Strozzapreti
Gli strozzapreti sono una famiglia di differenti tipi di pasta che possono avere forma di cordone ritorto, spaghetto o gnocco, diffusi in diverse regioni italiane. StoriaIl nome strozzapreti allude alla proverbiale golosità dei preti. Citati più volte nella letteratura romanesca, ad esempio nei Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli[1], gli strozzapreti nascono come pasta da cuocere allora tipica dei giorni di festa o d'uso borghese. Il poeta li descrive come "cannelletti di pasta prosciugata lunghi un pollice, da condire o cuocere col sughillo [sugo di stufato]". Tipologie e diffusione territorialeTipologie a pasta corta
Tipologie a pasta lunga
Tipologie a gnocco
PreparazioneStrozzapreti romagnoliL'impasto, tradizionalmente di farina di grano tenero e acqua ma dalla fine del Novecento si preferisce aggiungere l'uovo, viene stesa con il mattarello piuttosto spessa, poi è tagliata a strisce di circa 1,5 cm di larghezza. Ciascuna striscia viene presa fra i palmi delle mani e attorcigliata su sé stessa, e contemporaneamente divisa in pezzi di 5–7 cm.[4] Alimenti similiNel suo dizionario delle cucine regionali, Slow Food documenta l'esistenza di un tipo di pasta che prende il nome di strigoli, ottenuti strofinando delle listarelle di impasto di un paio di centimetri.[5] Note
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