistico dedicato al frate portoghese[13]. CulturaMusei
ArteDozza è resa unica dai numerosi dipinti che ne abbelliscono le facciate delle case e ne conferiscono un aspetto caratteristico. La Biennale del Muro Dipinto rappresenta la manifestazione di maggior rilievo di Dozza. In quattro giornate di settembre famosi artisti, nazionali e internazionali, eseguono opere permanenti sui muri delle case della piccola cittadina, conferendole la peculiare caratteristica di galleria d'arte a cielo aperto. Le pitture murali sono strettamente legate alla storia e all'atmosfera dell'antico borgo e dell'ameno paesaggio collinare che lo circonda. CucinaNella rocca sforzesca ha sede l'Enoteca Regionale dell'Emilia-Romagna. Si tratta di un'associazione che coinvolge oltre 200 produttori[17] di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici e consorzi di tutela. Nata nel 1970, otto anni dopo ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dalla Regione. L'attività dell'Enoteca comprende due ambiti:
Le due manifestazioni eno-gastronomiche più importanti a Dozza sono:
Geografia antropicaDal porto fluviale di Trentola, posto alla confluenza di Sellustra e Sillaro, partiva una via che saliva a Monte del Re. La strada proseguiva poi lungo il crinale toccando Fiagnano, Gesso, Sassoleone, Belvedere ed inoltrandosi verso la Toscana. Nel punto in cui la strada incrociava la via Emilia sorse l'abitato di Toscanella[18]. EconomiaDalle dichiarazioni Irpef del 2011 (basate sui redditi del 2010) emerge che i dozzesi hanno dichiarato in media 23 735 euro, uno dei redditi più alti della Romagna[19]. Infrastrutture e trasportiLa principale infrastruttura viaria di Dozza è rappresentata dalla Strada statale 9 Via Emilia; su di essa si svolgono autocorse in servizio di trasporto pubblico a cura della società TPER. Il capoluogo è collegato alla Via Emilia tramite la strada provinciale 56 Dozza. Dal 1885 al 1935 la città dispose di una stazione della tranvia Bologna-Imola la quale svolse un servizio con trazione a vapore gestito dalla Società Veneta. Nel 2015 è stata ultimata la realizzazione di una pista ciclabile lungo la via Emilia che collega Toscanella a Imola (5 km)[20]. SportIl 3 giugno 1993 l'11ª tappa del Giro d'Italia (con partenza da Senigallia) si è conclusa a Dozza. Dal 1999 si disputa a Dozza il «Memorial Luciano Pezzi», competizione ciclista per Allievi (15-16 anni) dedicata al direttore sportivo della società ciclistica del gruppo Mercatone Uno. Alla gara prendono il via 200 corridori provenienti da numerose regioni italiane. AmministrazioneDozza fa parte del Nuovo Circondario Imolese, ente sovracomunale con sede a Imola. Sindaci precedenti
Note
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