Governo di Rudinì V

Governo di Rudinì V
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioAntonio di Rudinì
(Destra storica)
CoalizioneDestra storica, Sinistra storica, Indipendenti
LegislaturaXX
Giuramento1º giugno 1898
Dimissioni18 giugno 1898
Governo successivoPelloux I
29 giugno 1898

Il Governo di Rudinì V è stato il trentacinquesimo esecutivo del Regno d'Italia, il quinto guidato da Antonio di Rudinì.

Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, ha avuto vita brevissima, essendo stato in carica dal 1º giugno al 29 giugno 1898 (sebbene già dimissionario dal precedente 18 giugno), per un totale di soli 28 giorni.

Compagine di governo

Appartenenza politica

Partito Presidente Ministri Sottosegretari Totale
Destra storica[1] 1 8 6 15
Sinistra storica[2] - 3 3 6
Indipendente - 1 - 1

Situazione parlamentare

NOTA: Nonostante questo governo non si sottopose mai ad alcun tipo di votazione, dimettendosi proprio alla prima occasione, ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al solo Re, la fiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un governo palesemente privo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[3] Governo PLC (15), DEM (7)
22 / 508
Opposizione DEM-D. (320), PLC-D. (84), ER (42), PRI (25), PSI (15)
486 / 508

Composizione

Carica Titolare Sottosegretario
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente
del Consiglio dei ministri
Antonio Starabba, marchese di Rudinì (Destra storica) Carica non assegnata[4]
Ministero Ministri Sottosegretario
Affari Esteri Raffaele Cappelli
(Destra storica)
Lelio Bonin-Longare
Agricoltura, Industria e Commercio Antonio Starabba, marchese di Rudinì (Destra storica)
Ad interim
Gianforte Suardi
Lavori Pubblici Achille Afan de Rivera
(Destra storica)
Bassano Gabba
Interno Antonio Starabba, marchese di Rudinì (Destra storica) Giorgio Arcoleo
Pubblica Istruzione Luigi Cremona (Sinistra storica) Emilio Pinchia
Guerra Alessandro Asinari di San Marzano
(Destra storica)
Cesare Tarditi
Marina Felice Napoleone Canevaro
(Indipendente)[5]
Giuseppe Palumbo
Finanze Ascanio Branca
(Sinistra storica)
Nicola Balenzano
Tesoro Luigi Luzzatti (Destra storica) Carica non assegnata
Grazia e Giustizia e Culti Teodorico Bonacci
(Sinistra storica)
Cesare Fani
Poste e Telegrafi Secondo Frola (Destra storica) Enrico Stelluti Scala

Cronologia

1898

  • 1º giugno - Il governo giura dinnanzi al Re.
  • 6 giugno - A Milano, Bergamo, Varese e Cremona scoppiano disordini in seguito all'uccisione di Muzio Mussi, durante i quali muoiono due manifestanti ed un militare.[6]
  • 18 giugno - Di Rudinì annuncia alla Camera dei Deputati la decisione di rassegnare le dimissioni, avendo constatato l’assenza totale di supporto per la sua dichiarazione di politica generale, che molto conteneva in tema di decreti fortemente repressivi sulle manifestazioni[7]. Il Re dunque, accettatele, conferì l’incarico prima a Emilio Visconti Venosta, ma poiché questo fu infruttuoso, il mandato fu successivamente affidato al generale Luigi Pelloux.
  • 29 giugno - Il seguito al giuramento del nuovo esecutivo, termina ufficialmente l’esperienza di governo.

Note

  1. ^ Solo parte del partito supportò il governo.
  2. ^ In cambio di posizioni esecutive, il partito decise di supportare saltuariamente il governo, sebbene solo parte del partito lo fece.
  3. ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
  4. ^ Poiché all'epoca del Regno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva dei propri sottosegretari ministeriali.
  5. ^ Affiliato alla sinistra storica
  6. ^ Cronologia dell'anno 1898, su alterhistory.altervista.org. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2012).
  7. ^ Seduta 174 della Camera dei deputati, Legislatura XX del Regno d'Italia (PDF), su storia.camera.it.

Bibliografia

  • Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971

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