Radhanpur (stato)
Lo Stato di Radhanpur fu uno stato principesco del subcontinente indiano, avente per capitale la città di Radhanpur. StoriaNel 1753 Jawan Mard Khan II, figlio di Jawan Mard Khan I che era assistente dell'Impero moghul nel governo del Gujarat, divenne regnante indipendente del Radhanpur. Nel 1706 Jafar Khan era già stato nominato governo di Patan e nel 1715 suo figlio Khan Jahan (Jawan Mard Khan I) era stato nominato governatore del Radhanpur. Dopo il crollo dell'Impero moghul e l'inizio del governo dei Maratha nell'area, lo stato del Radhanpur venne costituito come regno indipendente nel 1753 da Jawan Mard Khan II.[1] Il 16 dicembre 1813, il Radhanpur divenne un protettorato britannico e nel 1819 aiutò gli inglesi ad espellere i locali razziatori khosa che erano soliti fare delle incursioni dal Sindh. Lo stato divenne parte dell'Agenzia del Palanpur della Presidenza di Bombay, che nel 1925 divenne l'Agenzia di Banas Kantha. Gli amministratori britannici si presero in carico la reggenza dello stato in due occasioni, quando due diversi nawab morirono lasciando figli minorenni a succedergli. I nawab di Radhanpur ottennero dagli inglesi il controllo delle loro relazioni estere, oltre alla possibilità di coniare loro monete[2] Quest'ultimo privilegio venne mantenuto sino all'anno 1900, quando lo stato del Radhanpur dovette adottare la rupia indiana per la propria monetazione. Nel 1943, con l'implementazione dell' attachment scheme, lo stato del Radhanpur aumentò il proprio territorio di ulteriori 2.234 km2 unendo a sé i territori di altri stati minori. La popolazione aggiunta fu di ulteriori 33.000 abitanti il che portò il totale degli abitanti dell'area a 100.644 abitanti. GovernantiLo stato del Radhanpur era governato dai Babi Pathans che avevano diritto ad 11 colpi di cannone a salve come saluto cerimoniale nelle grandi occasioni. I governanti locali avevano il titolo di Nawab ed erano imparentati con le casate regnanti di Junagadh e Balasinor.[3] Nawab
EconomiaTra i prodotti principali dell'economia locale spiccavano il navone, grano e cotone. Note
Bibliografia
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