Ceto (Italia)
«Ritornando in dietro à basso da detta parte si trova il Commun Ceto, qual contiene doi terre: Ceto, et Nadro.» Ceto (pronuncia Céto, /ˈʧeto/[5], Sét[6] o Hét[7] in dialetto camuno) è un comune italiano di 1 769 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia. È formato dai tre centri abitati di Ceto, Nadro e Badetto. È accessibile dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola tramite due svincoli: uno più a sud, presso la frazione del Badetto, l'altro posto a nord, nella frazione di Nadro. Il territorio di Ceto confina con diversi comuni: a est quello di Cimbergo e Daone, a nord quello di Capo di Ponte e Cevo, a ovest quello di Ono San Pietro e Cerveno, e a sud quello di Braone e Breno. Il paese s'inserisce nel sistema delle incisioni rupestri della Valcamonica in quanto è uno dei tre comuni della vasta area denominata riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Il territorio comunale, poco più a nord del Badetto, è attraversato dal 46º parallelo dell'emisfero boreale. Geografia fisicaTerritorioIl territorio del comune di Ceto si estende dal lato settentrionale fino al comune di Capo di Ponte tramite la frazione di Nadro, dal lato meridionale verso il comune di Braone attraverso la frazione del Badetto. Comunica altresì a est con il comune di Cimbergo e a ovest con quelli di Cerveno e Ono San Pietro. Il paese di Ceto sorge sopra un poggio rivolto a sud-ovest; dalla parte orientale, che sale verso il monte Pizzo Badile Camuno è coperto di rigogliose foreste, soprattutto abetaie, facenti parte del Parco regionale dell'Adamello. Dal lato occidentale declina verso il fiume Oglio tramite una piana, un tempo dedicata all'agricoltura, oggi zona urbanizzata e sede di una zona industriale. Nella sua parte nord-orientale sorge la Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Dati sugli incendi nel comune dal 1975.[8] Clima
Situato nella media Val Camonica è classificato secondo lo standard climatico con "E". Il parametro indica che è possibile accendere il riscaldamento negli edifici per un massimo di 14 ore giornaliere, in un periodo compreso dal 15 ottobre al 15 aprile. I dati provenienti dalla stazione meteorologica di Breno indicano, in base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -1,0 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +20,5 °C[10].
Origini del nomeIl nome del paese dovrebbe derivare dal tedesco sitch, che significherebbe luogo ben esposto, oppure dal latino saeptum, luogo chiuso.[11] StoriaIl 20 agosto 1423 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Pescarzo, Ceto e Figna a Giroldo Alberzoni di Breno.[12] Nel febbraio 1798, a seguito della legge "6 ventoso anno VI" del cantone di Montagna, il comune di Nadro venne unito a quello di Ceto, ed assunse il nome di "Ceto e Nadro".[13] Tra il 1816 ed il 1859 il comune fu denominato "Ceto con Nadro", mentre dal 1859 al 1927 solo "Comune di Ceto". In quell'anno venne unito a Cerveno, a cui fu legato col nome di Ceto-Cerveno sino al 1947.[14] Feudatari localiFamiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
SimboliIl comune approvò tramite una delibera comunale il 16 settembre 1951 uno stemma partito d'azzurro e di argento, ad un monte roccioso, nascente da una campagna prativa naturale, caricata di ciuffi di abeti particolarmente nel campo sinistro della punta e solcata da una riviera al naturale, scrociante in sbarra ed ondeggiante in banda; al capo di rosso, caricato di un'aquila dal volo semi abbassato al naturale che tiene negli artigli un capriolo dello stesso (fonte: Atti del Comune di Ceto)[15], dove nel capo si voleva riportare il motivo araldico della Valcamonica. Lo stemma ufficiale venne concesso con alcune modifiche, assieme al gonfalone, con decreto del presidente della Repubblica del 4 ottobre 1955.[16] «Partito d'azzurro e d'argento, al monte roccioso accostato da due abeti posti ai lati del monte stesso, il tutto al naturale, su campagna di verde, attraversata dalla fascia ondata d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.» Il monte roccioso è il Pizzo Badile che sovrasta il territorio del comune, gli abeti e i prati sono la ricchezza del territorio, il fiume rappresenta i numerosi torrenti che alimentano la produzione elettrica della zona.[17] Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.[18] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseLe chiese di Ceto sono:[19]
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[20] Tradizioni e folcloreGli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Ceto è Fontàne, Bagàtoi oppure Sgaréi.[7] Esistono nel folclore della Val Camonica alcuni proverbi in dialetto camuno riguardanti Ceto:
Geografia antropicaUrbanisticaIl paese di Ceto si sviluppa attorno alla Via Marconi, l'antica strada proveniva da sud dal paese di Braone e proseguiva a nord in direzione di Nadro. FrazioniIl comune di Ceto ha due frazioni:
Infrastrutture e trasportiStradeIl comune è attraversato dalla Strada statale 42 del Tonale e della Mendola, che attualmente termina a Nadro in località Giarelli, e che nei pressi del Badetto si interra in una galleria lunga qualche centinaio di metri chiamata Mario. Nella sua parte più orientale, dove scorreva il vecchio tracciato della Statale, ora vi è una strada di secondo rilievo, ma di fondamentale importanza in quanto principale accesso ai paesi di Cerveno e Ono San Pietro. Nella parte più orientale c'è invece la strada più antica, che scende a mezza costa dal comune di Braone, attraversa Ceto e raggiunge Nadro. Un tempo proseguiva per Capo di Ponte, ma oggi è utilizzata per raggiungere la riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo FerrovieLa stazione di Ceto-Cerveno si trova in località Badetto ed è una fermata dei treni della linea Brescia-Iseo-Edolo. AmministrazioneElenco dei sindaci di Ceto dal 1945.[22]
Unione di comuniCeto fa parte dell'Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo, assieme ai comuni di Cimbergo e Paspardo. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Altri progetti
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