Il comune si sviluppa lungo il torrente Maremola nella valle omonima, che sfocia in mare a Pietra Ligure, con sorgente a quota 650 m s.l.m., della lunghezza di 14,80 km, pescoso (anguille) e fino a qualche decennio fa habitat naturale della lontra comune.
Il territorio comunale è compreso tra i 100 m e i 1.335 m s.l.m., con un'escursione altimetrica complessiva di 1.235 m.
La vegetazione prevalente dell'ambiente circostante è quella tipica della macchia mediterranea, che si mescola gradatamente, sulla linea di confine naturale Alpi-Appennini, a quella tipicamente alpina, procedendo verso l'alto ed il vicino spartiacque Tirrenico-Padano e Continentale.
La ricchezza e la varietà della natura sono unici, infatti qui vi è l'unico caso in Europa di un punto d'incontro di tre regioni biogeografiche (mediterranea-alpina-continentale), un vero e proprio laboratorio di biodiversità, regno degli uccelli rapaci che nidificano tra le rupi, ed habitat ideale per il prolifico cinghiale ed il raro lupo (anticamente in questi boschi dimoravano gli orsi).
Nei vari boschi di tutto il territorio magliolese ci sono frequenti castagneti, che consentono in stagione un'abbondante raccolta di castagne e funghi. Il territorio è un continuo saliscendi attraverso valloni con cascatelle e pozze di acqua limpida arricchite da sorgenti tutto l'anno.
Si trovano nel territorio comunale un SIC - Sito di importanza comunitaria monte Carmo di Loano-monte Settepani ed un'area protetta provinciale (IV-Sistema Ambientale Monte Carmo) a dimostrazione del grande interesse naturalistico di tutto il comprensorio, che ha saputo coniugare natura e millenaria presenza dell'uomo in simbiosi ed equilibrio.
Interessanti gli affioramenti di roccia dolomitica della zona carsica compresa tra la valle Maremola e la valle Varatella, separate da alcuni rilievi come il bric Aguzzo (1.079 m) e il bric Tampa (846 m), alle pendici del quale si apre la grotta degli Scogli Neri.
I molti sentieri consentono itinerari panoramici e naturalistici che si ricongiungono al colle del Melogno, compreso il sentiero delle Terre Alte che proviene da Toirano e si incrocia con l'Alta Via dei Monti Liguri.
La zona offre un ambiente continentale-montano di notevole interesse, ricco di fauna e ospitante specie botaniche alpine al limite della loro distribuzione geografica, e del mar Ligure a sud che, data la quota di osservazione, si confonde tra i monti e il cielo offrendo uno scenario magnifico (nelle giornate fresche e asciutte e terse di tramontana nelle prime ore del mattino si possono scorgere al largo i monti della Corsica) e verso nord si può notare in posizione dominante la Rocca Cucca (oltre gli 800 m) che sovrasta con autorevolezza la frazione, montagna visibile anche dalla foce del Maremola dalla passeggiata a mare di Pietra Ligure proprio al centro dello scenario montano, e a poca distanza verso nord il Bric Gettina (1.025 m).
Una imponente e storica grande pineta scende lungo il ripido pendio della Rocca Cucca e le fa da contorno e, appena sotto, da quelle parti si trova la storica strada detta "Napoleonica", che collegava la costa all'entroterra di Calizzano, luogo storico di movimenti di truppe napoleoniche e sabaudo-austriache nelle antiche battaglie della campagna d'Italia (celebre la battaglia di Loano, ove si scontrarono i soldati francesi contro gli austro-piemontesi), strada sterrata oggi ancora percorribile con escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike.
Storia
Secondo le notizie storiche il toponimo "Magliolo" potrebbe derivare dalla parola in lingua latinaMalleulus - Magliuolo, un tralcio di vite che si trapianta per farlo abbarbicare, tesi sostenuta anche dallo storico Nino Lamboglia[6].
L'insediamento del comune di Magliolo è probabilmente il più antico della valle del Maremola[6]. Si fa risalire la sua origine tra l'VIII e il V secolo a.C., ad opera della tribù dei Liguri autoctoni che colonizzarono le primitive terre[6].
Divenuto dominio del Marchesato di Finale[6], venne poi venduto alla Spagna nel 1598[6], assieme a tutti gli altri territori appartenenti all'antico marchesato.
I Del Carretto erano una famiglia feudale ligure, discendente da Enrico I Del Carretto, detto il "Guercio", (XII secolo), marchese di Savona[6]. Avversari di Genova, con cui ebbero varie contese, i Del Carretto erano ghibellini, schierati prima con gli imperatori svevi, poi con i Visconti, con gli Sforza e infine con Carlo V d'Asburgo. Nel 1598 l'ultimo marchese, Sforza Andrea, vendette Finale alla corona spagnola, che tenne il marchesato sino al 1713.
Con la dominazione francese il territorio di Magliolo rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fece parte del IV Cantone, capoluogo Bardino, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del V Cantone delle Arene Candide nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.
«D'oro, alle cinque bande di rosso, al quadrato d'argento, posto in cuore, attraversante, caricato dall'incudine di nero e dal martello posto in sbarra, sormontante l'incudine, con il ferro di nero posto a sinistra e con il manico di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate nel capoluogo, risalente al 1443. Presenta sulla facciata un'epigrafe recante la scritta "1443 DIE 4 APRILIS" (4 aprile 1443); il campanile, del XV secolo, è a due piani con bifore.
Santuario dei Santi Cosma e Damiano, risalente al 1716, edificato su una precedente struttura del XVII secolo. L'edificio è posto all'estremo levante del capoluogo, su un contrafforte.
Cappella della Madonna della Misericordia nella borgata di Finocchi.
Cappella della Madonna della Misericordia nella frazione di Isallo.
Cappella della Madonna di Lourdes nella frazione di Melogno, edificata nel 1896.
Cappella di San Bernardo nella borgata di San Bernardo.
Cappella della Madonna del Buon Consiglio nella borgata di Staricco.
Architetture civili
Ponte in pietra del XVII secolo nella frazione di Isallo.
Nel territorio sono presenti tre grotte dette del Partigiano, dell'Armusso e degli Inglesi, ricche di testimonianze archeologiche dell'età preistorica.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Magliolo sono 40[12].
Istituzioni, enti e associazioni
Associazione culturale Entroterra, costituita nel marzo 2003 come associazione no-profit.
Geografia antropica
Il territorio comunale è formato da una quindicina di borgate e da tre principali frazioni quali Canova, Isallo e Melogno per una superficie territoriale di 19,57 km².
Lungo la strada provinciale 490 del Colle del Melogno, all'altezza del forte del Melogno (situato nel comune di Calizzano), si trova la cima del Colle, a pochi passi dalla frazione Melogno, poco dopo le Case Morelli con la loro piccola chiesa con l'esterno fregiato in marmo bianco e nero, in stile tipico ligure; qui siamo a quota 1.028 m, un'importante tappa della Alta Via dei Monti Liguri.
Scendendo verso il mare, ancora lungo la SP 490, in mezzo ai boschi naturali delle Alpi Marittime, sempre sul versante mare, si incontra la frazione Canova, che domina la val Maremola, che grazie alla posizione ed al clima vive negli anni 2000 una fase di vivace sviluppo urbanistico, con alcuni gruppi di case antiche tipiche liguri e nuove aggraziate villette incastonate nel verde e sparse in un largo raggio che ruotano intorno allo storico vecchio nucleo abitato, mediamente a circa 620 m s.l.m..
La frazione dista circa 5 km dal centro di Magliolo, e circa 4 km dalla cima del colle del Melogno, e circa 6 km da Gorra (frazione di Finale Ligure), adagiata sulla montagna in una posizione invidiabile.
Da Canova il panorama consente la vista del monte Carmo di Loano (1.389 m) verso est, e verso nord-est del monte Settepani (1.386 m) sede di una stazione meteorologica.
Nella frazione di Isallo (Via del Ferro) vi sono importanti resti di archeologia industriale della "Ferriera", attiva dal 1730 al 1860, che ha portato per molti anni benessere agli abitanti di Magliolo. La vecchia storica fabbrica, un gioiello di notevole interesse architettonico, è ubicata in una zona ricca di acque e di boschi che servivano per ricavare il carbone di legna quale combustibile. Il minerale di ferro proveniva invece via mare dalle miniere dell'Isola d'Elba, veniva sbarcato in spiaggia a Pietra Ligure e poi trasportato a dorso di mulo fino a Isallo. Di ritorno i muli trasportavano i semilavorati e i pregiati manufatti di ferro che venivano poi reimbarcati su navi di armatori locali sempre a Pietra Ligure, e destinati via mare a terre lontane (si ha traccia fino alle foci del Danubio).
Economia
L'economia locale si basa principalmente sul turismo con la presenza sul territorio magliolese di diverse strutture ricettive. Sono presenti e attive anche varie attività artigianali legate all'edilizia, al commercio alimentare al dettaglio, alla ristorazione e all'accoglienza (hotel e B&B).
Tra i vini il bianco Lumassina è il vino più caratteristico della zona, insieme al delicato Barbarossa e a vari Nostralini; è anche terra di Vermentino, un bianco il cui vitigno viene coltivato nell'intero comprensorio, in ultimo il Rossese.
Si è anche molto sviluppata di recente la cultura di altre piante ornamentali ricercate come l'eucalyptus, dal profumo intenso, che si accompagnano a corredo della vendita dei fiori, di cui una buona parte viene anche esportata nel nord Europa, trasportata con camion refrigerati che garantiscono tempi di consegna contenuti, preservando la qualità del prodotto.
In località Isorelle nel bosco a circa 4 km dal centro di Magliolo, raggiungibile con una strada sterrata, c'è un allevamento di cani della razza nordica Karelian Bear Dog (Cane da orso della Carelia), una razza rara e molto aggraziata.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Magliolo è attraversato principalmente dalla strada provinciale 490 del Colle del Melogno che permette il collegamento con Calizzano, a nordovest, e Tovo San Giacomo verso sud; ulteriore arteria stradale è la provinciale 4, al bivio con la SP 490, transitante per il centro di Magliolo e Tovo San Giacomo.
Varie strade locali molto suggestive e panoramiche, spesso ripide e tortuose, attraversano la valle tra terrazze coltivate e graziose abitazioni con tipici giardini e serre, collegando Magliolo con il fondo valle di Tovo San Giacomo e Pietra Ligure e la strada costiera, detta vecchia Aurelia.
Sul territorio insiste un campo di atterraggio per elicotteri per la Protezione Civile e le forze di sicurezza, in difesa della popolazione montana e del territorio circostante, essenziale per le attività di pronto intervento, organizzazioni che in loco si possono giovare di sedi distaccate della Croce Rossa Italiana e di Squadre Antincendio della Protezione Civile.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.