Giovanissimo allievo di Gustavo Simoni e del maestro dell'encausto Tito Venturini Papari, Filiberto Sbardella già a 14 anni espone nelle prime mostre personali, cimentandosi successivamente con l'arte musiva, la pittura murale e di propaganda di influenza futurista[2] assieme ad artisti come Sironi e Prampolini. Recensito dai più autorevoli critici d'arte dell'epoca, diplomatosi poi all'Accademia di Brera, realizza importanti opere pittoriche e musive, come quelle che ancora oggi decorano facciata della Chiesa di S.S. Pietro e Paolo di Graffignana[3], il Tempio dei Caduti[4] di San Pellegrino Terme,[5] il Cinematografo Reposi di Savona, il Palazzo Visconti di Mondrone di Milano, e la Villa Trivulzio a Bellagio. In quegli stessi anni collabora come decoratore con la Società Italiana di costruzioni CHINI,[6] allestisce a Milano una importante mostra con Carlo Carrà,[7] espone alla Certosa di Garegnano - collaborando tra gli altri con il Duca Marcello Visconti di Mondrone al restauro della Cerosa milanese - partecipa alla IV Mostra del Sindacato regionale delle Belle Arti di Lombardia a Milano[8] con l'opera La Convalescente (oggi collocata presso il Museo del Novecento di Milano), partecipa alla II Mostra interprovinciale d'arte marchigiana a Pesaro,[9] ai XIV Littoriali di Venezia, frequentando e collaborando con artisti come Giulio Minoletti,[10]Sirio Angeli, Ermanno Bazzocchi, Giuseppe Codacci Pisanelli, Gallian,Luigi Comencini.[11] Sbardella vive un decennio artisticamente prolifico, espone alla Galleria Barbaroux e alla Galleria Gian Ferrari di Milano, partecipa alla VI Triennale di Milano, e su invito di Gio Ponti e Giuseppe Pagano alla VII Triennale di Milano vincendo il I° Premio e la medaglia d'oro.[12] Partecipa alla XX Biennale di Venezia,[13] alla X Mostra del Sindacato interprovinciale Belle Arti di Milano e delle opere premiate nei concorsi di Brera con l'opera pittorica "Battaglia di Amba Aradam".[14] Sposa Franca Mocchi (figlia del Marchese Mario Mocchi, cavaliere dell'Ordine Equestre del S. Sepolcro) che gli da il suo unico figlio, Giovanni (che diventerà poi un noto ceramista).
Dopo la laurea e il titolo di Ingenuer conseguito a Ginevra, Sbardella si dedica in maniera quasi totalizzante alla professione di architetto urbanista.[28] Infatti - pur esponendo alla Galleria Il Pincio e alla Galleria La Cassapanca di Roma, alla Galleria Schettini di Milano,[29] e pur partecipando alla XXVII Biennale di Venezia,[30] alla Quadriennale di Roma del 1951, alla Prima Mostra sindacale del Sindacato provinciale romano aderente alla Federazione Nazionale Artisti di Roma, assieme a Eliano Fantuzzi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Gino Franchina, Pietro Cascella, Domenico Purificato, Antonietta Raphael, Mario Samonà, Joseph Strachota, Mario Mafai e tanti altri - collabora sempre più con architetti come Gio Ponti[31]Bruno Begnotti[32] Maurizio Lanza, Luigi Scirocchi,[33] Pagano. Pur concedendosi prestigiose attività artistiche parallele (è scenografo nel 1954 con Antonio Valente nel film di Riccardo Freda “Teodora imperatrice di Bisanzio”[34]), egli conduce la professione di Architetto fino al 1983, anno della morte, coadiuvato dalla seconda moglie Carla De Benedetti, e collaborando con i grandi maestri del '900 come Bruno Begnotti, Ponti, Barucci, Lanza, Zevi, Ponti, De Carlo, Vinicio Brancaleoni, Alberto Michetti, V. Ansaldo, Cosenza (come testimonia la sua partecipazione al V Congresso UIA di Mosca "Construction and Reconstruction" del 1958), nella progettazione di opere private e pubbliche.[35] Ufficialmente riconosciuto come "L'Architetto del PCI", esegue progettazioni a Roma (Comprensorio colli d'Oro nel quartiere Labaro, sede del PCI in via dei Frentani, residenze private nel quartiere Monte Mario, edifici per uffici in via Palestro), Milano (stabilimento Mercedes), Chianciano Terme (Impianto Polisportivo Comunale), Ariccia (scuola sindacale Cgil), e poi Colleferro, Livorno, Sòfia (nel 1970 consulente per il Piano regolatore della città, su invito del sindaco l'arch. Georgi Stoilov[36]), Mosca,[37] Pesaro (Palazzo Regione Marche, oggi al centro di una disputa per la sua nuova destinazione d'uso).[38]
Durante la sua vita, Sbardella frequenta grandi personaggi del Novecento. Negli anni '60, ad esempio, avvia un progetto artistico con Carlo Quattrucci e David Siqueiros per la realizzazione di un murale nella Scuola Sindacale Cgil di Ariccia, operazione poi interrotta a causa del costante lavoro del maestro messicano per la realizzazione del Polyforum.[39] Significativa, inoltre, la sua amicizia con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, come testimonia l'Archivio Storico del Quirinale.[40]
L'Archivio Filiberto Sbardella
Dal 2019, a seguito di ricerche approfondite sul personaggio, il Dr Pasquale Biagio Cicirelli e l'Arch. Claudio Gatti raccolgono materiale documentario e librario riguardante l'attività del maestro F. Sbardella con l'obiettivo di tutelarne e valorizzarne l'opera.[41] L'Archivio, fisico e digitale, è divenuto con il tempo di notevoli dimensioni: costituito da corrispondenza, fotografie, manifesti, cataloghi, riviste, documentazione di vario genere (riguardante le mostre, l'attività politica, la Resistenza, l'architettura), è in continuo aggiornamento. Esso, interfacciandosi con Università, Istituti di Ricerca, Scuole, Biblioteche, tramite l'omonimo sito web, è aperto a studiosi e ricercatori.[42]
- La Risaia (collocato presso il Museo Pertini, Savona);
- La battaglia dell'Amba Aradam (esposto alla X Mostra del Sindacato interprovinciale Belle Arti di Milano e delle opere premiate nei concorsi di Brera);
- Minniti (esposto alla Galleria Gian Ferrari, 1939).
Tra il 1923 e il 1957 Filiberto Sbardella ha esposto in numerose personali di pittura e scultura a Roma, Milano, Pesaro, San Remo, Venezia, Firenze, Parigi, e presenziando in collettive istituzionali come:
III, IV, VII e X mostra del Sindacato Milanese delle Belle Arti;
"LA TERRA E' DI CHI LA COLTIVA". Dal 2019 è stato istituito il Progetto Espositivo Itinerante Filiberto Sbardella "La terra è di chi la coltiva" ideato e curato dal sociologo Pasquale Biagio Cicirelli e dall'architetto Claudio Gatti per promuove attività culturali di vario genere sul personaggio (mostre, eventi, conferenze, ricerche e studi).
Il Progetto è già stato presentato in luoghi istituzionali quali:
inserita nella Programmazione dell'Estate Prenestina 2021 con il Patrocinio della Città di Palestrina e in collaborazione con le associazioni territoriali Anpi, Pro Loco, e Praeneste Eventi, in mostra dal 13 al 18 luglio 2021 presso la Sala espositiva Comunale G. Borghesani di Palestrina (Rm).[58]
con la mostra "Exhibit: il 900 di Filiberto Sbardella" - patrocinata dal Comune di Palestrina e dalla sua sez. ANPI - presso la Biblioteca dell'IIS E. Luzzatti dal 19 febbraio all'11 maggio 2022[59] e con Cerimonia conclusiva presso la Biblioteca Comunale Fantoniana di Palestrina.[60]
presso il Museo Civico Archeologico Rodolfo Lanciani di Montecelio,[61] dal 04.02.2023 al 26.03.2023 la mostra "La terra è di chi la coltiva - il 900 di Filiberto Sbardella in un Progetto Espositivo itinerante: Architettura per il sociale".
con la mostra online "Il 25 aprile di Filiberto Sbardella, la stampa clandestina della Resistenza", patrocinata dall'ANPI in occasione della Festa Nazionale di Liberazione, il 25.04.2023.[62]
presso il Museo Civico Archeologico Rodolfo Lanciani di Montecelio, il 13 maggio 2023 in occasione della Notte Europea dei Musei, con l'installazione artistica luminosa interattiva "NESSUN DORMA".[63]
presso il Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme, dal 29 settembre al 15 ottobre 2023, patrocinata dal Comune e in collaborazione con la Parrocchia di San Pellegrino V. e M. e la Fondazione A. Bernareggi.[64][65]
presso la Biblioteca Borghesiana del circuito Biblioteche di Roma, con il patrocinio di Anpi Palestrina, dal 03.04.2024 al 08.05.2024.[66]
presso la Casa del Municipio IV di Roma "Ipazia di Alessandria", con l'opera "la terra è di chi la coltiva", in occasione della 2ª edizione del Concorso d'Arte Mostra Concerto "LA MEMORIA HA UN FUTURO 1944-2024" organizzata dall'Associazione ANFIM il 24 e 25.05.2024, e patrocinata dal Municipio IV di Roma.[67]
presso la Libreria Errante di Roma - in occasione della presentazione del libro dello storico Marco Trasciani, "Una Resistenza popolare, storia di Bandiera Rossa a Roma" - con l'esposizione di inedito materiale d'Archivio della Resistenza, il 22.11.2024.[68]
presso la Fondazione Giacomo Matteotti di Roma - in occasione della presentazione del libro di F. Amati "Antitotalitario. Carlo Andreoni: il caso storiografico del comandante partigiano socialista" - con l'esposizione di materiale dell'Archivio Filiberto Sbardella, il 27.01.2025.[69]
^ Lombardia Beni Culturali, Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, su webcache.googleusercontent.com. URL consultato il 30 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2014).
^Home, su FILIBERTO SBARDELLA. URL consultato il 7 gennaio 2024.
^Il Museo Sandro Pertini a Savona, in ARTEOGGI: Blog di critica militante – L'arte del Novecento e della contemporaneità, 2 gennaio 2017. URL consultato il 31 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2017).
^La Quadriennale di Roma - Arbiq, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 3 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2018).
^ POLO, OPAC IEI ISTITUTI CULTURALI DI ROMA, su opac.almavivaitalia.it. URL consultato l'8 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2018).
^Copia archiviata, su centromanoscritti.archimista.com. URL consultato il 15 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2018).
Filiberto Sbardella, Bruno Begnotti, Architettura come cronaca: complesso residenziale a Roma, L'industria delle Costruzioni, fascicolo 150, volume 18, anno 1984, Fonte: SBN-RM, periodico.
Giò Ponti, Lo Stile nella casa e nell'arredamento, n. 11, Milano, Garzanti Editore, 1941.
Catalogo della mostra, I MILLE DI SGARBI lo stato dell'arte contemporanea in Italia, III Edizione, Cervia Magazzini del Sale, 3-12 luglio 2020.
P. B. Cicirelli, C. Gatti, Filiberto Sbardella, la terra è di chi la coltiva[1], Ed.Youcanprint, LE, 2020 (catalogo della mostra).
P. B. Cicirelli, C. Gatti, Il Novecento di Filiberto Sbardella, Ed. StreetLib, 2022[2] (catalogo della mostra).
L. Acquarelli, Il fascismo e l'immagine dell'impero, Donzelli Ed., 2022.
P. B. Cicirelli, Il Progetto Filiberto Sbardella, un inedito esempio applicativo per la Psicologia dell'Arte, Ed. Youcanprint, LE, 2023.
Chiara Alberti, México en Italia. Difusiòn, recepciòn, reelaboraciòn del arte mexicano posrevolucionario, 1950-1980, Universidad de Granada, Università di Torino. Granada-Torino, 2022/2023.[1]