Sangiano
Sangiano (Sangiàn in dialetto varesotto) è un comune italiano di 1 478 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Confina a nord-ovest con Laveno Mombello, a nord-est con Caravate e a sud con Leggiuno. Si trova a un paio di chilometri dal Lago Maggiore e dall'Eremo di Santa Caterina del Sasso. Origini del nomeIl toponimo dovrebbe indicare l'antica presenza sul territorio di una chiesa intitolata a san Giovanni; non a caso nei documenti più antichi il paese viene menzionato come Sangiuan, Scanzan o Sanzano, dai quali col passare del tempo si sarebbe giunti a “Sangiano”. Le fonti storiche non fanno diretto riferimento al culto di questo santo, ma parlano di una chiesa e un altare siti nel vicino territorio di Leggiuno, oltre a un battistero presso San Clemente (monte Picuz), visibile almeno fino al XVI secolo. A questa teoria se ne aggiunge un'altra formulata dall'Olivieri (Dizionario di Toponomastica lombarda), che vede nel toponimo un derivato dell'appellativo "sencia" o "singia" (dal Latino cingula), da intendersi come traslato geomorfologico per designare “striscia sottile di terreno”. StoriaLa comunità di Sanzano, appartenente alla pieve di Leggiuno, fu nominata per la prima volta negli Statuti delle strade ed acque del Contado di Milano del 1346 fra le località tassate per la manutenzione della strada di Rho. Nel 1491 il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza infeudò Sangiano, con i vicini centri di Leggiuno, Bosco e Mombello, al suo prefetto di caccia Francesco Cremona. Il feudo passò poi ai Trivulzio, quindi di nuovo ai Cremona detti Favagrossa. Infine, nel 1643, fu acquistato dai Besozzi del ramo di Bardello, che lo mantennero con il titolo di conti fino al 1811. Nel censimento del 1770 il comune contava 218 abitanti, ripartiti in 38 famiglie, e risultava diviso in tre nuclei insediativi denominati "cantoni". È documentata, all'epoca, la presenza di una casa di frati Agostiniani Scalzi. Il territorio era interamente occupato da una fitta rete di poderi sia “in monte” che a valle, coltivati a vite, gelsi e cereali o usati come pascolo. In seguito alla formazione del Regno Lombardo-Veneto, nel 1816, il paese entrò a far parte della provincia di Como, distretto XVI di Gavirate. All'Unità d'Italia, nel 1861, gli abitanti erano saliti a 478. Tra Ottocento e Novecento, periodo contraddistinto da un ragguardevole incremento demografico, si poté assistere all'espansione e all'abbellimento dell'antico abitato, con l'apertura di nuove vie e la costruzione di moderni edifici: il palazzo del municipio, l'asilo infantile e numerose ville. Una di queste, Villa Fantoni, è da alcuni decenni patrimonio pubblico, grazie al lascito dell'ultima e compianta proprietaria, la benefattrice Maria Enrichetta Fantoni. Con il suo bel parco ospita feste, mostre e manifestazioni. Nei mesi estivi molti sangianesi, soprattutto muratori, andavano all'estero in cerca di lavoro: nell'estate del 1914 erano ben 250 i sangianesi sparsi per l'Europa e 6 quelli residenti in America. In patria le industrie locali stavano ormai soppiantando le attività agricole e su 900 abitanti si contavano circa 200 fra operai e operaie[4]. Un grande sindaco e benefattore fu, nel lontano passato, Giuseppe Besozzi (1822-1901), alla cui memoria sono oggi dedicate le Scuole elementari e la via principale del paese. Fra le famiglie "storiche" di Sangiano, oltre ai Fantoni e ai Besozzi, si ricordano nelle loro varie ramificazioni, i Bizzozzero, i Cerutti, i De Ambrosis, i Luvini, i Masciocchi, gli Ossola e i Reggiori. Il 19 novembre 1906 il cardinale Andrea Carlo Ferrari eresse Sangiano in parrocchia autonoma, smembrandola da quella di Leggiuno. Nel suo territorio sono situati tre luoghi di culto: la parrocchiale, dedicata a S. Andrea Apostolo, l'oratorio della Madonna del Rosario e, sul monte Sangiano (nel comune di Caravate), la chiesetta di S. Clemente. Dal 1º giugno 2008 le parrocchie di Arolo, Leggiuno e Sangiano sono unite nella comunità pastorale dei Ss. Primo e Feliciano. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 aprile 1983.[5] Lo stemma di Sangiano è descritto come segue: «Troncato: nel primo di rosso, al covone di spighe d'oro, legato d'azzurro; nel secondo d'oro, alla montagna al naturale di verde, cimata da una croce del calvario di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.» Approntato dall'amministrazione comunale nei primi anni Sessanta, lo stemma ricorda nel monte il monte Picuz; nella croce le chiese romaniche dei santi Clemente e Andrea; nel covone di spighe la tradizionale vocazione agricola del paese. Il gonfalone è descritto come segue: Drappo troncato di giallo e di rosso caricato dell'arma sopra descritta ed ornato di ricchi fregi d'argento. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civili
Aree naturali
SocietàEvoluzione demografica
Abitanti censiti[6] Infrastrutture e trasportiPossiede una propria fermata ferroviaria posta sulla linea Milano-Luino. AmministrazioneAmministrazione territorialeA seguito delle ristrutturazioni territoriali comunali avvenute durante l'età napoleonica e il fascismo, il comune è stato unito nel periodo 1809-1815 e nel periodo 1927-1963 a Leggiuno, detta Leggiuno-Sangiano nel XX secolo, comprendendo anche i soppressi comuni di Arolo, Ballarate e Cellina, oggi frazioni di Leggiuno. Il 21 luglio 2013 la cittadinanza ha festeggiato il 50º di ritorno all'autonomia. Il comune fa parte dell'Unione dei comuni del Medio Verbano. Note
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