Granarolo dell'Emilia
Granarolo dell'Emilia (Granarôl in dialetto bolognese[4]) è un comune italiano di 12 913 abitanti[1] della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. È sede amministrativa dell'Unione Terre di pianura. StoriaLe tracce più antiche di popolamento del comune risalgono al periodo villanoviano, come è stato testimoniato dalle sepolture rinvenute nelle frazioni di Viadagola e Quarto Inferiore (VI secolo a.C.). Ritrovamenti etruschi, celtici e romani, nel territorio comunale o nelle immediate vicinanze dimostrano la frequentazione della zona per tutta l'antichità, probabilmente come via di passaggio per il ferrarese. I segni indelebili della centuriazione romana sono tutt'oggi la più palese testimonianza della natura agricola del territorio, spesso impiegato come un vero e proprio "granaio" per la città di Bologna anche durante il periodo medievale e moderno. Il comune di Granarolo dell'Emilia nacque poco prima dell'Unità d'Italia col nome di comune di Viadagola: la sede comunale era presso la settecentesca villa Boncompagni Dal Ferro, sita in via Viadagola. Il primo sindaco del Comune di Viadagola fu Lodovico Gherardi, rimasto in carica dal 23 marzo 1860 al 1863, anno in cui gli succedette Francesco Nannetti che governò fino al 1865. Dal 1º novembre 1860 il Comune, che fino a quel momento era stato un municipio senza una sede fissa, trovò la sua sistemazione presso abitazioni private nella poco distante Granarolo. L'attuale sede del Comune risale però al 1871, quando acquistato uno stabile, per far fronte alle esigenze dell'amministrazione. Questa scelta portò nel 1875 a chiedere il cambiamento della denominazione: in seguito all'autorizzazione Regia dell'11 ottobre 1875, a partire dal 1876 il Comune assunse la nuova denominazione di Granarolo dell'Emilia. Granarolo era la frazione emergente per popolazione e per aggregati di case, in quanto il baricentro della vita produttiva si stava spostando sulla via San Donato, grazie soprattutto alla funzionalità della tranvia Bologna-Malalbergo, dismessa nel secondo dopoguerra. SimboliLo stemma di Granarolo dell'Emilia è stato concesso con regio decreto del 21 luglio 1884.[5][6] «D'azzurro, al covone d'oro, legato di rosso. Ornamenti esteriori da Città.» Il covone nello stemma si collega per assonanza al "grano” del toponimo. Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 29 maggio 1995[5], è un drappo di giallo con la bordatura di rosso. OnorificenzeMonumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseOgni frazione del comune possiede una chiesa parrocchiale: gli attuali edifici, cinque in tutto, sono databili tra il XVII ed il XIX secolo. Essi sono:
Oltre alle chiese, il territorio è caratterizzato per i tipici oratori di campagna. I più importanti sono nel capoluogo, a Lovoleto e a Viadagola. Architetture civiliOltre alla residenza di campagna del grande esploratore ravennate Pellegrino Matteucci (1850-1881) a Granarolo, sul territorio vi sono numerose ville settecentesche di notevole interesse architettonico, tra cui:
Edifici scolasticiA Granarolo in via Roma è presente il complesso scolastico che comprende le scuole elementari "Anna Frank" e le scuole medie "Pellegrino Matteucci". Precedentemente alla costruzione di questi edifici (costruiti espropriando un suolo un tempo di proprietà parrocchiale), gli edifici scolastici erano cinque dislocati rispettivamente nelle cinque frazioni. Tutti gli ex edifici scolastici sono in utilizzo e sede di attività, fatta eccezione per l'ex-scuola elementare della frazione di Granarolo capoluogo che è, ad ora, inutilizzata (nonostante siano stati fatti progetti per trasformarlo in un centro di formazione post-diploma). Impianti sportiviIn via Roma a Granarolo è presente il palazzetto dello sport (sede di diverse attività sportive come pallacanestro, pattinaggio artistico, pallavolo e jujitsu). A Viadagola, sempre sulla via Roma, si trovano il circolo tennis e l'impianto comunale comprendente i campi sede della società sportiva Granamica e la piscina comunale. Altro
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[7] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 1.042 persone, pari al 7,79% della popolazione.[8] EconomiaIl comune ha subito i maggiori cambiamenti in particolare negli ultimi decenni, con l'intenso sviluppo economico del suo territorio: oggigiorno il comune ospita, soprattutto a Cadriano e Quarto Inferiore e in misura minore a Granarolo stessa, un rilevante numero di piccole e medie aziende artigianali e industriali, che occupano oltre seimila addetti nei settori metalmeccanico, abbigliamento come Elisabetta Franchi, giocattoli, trattamento delle acque e prodotti per l'agricoltura. Queste aziende sono all'avanguardia per l'utilizzo di nuove tecnologie e intrattengono rapporti commerciali sul mercato nazionale, europeo ed extraeuropeo e fanno di Granarolo dell'Emilia uno dei comuni più sviluppati della città metropolitana di Bologna. Dal 2014 vi si è trasferita anche l'azienda Gruppo E. Gaspari: tipografia proveniente da Morciano di Romagna in provincia di Rimini. Vi svolgono le loro attività oltre 1 000 aziende, artigianali e medio-industriali. Le maestranze che lavorano presso tali aziende superano le 6 000 unità e quindi, durante i giorni lavorativi, la domanda di servizi è determinata da un numero di persone superiore a quello della popolazione residente, pur considerando le persone che si spostano fuori dal territorio comunale. Per quanto concerne l'agricoltura, va evidenziato il fatto che il territorio è attraversato da numerosi fossati di bonifica che lo rendono tutto irriguo e che le numerose coltivazioni producano in notevole quantità e qualità (in particolare primizie orticole). Per quanto riguarda l'artigianato, il comune è rinomato soprattutto per la lavorazione del ferro battuto.[9] Dato il notevole giro d'affari che si sviluppa quotidianamente, sul territorio comunale operano ben nove istituti bancari. La potenzialità economica è costantemente in ascesa e risente solo marginalmente della congiuntura negativa a livello nazionale o mondiale.[10] Infrastrutture e trasportiIl servizio di trasporto pubblico di Granarolo dell'Emilia è assicurato dalle autocorse suburbane e interurbane svolte dalla società TPER. Fra il 1891 e il 1957 Granarolo ospitò una stazione della citata tranvia Bologna-Malalbergo, intensamente utilizzata sia per il traffico pendolare fra la campagna e gli opifici bolognesi che per il trasporto delle barbabietole da zucchero, allora fra i principali prodotti agricoli della zona. Oggi il comune è servito principalmente dagli autobus delle linee Tper 88 e 93, dall'autobus 353, dalle linee scolastiche 231 e 444 e dal Prontobus 437 (su prenotazione telefonica)[11]. Amministrazione
GemellaggiAltre informazioni amministrative
Note
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|