Diversamente dal predecessore Juncker, von der Leyen non è stata scelta tra i candidati proposti dalle famiglie politiche europee prima del voto, noti con l'espressione tedescaSpitzenkandidat. Agisce secondo le regole dettate dal Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009.
La Commissione von der Leyen I ha terminato il proprio mandato quinquennale il 1º dicembre 2024, al momento del subentro della seconda commissione guidata dalla presidente Ursula von der Leyen.
Il 2 luglio 2019, dopo diverse riunioni e a seguito di un negoziato finale assai difficile, protrattosi per tre giorni, è stata designata dal Consiglio europeo alla carica di presidente della Commissione europea[2][3]. Il Parlamento europeo ha dato seguito a tale nomina il 16 luglio, eleggendola con 383 voti favorevoli, 327 contrari, 22 astensioni e una scheda nulla[1][4][5], dopo che ella ha presentato le sue linee guida con un discorso che ha convinto diversi europarlamentari indecisi[6].
Composizione politica
La composizione politica della nuova commissione corrisponde a quanto riassunto dalla seguente tabella:
Ursula von der Leyen ha presentato i membri della Commissione e le deleghe assegnate in una conferenza stampa il 10 settembre 2019[9]. La Commissione comprende 13 donne e 14 uomini[10].
La presidente von der Leyen avrebbe dovuto ricevere i nomi degli altri commissari designati dai governi nazionali entro il 26 agosto[31], così da poter assegnare a ciascuno un incarico e presentare la nuova Commissione al Parlamento europeo per le audizioni e l'approvazione tra settembre e ottobre 2019[32].
Il nuovo primo ministro britannicoBoris Johnson ha annunciato la sua intenzione di non indicare un commissario europeo per il suo paese, dal momento che avrebbe operato in modo che il Regno Unito si ritirasse dall'Unione europea in ogni caso entro il 31 ottobre 2019, giorno precedente all'insediamento della nuova Commissione europea[31]; tale decisione è stata confermata ufficialmente il successivo 23 agosto[54].
La presidente eletta von der Leyen ha cominciato il 26 agosto 2019 le sue audizioni ufficiali con i candidati proposti dai governi per conoscerli e in vista dell'assegnazione a ciascuno di un incarico nella nuova commissione[55]. La presentazione della nuova commissione da parte della presidente von der Leyen è avvenuta il 10 settembre[9]; in tale occasione sono stati presentati anche i principi del metodo di lavoro della nuova commissione[56] e l'assegnazione di incarichi e servizi ai candidati commissari[57].
Approvazione della Commissione
Dopo le audizioni dei commissari designati e l'approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea, la nuova Commissione dovrebbe quindi entrare in carica il 1º dicembre 2019, dopo un breve prolungamento del mandato della precedente.
Il 10 ottobre 2019, dopo essere stata sottoposta a una seconda audizione, le commissioni parlamentari competenti hanno respinto anche la nomina di Sylvie Goulard[64]. Il successivo 24 ottobre il presidente Emmanuel Macron ha proposto, d'intesa con Ursula von der Leyen, come nuovo candidato commissario francese Thierry Breton, cui è stato assicurato lo stesso portafoglio attribuito a Goulard[65][66].
Dopo un lungo periodo di attesa, dovuto alla crisi di governo a seguito della sfiducia di Viorica Dăncilă, il 6 novembre 2019 Ursula von der Leyen ha annunciato anche il nome della nuova candidata commissaria romena Adina-Ioana Vălean[67][68]. Lo scrutinio sui conflitti d'interesse da parte della commissione giuridica del Parlamento europeo è avvenuto il 12 novembre e le audizioni dei tre candidati commissari di Francia, Romania e Ungheria si sono tenute due giorni dopo[69][70].
Il 13 novembre è stato annunciato un cambio nelle denominazioni di alcuni portafogli assegnati ai commissari e giudicati controversi agli occhi di alcuni gruppi politici del Parlamento europeo[71][72][73].
Il 14 novembre, a seguito del rinvio dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e a causa del rifiuto del governo britannico di nominare un nuovo commissario prima delle elezioni del 12 dicembre, nonostante l'impegno preso nell'ottenere il rinvio, la Commissione ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti del Regno Unito per il mancato rispetto degli obblighi previsti dai trattati[74]. Il 25 novembre il Consiglio dell'Unione europea ha comunque deciso di procedere alla nomina del nuovo collegio, anche senza il commissario britannico[75][76].
La commissione von der Leyen ha ricevuto l'approvazione del Parlamento europeo il 27 novembre, durante la sessione plenaria tenutasi a Strasburgo, con 461 voti favorevoli, 157 contrari e 89 astenuti[77][78][79]. Dopo l'approvazione finale del Consiglio, avvenuta il 28 novembre[80], è entrata in carica il 1º dicembre 2019.
Audizioni dei commissari candidati
Il 19 settembre la Conferenza dei presidenti dei gruppi del Parlamento europeo ha approvato il calendario delle audizioni dei candidati commissari che si svolgeranno dal 30 settembre all'8 ottobre, con le audizioni aggiuntive il 14 novembre, secondo l'agenda riportata nella tabella seguente[81]:
Il 26 agosto 2020, a seguito della sua partecipazione ad un'affollata cena con altri membri del suo partito (inclusi alcuni senatori), senza rispettare le norme di sicurezza introdotte per limitare la pandemia di COVID-19 in Europa, il commissario Phil Hogan si è dimesso. Questo ha portato a un primo limitato rimpasto nella commissione. Ursula von der Leyen ha indicato il vice-presidente Dombrovskis come sostituto ad interim nella gestione del portafoglio del commercio[16]. L'8 settembre 2020 Mairead McGuinness è stata scelta da von der Leyen, tra le due proposte avanzate dal governo irlandese, per sostituire il dimesso commissario Hogan. Contemporaneamente la presidente ha annunciato uno scambio di incarichi tra Dombrovskis, che conserverà il portafoglio per il commercio, e la nuova commissaria irlandese McGuinness, cui sarà affidato l'incarico per i servizi finanziari. Il 7 ottobre 2020, dopo le audizioni avvenute il 2 ottobre,[118] il Parlamento europeo ha approvato la nomina e l'attribuzione dell'incarico a McGuinness con 583 voti favorevoli, 75 contrari e 37 astensioni e il nuovo incarico del vicepresidente Dombrovskis con 515 favorevoli, 110 contrari e 70 astenuti[119]. Lo scambio di portafogli è divenuto effettivo una volta ottenuta l'approvazione del Consiglio il 12 ottobre successivo[120].
Il 15 maggio 2023 la commissaria Marija Gabriel ha rassegnato le dimissioni dopo aver ricevuto l'incarico dal Presidente della BulgariaRumen Radev di formare il nuovo governo a seguito delle elezioni parlamentari[121]. La presidente von der Leyen ha distribuito ad interim i portafogli attribuiti alla commissaria Gabriel ai vicepresidenti Margrethe Vestager e Margaritīs Schoinas, affidando alla prima la gestione di innovazione e ricerca e al secondo l'incarico per l'educazione, la cultura e la gioventù[122]. Il 28 giugno 2023 la presidente von der Leyen ha annunciato di aver scelto di affidare il medesimo portafoglio della commissaria Gabriel a Iliana Ivanova, una dei due candidati proposti dal governo bulgaro[123]. L'audizione presso le competenti commissioni del Parlamento europeo è avvenuta il 5 settembre 2023 e la candidata è stata unanimemente ritenuta idonea per l'incarico assegnatole[124]; di conseguenza il Parlamento europeo ha confermato la sua nomina il 12 settembre 2023 con il voto favorevole di 522 eurodeputati, 27 contrari e 51 astensioni[125][126]. La commissaria ha assunto l'incarico una volta ottenuta l'approvazione del Consiglio il 19 settembre 2023[127].
Il 22 agosto 2023 il vice-presidente esecutivo Frans Timmermans ha rassegnato le dimissioni dopo essere stato scelto come candidato primo ministro del suo partito in vista delle elezioni parlamentari nei Paesi Bassi. La presidente von der Leyen ha conferito al vice-presidente Maroš Šefčovič l'incarico di vice-presidente esecutivo per il Green Deal europeo, affidandogli anche ad interim il portafoglio per la politica climatica, in attesa della nomina di un nuovo commissario neerlandese[128]. Il governo dei Paesi Bassi ha proposto come sostituto Wopke Hoekstra, attuale ministro degli affari esteri, la cui candidatura ha suscitato molte critiche dai gruppi di centro-sinistra del Parlamento europeo[129]. Il candidato neerlandese è stato valutato positivamente dalla presidente von der Leyen dopo un colloquio avvenuto il 29 agosto; Ursula von der Leyen ha quindi proposto di affidare a Hoekstra l'incarico di commissario europeo per l'azione per il clima[130]. Le audizioni presso le competenti commissioni del Parlamento europeo si sono svolte il 2 ottobre 2023 per il commissario designato Hoekstra e il giorno seguente per il nuovo incarico del vicepresidente Šefčovič[131]. Dopo aver ricevuto risposte aggiuntive alle domande presentate loro in forma scritta, il 5 ottobre 2023 il Parlamento europeo ha approvato le nuove nomine e gli incarichi affidati, rispettivamente con 279 voti a favore, 173 contrari e 33 astensioni per Hoekstra e con 322 voti favorevoli, 158 contrari e 37 astensioni per Šefčovič[132]. Il 9 ottobre seguente anche il Consiglio ha approvato la nomina del neo-commissario Hoekstra che ha potuto così assumere l'incarico[133][134].
A seguito di un ritiro temporaneo della vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, candidata alla presidenza della Banca europea per gli investimenti, la presidente von der Leyen ha provvisoriamente redistribuito i suoi incarichi alla vicepresidente Věra Jourová e al commissario Didier Reynders, mentre ha affidato ad interim il portafoglio per l'innovazione e la ricerca al vicepresidente Margaritīs Schoinas, fino alla nomina del sostituto della commissaria Gabriel[135].
Project Team
Ursula von der Leyen ha portato avanti lo schema introdotto per la prima volta nella precedente Commissione Juncker, i Project Team, cioè uno schema per cui i commissari lavorino per gruppi, ciascuno guidato da un vicepresidente e composto dai membri del collegio che abbiano competenza su materie attinenti ad una delle strategie principali che la commissione intende mettere in campo nel corso del suo mandato. L'organizzazione prevede sei gruppi di commissari[136]:
Il 17 giugno 2022 la Commissione ha espresso parere favorevole alla concessione dello status di "candidato ufficiale" a Ucraina, Moldavia e Georgia[137].
Ha lavorato per convincere la Bulgaria a rimuovere il veto all'adesione della Macedonia del Nord, poi superato grazie anche alla mediazione di Emmanuel Macron, cosa che il 19 luglio 2022 ha consentito di avviare i negoziati per l'adesione di Macedonia del Nord e Albania. Il 12 ottobre 2022, ha proposto di concedere lo status di candidato alla Bosnia ed Erzegovina, decisione poi presa dal Consiglio europeo il 15 dicembre successivo.
^Ha rassegnato le dimissioni il 22 agosto 2023 perché come leader del suo partito è candidato primo ministro alle elezioni legislative nei Paesi Bassi.
^Il 29 agosto 2023 è stato scelto da Ursula von der Leyen, a seguito della proposta avanzata dal governo neerlandese, per sostituire il vicepresidente Frans Timmermans nel ruolo di commissario per l'azione per il clima. Confermato nell'audizione davanti alle competenti commissioni e dalla plenaria del Parlamento europeo, ha assunto l'incarico il 9 ottobre, dopo aver ricevuto anche l'approvazione del Consiglio.
^Dal 15 luglio 2024 Hoekstra ha assunto temporaneamente le funzioni detenute da Adina-Ioana Vălean, eletta al Parlamento europeo, esercitandole fino all'entrata in carica della nuova commissione.
^abA seguito delle dimissioni della commissaria Marija Gabriel, annunciate il 15 maggio 2023, Ursula von der Leyen ha indicato i vicepresidenti Margrethe Vestager e Margaritīs Schoinas come suoi successori rispettivamente nella gestione del portafoglio dell'innovazione e della ricerca e di quello per l'educazione, la cultura e la gioventù. A seguito della candidatura di Vestager alla guida della Banca europea degli investimenti anche la delega per l'innivazione e la ricerca è stata affidata al commissario Schoinas, che le ha mantenute fino all'entrata in carica della nuova commissaria Iliana Ivanova il 19 settembre 2023.
^A seguito delle dimissioni del commissario Phil Hogan, effettive dal 26 agosto 2020, Ursula von der Leyen ha indicato il vice-presidente Dombrovskis come suo successore ad interim nella gestione del portafoglio del commercio. Successivamente la presidente von der Leyen ha annunciato uno scambio di incarichi tra Dombrovskis, che conserverà il portafoglio per il commercio, e la nuova commissaria irlandese Mairead McGuinness, cui sarà affidato l'incarico per i servizi finanziari. Tale scambio è divenuto effettivo, una volta ottenuta l'approvazione delle commissioni del Parlamento europeo coinvolte nelle audizioni dei due commissari, della plenaria e del Consiglio, il 12 ottobre 2020.
^A seguito delle dimissioni del vicepresidente Frans Timmermans, effettive dal 22 agosto 2023, Ursula von der Leyen ha assegnato al vice-presidente Sefčovič l'incarico di vice-presidente esecutivo precedentemente assegnato a Timmermans, indicandolo anche come suo successore ad interim nella gestione del portafoglio della politica di azione per il clima, in attesa della nomina di un nuovo commissario di nazionalità neerlandese. Dopo l'audizione davanti alle competenti commissioni parlamentari, la sua nomina a nuovo vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo è stata approvata dal Parlamento europeo il 5 ottobre 2023, mentre il 9 ottobre ha ceduto il portafoglio per l'azione per il clima al neo-commissario Wopke Hoekstra.
^Dal 16 luglio 2024 Šefčovič ha assunto temporaneamente le funzioni detenute da Virginijus Sinkevičius, eletto al Parlamento europeo, esercitandole fino all'entrata in carica della nuova commissione.
^Secondo il Trattato di Lisbona l'Alto rappresentante è, di diritto, vicepresidente della Commissione.
^Dubravka Šuica guiderà inoltre le attività della Commissione nell'ambito della conferenza sul futuro dell'Europa.
^Ha rassegnato le dimissioni il 15 maggio 2023 perché incaricata di formare il nuovo governo del suo paese.
^Il 28 giugno 2023 è stata scelta da Ursula von der Leyen, tra le due proposte avanzate dal governo bulgaro per sostituire la commissaria Marija Gabriel, dimessasi poche settimane prima. Confermata nell'audizione davanti alle competenti commissioni e dalla plenaria del Parlamento europeo, ha assunto l'incarico di commissaria europea il 19 settembre, dopo aver ricevuto anche l'approvazione del Consiglio.
^In carica fino al 16 settembre 2024, giorno in cui si è dimesso con effetto immediato per un presunto dissidio politico con la Presidente della Commissione EuropeaUrsula von der Leyen: von der Leyen avrebbe infatti concordato con il Governo Francese il ritiro della candidatura di Breton per servire anche nella Commissione von der Leyen II al fine di conferire alla Francia un portafoglio di maggior peso politico. A seguito di ciò, Breton accusa von der Leyen di non averlo neppure consultato o avvisato della decisione, decidendo di dimettersi con effetto immediato. Breton sottolinea anche le profonde differenze tra lui e von der Leyen in merito alle strategie di governo da applicare nell'intera Unione Europea.
^Si è dimesso il 26 agosto 2020 a seguito della sua partecipazione ad un'affollata cena con altri membri del suo partito (inclusi alcuni senatori), senza rispettare le norme di sicurezza introdotte per limitare la pandemia di Covid-19 in Europa.
^L'8 settembre 2020 è stata scelta da Ursula von der Leyen, tra le due proposte avanzate dal governo irlandese per sostituire il commissario Phil Hogan, dimessosi poche settimane prima. Confermata nell'audizione davanti alle competenti commissioni e dalla plenaria del Parlamento europeo, ha assunto l'incarico di commissaria europea il 12 ottobre, dopo aver ricevuto anche l'approvazione del Consiglio.
^In carica fino al 16 luglio 2024, perché eletto al Parlamento europeo; le sue funzioni sono state assegnate ad interim al vicepresidente Maroš Šefčovič.
^Dovrà svolgere un'ulteriore audizione per chiarire alcuni aspetti critici emersi nella prima (cfr. (EN) Arthur Neslen, Eddy Wax e Zosia Wanat, EU farm nominee faces further grilling after botched hearing, su politico.eu, 1º ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2019.).