Con la famiglia si trasferì presto a Oneglia, nella stessa provincia, per prendere posto nella ditta olearia di famiglia P. Sasso e Figli, di proprietà della madre Paolina Sasso[2].
Silvio visse appartato e in riserbo nella "Casa Rossa" a Oneglia, dove scrisse le sue opere.
Le sue prime opere sono romanzi e novelle di ispirazione verista, pubblicati su riviste del tempo; si dedicò anche alla pittura, partecipando nel 1884 all'Esposizione generale italiana di Torino. Dopo il matrimonio con Laura Butta nel 1894 e la nascita del figlio Jacopo, la sua produzione si arricchì di liriche, raccolte nel suo libro più famoso Il cestello, dove si trova anche una poesia dedicata alla sua bella terra Diano Marina. Nel 1894 inoltre si iscrisse alla sezione di Oneglia del Partito Socialista Italiano, in cui fu molto attivo; fu anche condannato al domicilio coatto, per pochi giorni, per un suo discorso.
Diverse sue poesie sono state musicate da compositori come Enrico Contessa, Riccardo Zandonai, Ciro Bianchi, Ernesto Berio, Franco Vittadini o Carlo Ravasenga.
Della sua opera poetica è stata particolarmente nota per tutto il corso del '900[3][4] la poesia Che dice la pioggerellina di marzo?, presente sui sussidiari, che veniva mandata obbligatoriamente a memoria da generazioni di studenti elementari, in ossequio alle pratiche didattiche allora prevalenti in Italia[5]. La poesia è stata anche musicata da Ernesto Berio[6].
Anche suo fratello Mario fu poeta e insieme parteciparono alla rivista La Riviera Ligure, diretta da Angiolo dal 1895 e successivamente dal fratello dal 1899 al 1919.
Il 3 giugno 1916, durante la prima guerra mondiale, il figlio Jacopo morì nella Conca di Marcésina, in un'azione di guerra per la quale fu insignito della medaglia d'argento. Il dolore per la morte del figlio determinò un'opera di intensa commozione: Il fabbro armonioso, il suo libro più noto[7], che fu tradotto anche in francese (L'harmonieux forgeron)[8].
^ Anna De Maestri e Mariella Moretti, Indice biografico degli autori, in Percorsi europei. Antologia ed educazione linguistica. Per la Scuola media, vol. 2, Bompiani, 1994, p. 686, ISBN978-8845047169.
^L'harmonieux forgeron, traduit de l'italien par Eugene Bestaux; avec une preface de Abel Bonnard et une introduction du traducteur, Paris, Denoel, 1938 (stampa 1939).
Maura Muratorio, Tra Diano Marina e Oneglia: i luoghi dei fratelli Novaro, su Il Parco Culturale della Riviera dei Fiori e delle Alpi Marittime, Arcadia O.N.L.U.S. - Cooperativa Sociale di Solidarietà. URL consultato il 22 gennaio 2018.