«La vera destinazione di una rivista è rendere noto lo spirito della sua epoca. L'attualità di questo spirito è per essa più importante della sua stessa unità o chiarezza e perciò una rivista sarebbe condannata - al pari di un giornale - all'inessenzialità, qualora non si configurasse in essa una vita abbastanza potente da salvare, col suo assenso, anche ciò che è problematico. Infatti: una rivista, la cui attualità non abbia pretese storiche, non ha ragione di esistere.»
I movimenti letterari, i fatti culturali, l'ideologia stessa del Novecento in Italia, sia sul piano letterario che politico, possono essere colti e seguiti nel loro complesso sviluppo attraverso l'articolarsi delle più rappresentative riviste del Novecento le cui premesse si possono già trovare nelle riviste di fine Ottocento.
Dalla loro analisi scaturisce chiaramente, sia il profilo dei fenomeni sociali, politici, religiosi, scientifici (non solo artistico-letterari), sia quello dei gruppi intellettuali e redazionali che li hanno animati e gestiti e dei loro singoli componenti.
Le riviste rappresentano un modo più concreto, partecipe e militante di lavorare e discutere sui temi e sui problemi che sono stati dibattuti dalla cultura del secolo procedendo dal di dentro dei fenomeni, non solo artistico-letterari, ma politici, sociali, religiosi e scientifici.
Riviste dell'estetismo decadente
Cronaca bizantina: fondata a Roma nel 1881 e nata come quindicinale letterario, sociale e artistico, aveva l'intento di far convivere ideologie e culture diverse, aggiornamenti letterari e pubblicità, cronache e resoconti mondani.
Convito: fondata a Roma nel 1895, come rivista programmatica del decadentismo italiano, vi collaborano autori estetizzanti della nuova e vecchia generazione.
Il Marzocco: nasce a Firenze nel 1896 come settimanale, dandosi subito una impronta antipositivista, simbolista, votata alla contemplazione della bellezza e al culto dell'arte per l'arte.
Leonardo: diretta da Giovanni Papini, sorta nel 1903 per rappresentare l'estetismo filosofico e nazionalista all'alba del Novecento.
Critica Sociale: fondata a Milano il 15 gennaio 1891 e soppressa con la legge fascista che vieta la stampa di opposizione il 16 settembre-15 ottobre 1926.
L'Asino: fondato il 27 novembre 1892 dal socialista Guido Podrecca e dal socialista Gabriele Galantara, sospenderà definitivamente le pubblicazioni nella primavera del 1925.
La folla: fondata a Milano e diretta da Paolo Valera dal 1901 al 1904 e dal 1912 al 1915.
Fogli-manifesto del nazionalismo e del futurismo
Il Regno: sorgeva il 29 novembre 1903 sotto la direzione di Enrico Corradini collaboratore del Il Marzocco e rappresentava la punta politica dello schieramento dell'intellettualità antidemocratica di quei tempi. Terminerà le pubblicazioni nel 1906.
Lacerba: quindicinale fondato il 1º gennaio 1913, si vantava di essere una rivista senza direttore. I fondatori furono Giovanni Papini e Ardengo Soffici.
L'Unità: fondata e diretta da Gaetano Salvemini il 16 dicembre 1911 dopo la sua fuoriuscita dalla Voce, terminata il 30 dicembre 1920.
La Riviera Ligure: fondata nel 1895 da Angiolo Silvio Novaro, passata sotto la direzione di Mario Novaro nel 1899, nel 1914 si avvicina alle posizioni vociane, che conserva fino alla chiusura nel 1919.
Le riviste degli artisti
Persuasi che la guerra abbia interrotto l'andamento della realtà solamente per quanto riguarda l'ordine temporale ma che non abbia cambiato il destino dell'arte e della letteratura, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Vincenzo Cardarelli, Riccardo Bacchelli, ritenendosi i restauratori della tradizione artistica italiana, fondano due riviste romane, una di pittura e una di letteratura.
In queste condizioni, gli intellettuali di Valori plastici e de La Ronda si pongono a difesa dell'arte e della letteratura come "questione la più importante" e riaffermano il valore creativo e l'autonomia del genio.
La Ronda: rivista letteraria pubblicata a Roma tra il 1919 e il 1923, inizialmente diretta da un'équipe redazionale.
Le riviste di Gobetti e di Gramsci
L'accusa fatta alla Ronda di avere appoggiato, nel rapporto tra cultura e politica, la separazione del letterati dai politici incontra su un versante assolutamente diverso l'esperienza delle riviste di Piero GobettiEnergie Nove (1918-1920), La Rivoluzione liberale (1922-1924), Il Baretti (1924-1928), nelle quali l'unione tra politica e letteratura diventa unitario.
Vi erano stati intanto i lunghi e dolorosi anni dalla guerra che avevano lasciato al mondo proletario reale consapevolezza in ordine alla lotta di classe. Per poter meglio gestire queste nuove energie e per "integrare l'attività politica ed economica come un organo di attività culturale" era necessario un terzo organo del movimento dei lavoratori da affiancare al partito e ai sindacati. A questo "terzo organo" pensa Antonio Gramsci con la rivista L'Ordine Nuovo che intende diventare il portavoce della cultura proletaria.
I periodici pubblicati nel fascismo rivelano tre fondamentali orientamenti: l'appoggio al regime; l'astensionismo politico e il ripiegamento nella pratica letteraria; la contrapposizione alla dittatura con la lotta clandestina.
Pégaso: rivista di lettere e arte fondata nel 1929 da Ugo Ojetti e terminata nel 1933.
Convivium: rivista bimestrale di letteratura, filosofia e storia, fondata da Carlo Calcaterra nel 1929 e terminata nel 1969.
L'Universale: rivista dei "GUF" (Gruppo Universitario Fascista) fondata nel 1931 da Berto Ricci e terminata nel 1935.
Circoli: rivista di poesia italiana fondata a Genova da Adriano Grande nel 1931 e terminata nel 1939.
Il Ventuno: rivista edita a Venezia nel febbraio del 1932 come "gazzetta di poesia" da un gruppo di studenti liceali e terminata nel 1940.
Occidente: rivista letteraria trimestrale-bimestrale, sottotitolo "Sintesi dell'attività letteraria nel mondo", edita dal 1932 al 1935 e diretta da Armando Ghelardini.
Pan: rivista di lettere, arte e musica, fondata da Ugo Ojetti nel 1933 e terminata nel 1935.
Prospettive: rivista fondata nel 1937 (prima serie) e diretta da Curzio Malaparte, la seconda serie chiude con il numero di dicembre 1951-gennaio 1952.
Le riviste del dopoguerra nascono nella libertà e nella democrazia e si connotano subito per l'impegno a sostenere la nuova cultura.
Il desiderio di allontanare il periodo oscurantista e autarchico del regimefascista e le prospettive allettanti che nascevano dalle scoperte di nuovi orizzonti (il marxismo, la psicoanalisi, i sistemi della grande industria, il sogno statunitense da Faulkner a Hemingway, il pensiero nazional-popolare di Gramsci, gli appunti sul materialismo dialettico di Lukàcs e l'esistenzialismo di Sartre) producono nel 1945-50 una grande fioritura di riviste di vario interesse che chiedono all'intellettuale di aprirsi alla realtà del mondo con un dialogo che venga dal basso.
Mercurio: mensile di politica, arte e scienze fondato a Roma nel settembre 1944 e diretto fino alla chiusura (1948) da Alba de Céspedes.
Aretusa: fondata da Francesco Flora nel 1944, chiude con il numero di gennaio-febbraio 1946.
Numero - Arte e Letteratura: rivista d'arte fondata da Fiamma Vigo e Alberto Sartoris a Firenze nel 1949. Esce fino al 1953. Riprende la pubblicazione nel 1965 e 1966 con il titolo: Documenti di Numero, in fascicoli mensili.
Kamen': semestrale nato nel 1991 e diretto da Amedeo Anelli.
L'Ortica: rivista di poesia verbo-visuale di Forlì dal 1993.
Il Foglio Clandestino: Aperiodico Ad Apparizione Aleatoria, attivo dal 1993. Si occupa di poesia, narrativa, fotografia, saggistica, inediti. Da questa ricerca sono nate, nel 2005, le Edizioni del Foglio Clandestino [sito web EdFC http://www.edizionidelfoglioclandestino.it].
Augusto Simonini, Cent'anni di riviste: la vittoria della critica sulla letteratura, Calderini, Bologna 1993.
Elisabetta Mondello, Le riviste del primo novecento in Walter Pedullà e Nino Borsellino (a cura di), Storia generale della letteratura italiana, vol. XI. Il Novecento. La nascita del moderno, Federico Motta Editore, Milano 2004, pp. 286–310.
Elisabetta Mondello, Le riviste del secondo novecento in Walter Pedullà e Nino Borsellino (a cura di), Storia generale della letteratura italiana, vol. XIII. Il Novecento. Le forme del realismo, Federico Motta Editore, Milano 2004, pp. 82–106.