Il comune è situato nell'alta val Bormida alla confluenza dei torrenti Biterno e Cravarezza, questi ultimi immissari del torrente Bormida di Mallare, nei pressi del monte Alto (954 m); altri torrenti e corsi d'acqua del territorio mallarese sono il Merlino e il rio Fobè. Il territorio comunale è compreso tra un'altitudine minima di 401 metri e una massima di 1001 metri sopra il livello del mare.
Storia
Secondo le fonti storiche il toponimo Mallare deriverebbe dal termine malula[6] o malulae (diminutivo di mala, piccola mela) o ancora da Maleria[6] - citato in un documento del 1014[6] - traducibile in paese delle mele dalla presenza antica di questi alberi da frutto; un melo è altresì raffigurato nello stemma civico.
Il territorio dal X secolo venne compreso nella marca aleramica di Aleramo del Monferrato[8] e quindi, alla morte di questi, diviso in due parti e amministrato rispettivamente dai figli Ottone I e Anselmo I[8].
Dal 1091 divenne possesso di Bonifacio del Vasto ed ereditato successivamente dal figlio Enrico I Del Carretto nel 1142; lo stesso marchese sarebbe stato poi il fondatore dell'importante abbazia di Fornelli[7] — un complesso consto di chiesa e ospedale — e sempre sotto la dominazione della famiglia carrettesca vennero costruiti edifici di pregio come il palazzo feudale e la casa del conte[7]. Nel 1268 la proprietà del terziere di Millesimo — comprensivo del borgo di Mallare (Castrum, villa et territorium Mallarum[8]) — passò a Corrado Del Carretto alla morte del padre Giacomo Del Carretto[8].
Nel 1393 fu ceduto al Marchese del Monferrato che investì il feudo di Mallare agli stessi Del Carretto. L'investitura feudale fu confermata anche dal duca di Mantova nel 1536, divenuto sovrano di quelle terre. La decadenza della famiglia carrettesca e le molteplici divisioni per la spartizione del territorio, portarono a vendere il feudo mallarese al marchese Spinola il 14 ottobre 1590[8] e al conte Cattaneo Della Volta dal 1669[8]; a guidare l'amministrazione del territorio di Mallare vi fu anche il futuro doge di GenovaGiovanni Battista Cattaneo Della Volta che lo amministrò dal 1672 al 1677[9] per conto del minorenne cugino conte Filippo. Questa nuova "amministrazione" genovese portò ad una nuova rinascita di Mallare e della sua economia locale atta alla produzione di carbone fossile, legname e ferro nelle ferriere[7].
Venduti i diritti e beni feudali nel 1703 al duca di Mantova e del Monferrato[8], il territorio di Mallare fu assoggettato dal 1708 al Ducato di Savoia (in tale anno gli abitanti giurarono fedeltà e omaggio al sovrano sabaudo[8]), diventando parte integrante del Regno di Sardegna. Alla guida feudale del feudo vennero investite le famiglie genovesi Cattaneo e Gavotti e ancora le piemontesi Donaudi di Torino e Piossasco, quest'ultima famiglia a dominare su Mallare per l'abolizione della feudalità da parte del sovrano Carlo Emanuele IV di Savoia sul finire del XVIII secolo[7].
Con la dominazione francese il territorio di Mallare rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fece parte del VIII Cantone, capoluogo Carcare, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del V Cantone delle Arene Candide nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 agosto 1962.[11] Il simbolo della località, un alberello di melo con frutti dorati, posto su una pianura alla confluenza dei torrenti Biterno e Cravarezza, spiega l'origine del nome, probabilmente derivante da malula, "piccola mela".
Oratorio di Nostra Signora della Neve, nel capoluogo, risalente alla seconda metà del XV secolo.
Santuario di Santa Maria dell'Eremita nella frazione Eremita. Prima parrocchiale di Mallare, l'edificio fu eretto sopra un tempio pagano preesistente. La struttura è di origine medievale, ingrandita in epoca barocca e rimaneggiata a fine Ottocento.
Chiesa parrocchiale di San Filippo Neri nella frazione di Montefreddo.
Architetture civili
Lungo la via Cattaneo si affaccia la casa detta "del Conte", residenza nobiliare della famiglia feudale dei Del Carretto dal XV secolo alla soppressione dei Feudi imperiali nel 1797.
Architetture militari
Il feudo di Mallare era difeso da due castelli, edificati in epoca medievale, di uno dei quali, a ovest dell'abitato e detto "del Caruggio", restano alcune tracce delle mura e la base della torre.
Aree naturali
Nel territorio mallarese sono presenti due alberi monumentali: un gruppo arboreo di quattro faggi selvatici, in località Benevento, piante aventi una circonferenza di nove metri, un'altezza di trentuno metri e un'età approssimativa di oltre duecento anni; in località Ferriera di Codevilla è visibile invece una tuia di ventisei metri di altezza, tre metri di circonferenza e un'età di oltre cento cinquant'anni.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Mallare sono 47[14].
Cultura
Musei
Museo del Legno, museo scolastico sito nella scuola elementare comunale dove sono conservati antichi e tipici strumenti impegnati nella lavorazione del legno.
Cose di altri tempi, mercatino di antiquariato e modernariato, la prima domenica di settembre.
Geografia antropica
Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo comunale, dalle quattro frazioni di Acque, Codevilla, Eremita e Montefreddo per una superficie territoriale di 31,73 km2; lo statuto comunale riconosce inoltre le borgate storiche di Braia, Ferriere, Fucine, Grenni, Olano, Panelli e Pratogrande.[15]
Le principali risorse economiche del comune sono l'agricoltura, la filiera del legno e la silvicoltura. Sono presenti sul territorio comunale diverse segherie dedite alla produzione di pallet e di pellet nonché un buon numero di ditte impegnate nell'attività boschiva che sfruttano il grande patrimonio boschivo presente. Nel territorio si coltivano ortaggi, patate e alberi da frutta destinati maggiormente al consumo familiare. Tipica tradizione locale era la lavorazione dei rami di castagno per la preparazione delle botti e delle ceste.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Mallare è attraversato da due principali strade provinciali: la provinciale 5 che permette il collegamento stradale con Altare a nordest e la provinciale 38 in direzione di Bormida, ad ovest, innestandosi la con strada provinciale 15 ai confini amministrativi dei due comuni valbormidesi.
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.