Borgo Valbelluna si trova al centro della Valbelluna nella sinistra orografica del fiume Piave, tra le sue rive e le cime delle Prealpi Bellunesi.
Idrografia
Il comune è inserito nel bacino idrografico del Piave. Questo fiume lambisce tutto il confine settentrionale e poi occidentale del comune. I principali corsi d'acqua all'interno del comune sono i seguenti:
Il comune è inserito nel sistema montuoso delle Prealpi Bellunesi dove, nella zona meridionale del territorio, si sviluppa la parte centrale della dorsale Cesen-Visentin.
I rilievi più significativi sono:
Nelle vicinanze di Sant'Antonio Tortal sono presenti, lungo il torrente Ardo, i cosiddetti Brent de l'Art, file scavate nella roccia di interesse geologico e naturalistico.
Storia
Il comune è nato il 30 gennaio 2019 in seguito alla fusione degli ex comuni di Trichiana, Mel e Lentiai. Il nome del nuovo comune è stato deciso il 10 giugno 2018[5].
Il referendum consultivo per l'approvazione del progetto di fusione si è tenuto in data 16 dicembre 2018 con il seguente risultato:
Nel maggio del 2022, con una consultazione popolare, gli abitanti di Borgo Valbelluna hanno scelto il bozzetto dello stemma e del gonfalone del nuovo comune da presentare per l'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale e successivamente dell'Ufficio Onorificenze e Araldica della Presidenza del Consiglio dei ministri.[6][7] Lo stemma inquartato contiene gli elementi distintivi dei precedenti comuni: il castello per Lentiai, la croce patriarcale per Mel, il fiume per Trichiana e tre stelle su sfondo rosso a simboleggiare la fusione dei tre enti. Il gonfalone è un drappo tagliato di rosso e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
Centro storico di Mel
Il centro storico di Mel sorge su di un colle nelle vicinanze del Piave, un tempo fortificato e protetto da un castello. Oggi il perimetro delle mura è riconoscibile nei palazzi che racchiudono la piazza e nei resti di una delle porte, oggi riconducibile nell'arcata della Karera. Nella piazza principale, con al centro l'antica Antenna del 1520, si affacciano antichi palazzi, un tempo sedi della nobiltà locale. Tra gli edifici più importanti vi sono la casa Fulcis (ora Zadra, XVII secolo), il Palazzo Fulcis (che oggi ospita l'"Antico albergo Cappello", XVIII secolo) il Palazzo Zorzi (attuale sede del municipio, XVI secolo) con la torretta dell'orologio nella cima e la tipica Loda (loggia) al pian terreno, il palazzo Del Zotto (XVII secolo), la casa Francescon (originaria del XIV secolo), il palazzo Pivetta sorto lungo le antiche mura del feudo.
Al centro del borgo si protende imponente la facciata della settecentesca chiesa arcipretale di Santa Maria Annunziata di epoca barocca, caratterizzata dalla mancanza del campanile, crollato per un incendio nel Settecento e mai più ricostruito. A poca distanza sorge la più antica chiesa dell'Addolorata, che conserva dipinti risalenti al Quattro-Cinquecento. La struttura che oggi vediamo è solo la parte absidale della vecchia chiesa distrutta dal crollo del già citato campanile. Sul lato nord sorge un torrione mozzato adibito a campanile. Nel rione di San Pietro sorge l'antica chiesa di San Pietro del V secolo, oggi sconsacrata; sorgeva sui ruderi di un antico tempio e nel suo sagrato furono scoperti diversi sarcofagi. Poco distante sorgeva l'antica chiesa di San Lorenzo di cui oggi rimane solo il portale, ricollocato nella chiesa di Sant'Antonio a Farra.
Nel Palazzo delle Contesse si trova il Museo Civico Archeologico, con corredi tombali provenienti dalla necropoli paleoveneta sita nella parte bassa dell'abitato. Tale necropoli è una fra le più interessanti del periodo dell'epoca del ferro. Tra gli altri reperti del museo, si ricordano ossari fittili e bronzei, oggetti di ornamento personale quali anelli, armille, spilloni, cinture con ganci decorati, fibule e oggetti di uso quotidiano come coltelli, punteruoli, fusaiole, aghi per la filatura e vasellame.
L'intera dorsale prealpina che interessa il comune è tutelata come zona di protezione speciale (ZPS), mentre l'ambiente fluviale del Piave è tutelato come sito di interesse comunitario (SIC), così come il Monte Cesen.[11]
Brent de l'Art, canyon scavati nella roccia dal torrente Ardo
Pian di Coltura, località di Lentiai ed a salire lungo la dorsale che da Monte Artent, attraverso il Col Moscher ed il Col dei Piatti collega al Monte Garda per le spettacolari vedute su tutta la Valbelluna e le Prealpi, oltre che per le estese fioriture del narciso dalla metà di maggio alla metà di giugno.
Olt de Val d'Arc, geosito naturale composto da un arco di roccia
Aree palustri di Melere, zona umida di interesse comunitario
Il vasto territorio del comune è caratterizzato, dal punto di vista insediativo, da diversi paesi di media grandezza nel fondovalle e da una costellazione di tanti piccoli centri diffusi lungo le pendici prealpine.
Per statuto le frazioni sono: Bardies, Boschi, Campedei, Campo, Campo San Pietro, Canai, Carfagnoi, Carve, Carve Montagna, Casteldardo, Cavassico Inferiore, Cavassico Superiore, Cesana, Col, Colderù, Confos, Conzago, Cordellon, Corte, Farra, Follo, Frontin, Gus, Lentiai, Marcador, Marziai, Mel, Morgan, Nave, Pagogna, Pellegai, Pialdier, Pranolz, Puner, Ronchena, Sant'Antonio Tortal, Samprogno, San Candido, Signa, Stabie, Tallandino, Tiago, Tórta, Tremea, Trichiana, Valmaor, Vanie-Rive di Villa, Villa di Villa, Villapiana, Zottier
Il comune, pur non essendo attraversato da una linea ferroviaria, possiede una propria stazione di riferimento presso l'abitato di Busche, nel comune di Cesiomaggiore, denominata Stazione di Busche-Lentiai-Mel.