Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere del Parlamento europeoLa commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM) è una commissione permanente del Parlamento europeo. Storia e attivitàFin dagli anni sessanta il Parlamento europeo ha iniziato ad occuparsi uguaglianza di genere, adottando una serie di risoluzioni sui principi di parità retributiva, protezione della maternità e discriminazione di genere sul luogo di lavoro. Nel 1979 il Parlamento, eletto per la prima volta a suffragio universale, ha creato una commissione ad hoc sui diritti delle donne, presieduta dall'eurodeputata francese Yvette Roudy. Nel 1981 la commissione ha prodotto un report, adottato con una risoluzione dall'assemblea. È stata quindi creata una commissione d'inchiesta sulla situazione delle donne in Europa, presieduta da Marie-Claude Vayssade. Lo scopo inizialmente non era creare una commissione permanente, ma monitorare la risoluzione del 1981 e spingere le altre commissioni a tenere conto della condizione della donna nel loro lavoro. Non riuscendo in questo obiettivo furono gli stessi componenti della commissione d'inchiesta a spingere perché venisse creata, nel luglio 1984, una commissione permanente sui diritti delle donne, oggi commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM).[1] La commissione FEMM è composta prevalentemente da donne, ma è sempre presente anche qualche uomo. Come regola generale un eurodeputato può essere solo membro di una commissione e membro sostituto di un'altra, ma la commissione FEMM fa eccezione, non contando ai fini di questo limite: questo da un lato impedisce che le europarlamentari donne finiscano per occuparsi solo di questioni femminili, ma dall'altro è stato interpretato come segno di scarsa considerazione nei confronti della commissione.[1] Da alcuni FEMM è vista come una commissione piuttosto ideologica, con posizioni non rappresentative di quelle dell'assemblea, a volte poco realista nei suoi obiettivi.[2] In alcune occasioni è stato minacciata di chiusura.[3] A parte questioni legate a religione e famiglia la commissione decide solitamente all'unanimità[4], occupandosi di un'ampia varietà di questioni, come maternità, servizi per l'infanzia, salute e violenza contro le donne, anche collaborando con attiviste e movimenti femministi.[1] CompetenzeIn base al regolamento del Parlamento europeo la commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere è la: «Commissione competente per:
Presidenti
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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