Barone della Motta Sant'Anastasia, di Melilli, di Grottarossa, delle Foreste di Troina, della Meldola, delle onze 164 annuali sopra i caricatori del Regno e del Grano Uno del tarì di frumento
Signore di Nicolosi, di Belpasso, di Stella d'Aragona, di Fenicia Moncada, di Biancavilla, di Centuripe, Gulfo, di Campisotto, di Malpertuso o Nuova Fenice, di Graziano, di Gallidoro, di Deliella e del Cugno
Succeduto al padre nei titoli dopo la morte di questi nel 1895, gli furono confermati con decreto ministeriale del 16 ottobre 1900.[1] Dal 1895 ebbe il titolo di Grande di Spagna di prima classe.[2]
Stefania (1891-1973), che fu moglie di Paolo Taverna, conte di Landriano;
Maria Giulia (1894-1964), che fu moglie di Giacomo Carrega Bertolini dei Principi di Lucedio;
Corrado, conte Moncada (1895-1983), chimico, che sposò Teresa Patrizi Naro Montoro, figlia di Giuseppe, marchese di Montoro, da cui ebbe due figli, Guglielmo Raimondo e Giovanni Luigi, quest'ultimo noto come Johnny Moncada, fotografo di moda;