Synemosyna transversa Mukerjee, 1930; trasferita al genere Myrmarachne MacLeay, 1839[2].
Nomina dubia
La spiccata somiglianza di caratteri distintivi con quelli di altri generi affini, fa sì che 8 specie, il 40% di quelle ufficialmente riconosciute, siano nomina dubia[2]:
Synemosyna bimaculata (Mello-Leitão, 1917); esemplari femminili reperiti in Brasile e originariamente descritti in Simonella, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, sono da ritenersi nomina dubia.
Synemosyna fasciata Mello-Leitão, 1922; esemplare femminile reperito in Brasile, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, è da ritenersi nomen dubium.
Synemosyna fissidentata (Szombathy, 1913); esemplari femminili rinvenuti in Paraguay e originariamente descritti in Simonella, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, sono da ritenersi nomina dubia.
Synemosyna lunata (Walckenaer, 1837); esemplare maschile rinvenuto negli USA e originariamente descritto in Myrmecium, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, è da ritenersi nomen dubium.
Synemosyna magniscuti Mello-Leitão, 1939; esemplare maschile rinvenuto in Brasile, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, è da ritenersi nomen dubium.
Synemosyna pumilioKarsch, 1880; esemplari rinvenuti in India, a seguito di uno studio dell'aracnologo Roewer del 1955, sono da ritenersi nomina dubia.
Synemosyna rubra (Walckenaer, 1837); esemplari maschili e femminili, rinvenuti negli USA e originariamente descritti in Myrmecium, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, sono da ritenersi nomina dubia.
Synemosyna subtilis (Taczanowski, 1871); un esemplare femminile, reperito in Guyana e originariamente ascritto all'ex-genere JanusL. Koch, 1846; trasferito qui da Mello-Leitão nel 1933, a seguito di un lavoro dell'aracnologa Galiano del 1966, è da ritenersi nomen dubium.