Castelbianco
Castelbianco (genovese[4]) è un comune italiano sparso di 305 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria. La sede comunale è situata nella frazione di Veravo. , Castergiancu nella parlata locale, Castregianco inGeografia fisicaIl territorio di Castelbianco è ubicato nell'alta valle del torrente Pennavaira - quest'ultima culla dei Liguri e ricca di falesie - confinante con la vicina e bassa valle del torrente Neva. Il monte Castell'Ermo (1.092 m), posto sul confine con la provincia di Imperia, è un "monumento roccioso" naturale di notevole interesse; sul lato opposto della vallata si trova il Monte Alpe, anch'esso meta di escursioni a piedi e in mountain bike. StoriaIl toponimo Castelbianco deriverebbe[5] dalla presenza in loco di un piccolo e antico presidio difensivo, di cui restano alcune rovine poco sopra l'abitato di Veravo, collegato visivamente[5] con il castello di Alto in terra piemontese, e che fu utilizzato anche come punto di riscossione delle gabelle[5] e controllo delle merci lungo il percorso tra la costa ligure e il versante piemontese-padano[5]. Se del maniero di Castelbianco non esistono tuttavia documenti ufficiali[5], il nome di questo territorio della val Pennavaira è documentato a partire dal 1202[5] nella quale si fa riferimento a Castelbianco come possedimento feudale dei marchesi di Clavesana[5]. Nel corso del 1270[5] un'azione militare intrapresa dal Comune di Albenga portò le sue truppe a conquistare il territorio con un presidio che, però, perdurò fino al 1288[5] quando il marchese Emanuele I di Clavesana riprese pieno potere di Castelbianco. Furono gli stessi marchesi a concedere questa parte del territorio in vassallaggio all'albenganese famiglia Cepollini[5] che, anche dopo il passaggio feudale nel XIV secolo tra i possedimenti dei Del Carretto del ramo del Finale[5], ne mantennero l'investitura[5]. Con la creazione del Marchesato di Zuccarello e dell'omonimo ramo carrettesco, Castelbianco e frazioni ne rientrarono sotto la sua giurisdizione[5] seguendone le principali vicende storiche come gli scontri sabaudi-genovesi nel 1588[5] e ancora nel 1624-1625[5] quando, con la stabilizzazione della supremazia genovese, rientrò insieme a Zuccarello tra i possedimenti della Repubblica di Genova[5]. Interessato dagli scontri tra le truppe austro-sarde e francesi correlati alla battaglia di Loano del 1795[5], e caduta la repubblica genovese, con la successiva dominazione napoleonica il territorio di Castelbianco rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del III cantone, con capoluogo Zuccarello, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte. Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona. Durante i primi anni del XX secolo ebbe inizio un forte fenomeno di spopolamento del paese per una notevole migrazione degli abitanti castelbianchesi verso le Americhe, per lo più per sfuggire alla vita dura dei campi e alla miseria. In pochi fecero ritorno al paese natio. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[6], fino al 2011 della Comunità montana Ponente Savonese. Simboli
«... in cui sono rappresentati, in alto, i simboli della Repubblica di Genova e quello dei marchesi Del Carretto, storici occupanti del Comune ed in basso un castello stilizzato.[7]»
«Drappo di giallo...[8]» Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 maggio 2002. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civiliSul territorio castelbianchese ancora insistono antichi attraversamenti, tipicamente d'epoca medievale e ad unica arcata, presso i torrenti Pennavaira e Oresine. Il primo, denominato localmente come ponte "du Tecciu", permetteva il transito, scavalcando il rio Pennavaira, lungo l'antica mulattiera per Arnasco; il ponte "du Carpe", sempre sul Pennavaira, è inserito tra il sentiero boschivo per il monte Nero; il terzo è ubicato lungo il torrente Oresine, nei pressi dell'abitato frazionario di Colletta di Castelbianco. Architetture militariNei pressi della località Garscin, poco sopra la frazione capoluogo di Veravo, sono presentii ruderi dell'antico castello[9] che fu edificato dai marchesi di Clavesana per consolidare i loro domini nelle valli Pennavaira e Neva. Collegato visivamente con i manieri di Alto - nel cuneese - e di Zuccarello, assieme al territorio castelbianchese passò tra i possedimenti della famiglia Del Carretto e dei loro vassalli, i Cepollini di Albenga (XIV secolo). La Repubblica di Genova lo adibì a piccola guarnigione di soldati, luogo di avvistamento e riposo[10] fino alla dominazione napoleonica di fine Settecento. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[11] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Castelbianco sono 50[12]. Geografia antropicaAlle pendici del monte Alpe (1.056 m) sorgono le quattro frazioni di Veravo (capoluogo comunale), Colletta di Castelbianco, Oresine e Vesallo (quest'ultima devastata dal terremoto che colpì il Ponente ligure nel 1887); le località minori di Cianea, Colletta Sottana, Magliocca, Lagosanto e Teccio costituiscono il territorio castelbianchese che si estende per una superficie territoriale di 14,7 km²[13]. Confina a nord con il comune di Erli, a sud con Vendone e Arnasco, ad ovest con Nasino ed Onzo, ad est con Zuccarello. EconomiaSi basa principalmente sull'attività agricola, specie la coltivazione di alberi da frutto (ciliegie e albicocche) e uliveti. Altre attività agricole sono la raccolta di legumi e ortaggi. La frazione Colletta di Castelbianco fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia[14]. Infrastrutture e trasportiStradeIl territorio di Castelbianco è attraversato dalla strada provinciale 14 che permette il collegamento stradale con Nasino, ad ovest, e Zuccarello e Cisano sul Neva ad est. Amministrazione
Note
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