Solbiate Olona
Solbiate Olona (Sulbiàa in dialetto varesotto) è un comune italiano di 5 350 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. La città più vicina a Solbiate Olona è Busto Arsizio, che dista solo 5 km. La prima parte del nome si riferisce ad un nome latino di persona Salvius o Sulvius con l'aggiunta del suffisso -ate. La specifica si riferisce alla collocazione del paese sulla riva del fiume Olona. StoriaLa sua origine si risale all'epoca romana anche se non vi sono resti che lo attestino con certezza.[senza fonte] 1017: prima apparizione su documenti. 29 maggio 1176: passaggio di Federico Barbarossa. 1511: incendio da parte delle truppe del Cardinale di Sion. 1515: saccheggio da parte dei Lanzichenecchi. Nel 1564 divenne parrocchia. Tra il 1631 e il 1632 vi fu un'epidemia di peste, al seguito della quale venne costruito il lazzaretto, utilizzato nel 1884 a seguito di un'epidemia di colera. Il 23 giugno 1650 Solbiate divenne feudo di Francesco Maria Terzaghi. Nel 1800, a seguito di un editto napoleonico, venne costruito il cimitero comunale, inaugurato il 18 ottobre 1803. Il 23 agosto 1823 iniziò, presso il Cotonificio, la lavorazione del cotone. Nel 1825, Solbiate, era l'unico paese a possedere: strade asfaltate e un centro sportivo con campi da tennis, da bocce, da pallavolo, da pallacanestro, pista per corse, sala cinematografica, sala da ballo, banda musicale. Nel 1890, Andrea Ponti, fece costruire l'asilo e la scuola elementare fino alla classe III. 1º maggio 1893: Solbiello entra a far parte del comune, su decreto regio di Umberto I di Savoia. 1902: costruzione della ferrovia, era il tronco ferroviario della Ferrovia Nord Milano (FNM) che collegava Castellanza con Cairate e Lonate Ceppino. Nel 1916 questa linea arrivava fino a Mendrisio, però il tratto svizzero fu sospeso dopo due anni e il capo linea fu portato prima a Malnate poi di nuovo a Cairate. Nel 1952 il servizio viaggiatori fu sostituito con un servizio di auto-corriere mentre il servizio merci è continuato sino a pochi anni fa. Nel 1921 venne costruito il monumento ai caduti. 10-11 ottobre 1939 benedizione della prima pietra della chiesa parrocchiale durante la visita pastorale del cardinale Schuster, che consacrò la chiesa il 30 luglio 1943. Nel 1957 venne costruita la SIR, che fece passare il paese da un'economia agricola ad una industriale. SimboliCon decreto del 27 aprile 1964[5] il presidente della Repubblica Antonio Segni concesse a Solbiate lo stemma e il gonfalone. Sullo stemma posto nel centro del drappo partito d'azzurro e di giallo ci sono i simboli della vita e del lavoro di Solbiate: il fuso per il cotonificio, la ruota dentata per le officine meccaniche, la fascia d'argento che divide orizzontalmente lo stemma rappresenta il fiume Olona e il leone rosso coronato è il simbolo della forza e della grandezza delle antiche e nobili famiglie che anticamente avevano le proprie terre a Solbiate. Lo scudo è circondato da rami di quercia e di alloro ed è sormontato da una corona muraria da Comune. Monumenti e luoghi d'interesseCasa CorioArchitetture religiose
«Questo popolo, affinché potesse trovare per sé e per i posteri un rifugio nelle calamità, con il proprio lavoro e a spese della chiesa, riedificò più grandiosa questa cappella, dedicata fin dall'antichità all'Immacolata Madre di Dio, nell'anno della guerra universale 1734»
Ecomuseo della Valle OlonaIl progetto Ecomuseo della Valle Olona nasce dalla gente e dalle Associazioni del territorio supportati delle istituzioni, a recuperare storia, tradizioni e cultura locale per divulgarla e valorizzarla. L'Associazione In cammino verso l'Ecomuseo della Valle Olona si fa portavoce di questo progetto mirato a unire ogni realtà interessata a raggiungere l'obiettivo. L'Ecomuseo della Valle Olona ambisce a raccogliere l'adesione iniziale dei quattordici paesi collocati lungo il fiume Olona nel tratto Prealpino a sud di Varese, dove il territorio ha ancora la conformazione di una valle prima di approdare in pianura. Rappresenta l'unione di quei territori che nella storia e negli ultimi anni sono stati individuati come una parte del Seprio e il Medio-Olona. è attraversato da una pista ciclopedonale di oltre 20 km da Castellanza a Castiglione Olona. Museo Socio Storicol Museo Socio Storico di Solbiate Olona, inaugurato il 17 dicembre 2006, è idea e frutto dell'appassionato lavoro di raccolta effettuato in 35 anni dalla storico solbiatese Aldo Tronconi. Attraverso 450 cimeli offre un'immagine della società locale vista, raccontata e rappresentata nelle sue diverse fasi storiche. Modernamente impostato dal punto di vista espositivo, permette, attraverso 17 vetrine, di rileggere la Storia lungo vari percorsi: scuola, religiosità, vita contadina/era industriale, le guerre, il fascismo, la nascita della Repubblica. Parco del Medio OlonaCreato nel 2005 e interessa la zona valliva dei sei Comuni aderenti: Fagnano Olona(comune capofila), Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona. Il Parco è un P.L.I.S., Parco Locale di Interesse Sovracomunale, ad indicare che la finalità è la valorizzazione delle risorse territoriali che necessitano di forme di gestione e tutela di tipo sovracomunale e orientato al mantenimento ed alla valorizzazione dei tipici caratteri delle aree rurali e dei loro valori naturali e semi-naturali tradizionali. L'interesse sovracomunale è superiore a quello della collettività che risiede in un solo comune. Il territorio è ubicato nel settore sudorientale della provincia di Varese, al confine con le province di Como e Milano per un'estensione di circa 6,17 km². L'80% del territorio è distribuito tra i Comuni di Fagnano Olona e Gorla Maggiore; il resto è suddiviso tra i restanti quattro Comuni. La scalettaRisale al 23 agosto 1823, opera destinata a diventare uno dei principali simboli del paese e protagonista indiscussa dell'evento sportivo più importante di buona parte della zona, il Ciclocross di Solbiate Olona, disputato per la prima volta nel 1951, richiamando fino al 2001 tutto il meglio del settore e dal 2003 rivolto ai giovani. Per un giorno la Scalinata è sinonimo di Ciclocross, per il resto dell'anno è collegamento con il fondovalle, non più per lavoro, bensì per coloro alla ricerca di un contatto con il paesaggio. La Scaletta è composta da 176 gradini, divisi in due parti. Partendo dal basso, dopo i primi 122 la direzione cambia per affrontare con gli ultimi 44 scalini, prima di arrivare nella piazza della vecchia Chiesa, in prossimità di questo cambio di rotta, nel 1904 è stata realizzata la Grotta della Madonna di Lourdes, luogo di preghiera per la popolazione locale ma nata come angolo di devozione per gli operai. In totale quindi, 176 piccoli dislivelli all'apparenza irregolari, ma in realtà risultato di un lavoro molto preciso. La lunghezza del singolo gradino, tutti inclinati verso il basso, raramente si discosta infatti dai cinquanta centimetri, mentre il tempo ha influito, anche se in minima parte, sull'altezza, variabile tra 18 e 20 centimetri. Fatti i relativi calcoli, si arriva a un dislivello complessivo di trentatré metri. Con il Ciclocross la scalinata è entrata ufficialmente nella storia e non di rado nella leggenda; I corridori però, non la percorrono tutta. Dopo i primi 91 scalini, sulla sinistra si dirama un sentiero che ritorna ripido verso Valle, per ricollegarsi dopo una decina di metri scoscesi al Coustieau de tre sass, la strada che porta in paese un centinaio di metri più a sud. Il cotonificio PontiLa storia del Cotonificio Ponti ebbe inizio nel 1817 con l'acquisto, da parte di Andrea Ponti, del Mulino Custodi, il cui cambio d'uso, da macina per il grano a forza idraulica, avvenne nel 1821. Il 23 agosto 1823 si avviò la lavorazione di cotone. Era già una realtà importante con 153 operai di cui 12 donne. Andrea Ponti rinnovò profondamente la filatura introducendo l'illuminazione a gas, una vasta tintoria e una tessitura. Dal 1862 al 1867 furono fatte continue modifiche sia nello stabilimento sia sul corso del fiume. Durante il periodo delle guerre di Indipendenza e la proclamazione dell'Unità d'Italia, la fabbrica era già ampiamente affermata. Nel 1888 morì Andrea e subentrò il figlio Ettore il quale dotò l'opificio di un impianto di energia elettrica che consentì un forte ampliamento dei reparti di filatura e tessitura. In questi anni vennero realizzate opere sociali per il paese quali l'asilo, le scuole elementari, la società di mutuo soccorso, ecc. Nel 1902 la filatura entrò a far parte della Società Anonima Cotonificio Furter, ma ne uscì dopo circa un decennio a seguito di una grave crisi internazionale, e il 28 luglio 1914 venne fondata una società anonima apposita: la Società Anonima Cotonificio di Solbiate. L'ultimo esponente della famiglia Ponti ad avere un ruolo nell'azienda fu Ettore, il quale però aveva più ambizioni politiche che imprenditoriali. Il passaggio quindi dall'imprenditoria familiare a quella manageriale diede un nuovo impulso positivo alla fabbrica. Con l'avvento della prima guerra mondiale il Cotonificio si trovò ad affrontare da un lato un'ingente richiesta di forniture belliche, e dall'altro la scarsità di materia prima, combustibile e manodopera maschile, situazione ottimamente affrontata dal direttore tecnico Alfredo Tobler. Il Cotonificio non trascurò neppure in questo periodo il legame con la comunità solbiatese e si impegnò molto nel sostegno delle famiglie dei richiamati. Questa attenzione verso la condizione operaia fece sì che gli scontri tra proprietà e lavoratori della prima metà del XX secolo risparmiarono Solbiate. Il fascismo fu un altro periodo di sviluppo per il Cotonificio, grazie ai buoni rapporti tra dirigenza e nuovo regime, in questi anni incrementò sia l'aggiornamento tecnico, sia l'attenzione nei confronti della cittadinanza. L'espansione continuò fino alla prima metà degli anni '60, poi iniziò il declino del tessile che coinvolse anche il Cotonificio. La crisi peggiorò negli anni '80 finché, anche a causa degli enormi danni subiti dall'alluvione del 1992, il 13 marzo 1993 si concluse l'importante storia del Cotonificio di Solbiate. SocietàEvoluzione demografica
Abitanti censiti[6] Al 2014 risultano 2226 famiglie; l'età media della popolazione è di 43,5 anni, con un tasso di natalità del 6,1%. La popolazione è costituita da 2749 maschi e 2815 femmine.
Istituzioni, enti, associazioniA Solbiate Olona ha sede la caserma "Ugo Mara", la quale ospita il Comando NATO Rapid Deployable Corps - Italy. La stessa caserma, nata durante la prima guerra mondiale come campo di prigionia per prigionieri ceco-slovacchi, è stata sede, tra il 1976 e il 2002: del 67º Battaglione meccanizzato "Montelungo", del X Battaglione Bersaglieri "Bezzecca", del IV Battaglione Carri "Ugo Passalacqua" e del XXXIII Reggimento Logistico di Manovra "Ambrosiano". EconomiaIl pilastro dell'economia locale è costituito dall'industria che compare con numerosi insediamenti sul territorio. I più sviluppati sono quelli per la produzione tessile, metallurgica, edile, meccanica, dell'abbigliamento, degli articoli in plastica, per la fabbricazione di macchine fotografiche e di mobili. Tra i servizi più importanti vi sono la consulenza informatica e l'esercizio del credito. Le buone opportunità di occupazione rappresentate dalle diverse aziende industriali sparse sul territorio costituiscono un'attrattiva per la manodopera esterna, che alimenta un flusso di operai verso Solbiate. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento e foraggi.[senza fonte] Infrastrutture e trasportiLa stazione di Solbiate Olona, attivata nel 1904, era posta lungo la ferrovia di Valmorea; privata del traffico passeggeri nel 1952, fu soppressa definitivamente nel 1977 assieme all'intera linea. Amministrazione
SportSportA Solbiate Olona hanno sede varie società sportive, tra cui le tre storiche sono: la U.C. Solbiatese, fondata nel 1953 e iscritta ai campionati della Federazione Italiana Giuoco Calcio, l'Unione Ciclistica Solbiatese, società storica che organizza annualmente il Grand prix della Valle Olona, e la Polisportiva Associazione Sportiva Dilettantistica Virtus Solbiate, fondata nell'estate del 2007 a Solbiate Olona dal dott. Marco Tomasini[7]. La sola ed unica società a Solbiate ad aver avuto l'onore di vincere un campionato italiano di massima categoria risulta essere la Polisportiva Virtus Solbiate ASD, vincitrice del campionato italiano di Cheerleading All Girl Lev 5 nel 2018, campionato organizzato e riconosciuto dalla Federazione Italiana Danza Sportiva. La stessa Polisportiva ha vinto tre scudetti nel settore Cheerleading disabili, riconosciuti dalla FISDIR (CIP), dal 2011 al 2014[8]. Ad oggi è la sola società a poter vantare 4 campionati italiani in bacheca per la piccola cittadina solbiatese. Inoltre, è la sola società ad aver partecipato a due edizioni del campionato europeo ECA, riconosciuto dalla WDSF e l'unica società solbiatese ad aver preso parte a competizioni ufficiali riconosciute dal CIO.[9] Sportivi Solbiatesi Gianni Carabelli: ex ostacolista Ludovico Edalli: ex ginnasta olimpionico Denise Donelli: nuotatrice olimpionica Onorificenze2014: Comune Europeo dello sport, titolo conferito dall'ACES Europe. Note
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