L'origine dell'insediamento umano nel territorio dell'odierna Valdobbiadene risale a circa quarantamila anni fa: sono stati infatti rinvenuti numerosi manufatti che attestano una continuativa presenza umana dall'età musteriana all'età del bronzo. Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum accenna al paese natale di San Venanzio Fortunato chiamandolo Duplavilis. Da questo (che indicava, probabilmente, due ramificazioni del Piave-Plavis) dovrebbe essere derivato l'attuale toponimo che, in passato detto Val di Dobiadene, indicava un po' tutta la regione limitrofa.
I primi reperti risalgono all'età preistorica e all'epoca romana. Nonostante la loro scarsità, appare abbastanza sicuro che questa zona fosse civilizzata, cosa favorita dalla presenza di importanti città quali Asolo, Feltre e Belluno. Altre testimonianze al riguardo possono essere ricavate persino dagli stessi toponimi. Per trovare documenti collocabili storicamente, dobbiamo attendere l'anno 1116, quando l'Imperatore Enrico V, arrivato a Treviso per risolvere le solite controversie delle comunità cittadine e rurali, ricevette in udienza straordinaria i rappresentanti "notabili" del territorio e ne definì in via permanente i confini. Il paese viene percorso da lotte continue e, circa quarant'anni più tardi, passa in soggezione a Treviso fino alla data del 1178, dopo la quale viene occupato dagli Ezzelini fino al 1260, quando torna sotto la giurisdizione di Treviso. Percorso costantemente da lotte e depredazioni, intorno alla metà del XIV secolo cade sotto la dominazione veneziana: si pose così fine alla feudalità e, pur nel rispetto del potere politico della Serenissima, Valdobbiadene, divisa nelle sue quindici comunità rurali (cd. "Regole"), ottiene una parvenza di autonomia con l'autogoverno dei Merighi, uomini democraticamente eletti in seno ai capi-famiglia. Con l'arrivo di Napoleone e poi, con la dominazione austriaca, le Regole spariscono e sorgono i Comuni, prima tre, poi due: Valdobbiadene, San Pietro di Barbozza e Bigolino, che sopravvive solo qualche anno (più tardi anche San Pietro di Barbozza verrà inglobato nel Comune di Valdobbiadene). La borghesia nascente fatta di mercanti, notai, proprietari terrieri che hanno acquisito le terre della nobiltà veneziana e che hanno nelle mani il potere politico, abbelliscono la piazza di palazzi. Si sviluppa l'industria serica, ad opera della famiglia Piva. Durante la I guerra mondiale il territorio è bersaglio di pesanti bombardamenti e viene evacuato.[5]
Nel 1929 i territori del soppresso comune di San Pietro di Barbozza furono aggregati a Valdobbiadene.[6]
Nel maggio 1945 successe un grave fatto di sangue ricordato come eccidio di Valdobbiadene, l'esecuzione sommaria di circa 50 prigionieri di guerra da parte di fazioni dissidenti e disertori partigiani.
Simboli
«Lo stemma […] è costituito dalla rappresentazione della figura di Diana Cacciatrice, in parte di carnagione ed in parte ammantata d'argento, con l'arco e la faretra d'oro, seguita da un cane al naturale, entrambe le figure poste su nubi d'oro.»
Lo stemma, riconosciuto con decreto del capo del governo del 25 settembre 1929[8], non ha nulla a che vedere con tradizioni o fatti storici, ma è una pura invenzione novecentesca: riporta una raffigurazione della dea Diana ispirata a una statuetta bronzea rinvenuta a Concordia Sagittaria nel 1926. Si tratta di una divinità particolarmente venerata nel Veneto precristiano come protettrice di boschi, montagne e acque, elementi che tuttora caratterizzano il territorio del comune.[9]
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 17 ottobre 1929[8], è costituito da un drappo di azzurro.[7]
Monumento “Valdobbiadene ai suoi Caduti” ad Emiciclo, situato al incrocio tra Via Roma e Via Piva. Inaugurato nel 1959.[14]
Aree naturali
Alberi monumentali
Nel territorio comunale sono presenti ben 6 alberi monumentali dei 16 dislocati in provincia di Treviso e ricompresi nella lista di circa 22.000 alberi tutelati dalla guardia forestale.[15]:
in località Borri sorgono due Faggi la cui circonferenza è rispettivamente di 5 e 4,2 metri e l'altezza di 22 e 30;
in località Frescada sorge un Faggio la cui circonferenza è di 4,5 metri, per un'altezza di 25;
in località Lavel Basso sorge un Faggio la cui circonferenza è di 4,2 metri, per un'altezza di 24;
in località Zimion sorge un Faggio la cui circonferenza è di 6,5 metri, per un'altezza di 22;
in località Boc sorge un Tiglio la cui circonferenza è di 5,4 metri, per un'altezza di 29.
Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 1 045, ovvero il 10,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:[18]
Nel comune sono presenti istituzioni prescolastiche, scolastiche primarie e secondarie di primo grado. La scuola secondaria di secondo grado di una certa rilevanza per la città è l'Istituto Istruzione Superiore (I.S.I.S.S.) "G. Verdi", che ospita gli indirizzi: liceo, tecnico e professionale.[19]
Eventi
Guia, 5 gennaio: falò della Befana
Santo Stefano, 5 gennaio: falò della befana
Villanova - Ponteggio, 5 gennaio: falò della Befana
San Pietro di Barbozza, 6 gennaio: tradizionale "Fogherata" a Barbozza
Funer, 5 febbraio: festa di Sant'Agata, patrona della borgata
Valdobbiadene centro, periodo di Carnevale: Carnevalissimo Valdobbiadenese con sfilata di carri allegorici notturna e diurna
Valdobbiadene centro, secondo lunedì di marzo e domenica precedente: Antica Fiera di San Gregorio Magno - Festa patronale comunale - Celebrazioni nell'antica Chiesa
Santo Stefano, metà marzo - fine marzo: Mostra del Valdobbiadene e Cartizze Docg
Guia, fine marzo-inizio aprile: mostra del Prosecco d.o.c.
San Pietro di Barbozza, da Sabato Santo per 15 giorni: mostra del cartizze e valdobbiadene d.o.c.g.
San Vito, 25 aprile: San Marco - Celebrazione e festeggiamenti all'Oratorio in località Campagna
San Vito, 26 maggio: Beata Vergine del Caravaggio - Celebrazioni e festeggiamenti al Santuario
Guia, 13 giugno: sagra di Sant'Antonio (nella borgata omonima), con messa nell'oratorio e successivo stand enogastronomico di specialità tipiche
San Vito, 15 giugno: Festa dei Santi Patroni Vito, Modesto e Crescenza
Valdobbiadene e frazioni, 17/18 giugno, Rally della Marca 4° appuntamento Campionato Italiano WRC
San Vito, 24 giugno: San Giovanni Battista - Celebrazione e festeggiamenti all'Oratorio in località Rive di S. Giovanni
San Pietro di Barbozza, ultima Domenica di giugno: canevando
San Pietro di Barbozza, 29 giugno: festa del santo patrono in piazza
Guia, fine giugno-25 luglio: festa d'estate, con torneo di calcetto tra squadre della zona, promosso dalle associazioni del paese
Guia, luglio: mostra del Prosecco, con fondo e sopressa nostrana
Villanova, 20 luglio: festa di Santa Margherita, patrona della borgata
Funer, periodo estivo: festa paesana al "Prà Cenci"
Ron, agosto - settimana di ferragosto con chiusura il giorno 16 - Tradizionale Sagra di S. Rocco "A RON SE TORNA" - specialità "Bocon del Laico"
San Vito, 8 settembre: Natività della Vergine - Celebrazioni e festeggiamenti in località Caravaggio
San Vito, 18 ottobre: San Luca - Celebrazione e festeggiamenti all'Oratorio in località Prà Longhi
Valdobbiadene centro, ottobre-novembre: festa del volontariato[20]
Con 1 541 abitanti nel centro abitato[21] è la prima frazione del comune dopo il capoluogo. Si trova all'estremità meridionale del territorio, su un'area pianeggiante lungo il Piave.
Guìa
Si trova all'estremità orientale del territorio e nel centro abitato conta 842 abitanti.[21]
San Giovanni
A nord-est di Bigolino, vi abitano 301 persone.[21]
San Pietro di Barbozza
Subito ad est di Valdobbiadene, conta oltre mille abitanti. Fu comune autonomo fino al 1929, avendo come frazioni Guia e Santo Stefano.
Santo Stefano
Tra San Pietro di Barbozza e Guia, con 468 abitanti.[21]
San Vito
Ad ovest del capoluogo, verso il Piave. 605 gli abitanti.
Valdobbiadene è inoltre inserito nel circuito Città del Vino ed è da oltre quarant'anni la sede della Mostra Nazionale degli Spumanti, ora Forum Spumanti d'Italia.
Infrastrutture e trasporti
Fra il 1913 e il 1931 Valdobbiadene rappresentò il capolinea settentrionale della Tranvia Montebelluna-Valdobbiadene, che rappresentò al tempo un importante strumento di sviluppo per l'economia della zona.
Il paese è servito nelle vicinanze dalla stazione di Alano-Fener-Valdobbiadene sulla ferrovia Calalzo-Padova, collegata direttamente dalla linea n.126 di autobus dell'azienda di Treviso MOM SpA.[22] mentre il centro di Valdobbiadene è collegato a Treviso dalla linea n.110 di autobus della MOM: Treviso, Postioma, Montebelluna, Valdobbiadene.[23]
Dal 2014 è fulcro operativo del Rally della Marca, famosa competizione rallystica che ha sede storica a Treviso.
È punto di partenza e arrivo della Prosecco Cycling Classic, gara di ciclismo che si svolge su un anello attraverso i colli del Trevigiano.
Nel 2009 è stata punto di arrivo della terza tappa (Grado - Valdobbiadene) del Giro d'Italia 2009[24]. Anche nel 2015 è stata città di arrivo della 14ª tappa cronometro (Treviso-Valdobbiadene)[25], una delle più lunghe della storia del Giro. Anche nel 2020 è stata città di arrivo della 14ª tappa (prova a cronometro Conegliano-Valdobbiadene).[26]
^ Mary Falco Moretti, Stemmi di Comuni e Provincie venete. Analisi araldica dei Comuni mandamentali del Veneto, Venezia, Edizioni In Castello, 1985, p. 80.