Principato di Monforte
Il Principato di Monforte fu uno stato feudale esistito tra gli inizi del XVII secolo e gli inizi del XIX secolo, che corrispondeva al territorio dell'odierna Monforte San Giorgio, comune della città metropolitana di Messina. StoriaIl castello di Monforte, terra baronale col mero e misto imperio nella Val Demone, fu fatto erigere dall'imperatore Federico II di Svevia.[1] Nel XIV secolo, divenne feudo degli Alagona, poi confiscato per fellonia dal re Martino I di Sicilia che nel 1398 la concesse a Giacomo Cruyllas.[1] Questi vendette la baronia di Monforte a Nicolò Castagna nel 1405.[1] Nel 1424, il feudo venne ereditato da Pina Castagna, nipote di Nicolò, che sposò Matteo di Bonifacio.[1] Da questa unione nacque un'unica figlia, Perna, che sposò Federico Ventimiglia, genitori di Margherita, che, sposata a Giliberto La Grua, ebbe anch'ella una sola figlia, Eulalia, che prese investitura della baronia di Monforte nel 1453.[1] Eulalia La Grua sposò Federico Pollicino, da cui ebbe Gaspare che si investì del feudo nel 1489, il quale a sua volta ebbe i figli Giliberto e Agnese, con quest'ultima che ne prese possesso nel 1513 per la morte senza eredi del primo.[1] Agnese Pollicino sposò Federico Moncada dei conti di Adernò, il quale alla morte della moglie, prese possesso della baronia di Monforte e degli altri feudi della famiglia Pollicino. Con i Moncada, Monforte da terra baronale fu elevata a principato, a seguito della concessione fatta dal re Filippo IV di Spagna, che investì Giuseppe Moncada Saccano († 1631) del titolo di I principe di Monforte, con privilegio dato il 1º settembre 1628, ed esecutoriato il 24 dicembre dell'anno medesimo.[2] Ultimo feudatario, prima dell'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1812, fu Carmelo Moncada Oneto, VIII principe di Monforte (1740-1815). Cronotassi dei Principi di Monforte
NoteBibliografia
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