È il comune più a nord della provincia di Brescia ed è il secondo più popoloso dell'Alta Valle Camonica dopo Edolo. La frazione di Poia (1 210 ms.l.m.), ormai inglobata nell'abitato principale, ne costituisce la propaggine occidentale. Le frazioni di Zoanno (1 345 m) e Precasaglio (1 395 m) si trovano verso nord in direzione del passo del Gavia. La frazione di Pezzo (1 565 m) rappresenta il paese abitato tutto l'anno posto alla maggiore altitudine dell'intera provincia di Brescia. Dal centro dell'abitato è possibile ammirare in direzione sud-est proprio il gruppo del Castellaccio.
Clima
Il clima di Ponte di Legno è di tipo nettamente alpino caratterizzato da lunghi inverni molto rigidi e nevosi e da brevi e fresche estati.
La temperatura minima registrata è di -31,5 °C, mentre d'estate la media minima è di +5 °C e la media massima è intorno a +19 °C.
Nel 774 d.C., nel documento di donazione della Valle Camonica da parte di Carlo Magno al monastero di San Martino di Tours (Abbazia di Marmoutier), la parte più settentrionale della vallata, al confine con Trentino, è denominata Dalanias:
«Donamus etiam ad prefatum sanctum locum vallem illam que vocatur Camonia cum salto Candino vel usque in 'Dalanias' cum montibus et alpibus a fine Treentina qui vocatur Thonale usque in finem Brixamcinse seu giro Bergamasci»
In epoca medievale e moderna il nome diviene Daligno o Dalegno. In età veneziana (1428-1797) una delle divisioni amministrative della Valle Camonica era composta dalle due comunità non confinanti di Borno e Dalegno.
Attorno all'anno Mille, la chiesa matrice della comunità di Dalegno, quella di San Martino di Villa Dalegno, ottiene la facoltà di avere una fonte battesimale, senza dover rifarsi a quella della pieve di Edolo.[5]
Nel 1158 il vescovo di BresciaRaimondo: in specifico, in riguardo a ogni onore, distretto e castellanza di Dalegno e di ogni diritto di imporre la decima, quale esiste adesso ed esisterà nel tempo a venire, che nel territorio di Delegno e nelle sue pertinenze (…) e inoltre dell'onore e del distretto che il vescovo ha in Cimbergo vengano investiti Pietro e Laffranco Martinengo.[6]
Alla pace di Breno del 31 dicembre 1398 i rappresentanti della comunità di Dalegno, Giacomo di Faustino Favalino e il notaio Antonio Pedercino di Davena, si schierarono sulla sponda ghibellina.[8]
Con la pace di Lodi del 1454, tutta la Valle Camonica passò sotto la Serenissima Repubblica Veneta. All'interno della Serenissima ci fu un relativamente lungo periodo di tranquillità e di pace durata fino alla caduta della Repubblica nel 1797. La politica della Serenissima era di rispettare gli usi e le consuetudini, nonché alcuni regolamenti e leggi locali. Fu sotto la dominazione della Serenissima che, nello stemma di Ponte di Legno fu inserito il Leone di San Marco, simbolo della Repubblica.
Nel XVII secolo l'erudito padre Gregorio Brunelli riporta che gli abitanti migravano d'ottobre sino a maggio nel bresciano, nel cremonese e nello stato di Milano a portar le pecore.[10]
Nel 1624 si effettua la separazione di Dalegno tra le terre di fuori (Temù, Villa, Pontagna, Lecanù) e le terre di dentro (Ponte, Poia, Zoanno, Precasaglio e Pezzo).
Il 1911 è l'anno di fondazione dello Ski Club Ponte di Legno, uno dei primi d'Italia, mentre l'anno successivo Ponte di Legno è nominata dal Touring Club Italianoprima stazione italiana di turismo e sports invernali.
Per quanto riguarda la storia del XX secolo, Ponte di Legno ha conosciuto direttamente le due guerre mondiali, in particolare la prima, essendo un avamposto importante dell'Italia di fronte all'Impero austro-ungarico.
Il 27 settembre 1917 Ponte di Legno, già evacuata, venne bombardata per rappresaglia dai cannoni austriaci. Dopo la fine delle ostilità si decise di avviare il piano di ricostruzione che terminò ufficialmente il 3 settembre 1922 alla presenza in paese del re Vittorio Emanuele III.
Il comune è spesso punto di passaggio importante per i ciclisti del Giro d'Italia che, scesi dal Tonale, imboccano la strada statale del Gavia salendo fino al passo omonimo (2621 m) per scendere in Valfurva.
Il 28 ottobre 2012 è stata sottoposta a referendum la proposta di fusione fra i comuni di Ponte di Legno e Temù che non è passata[11].
Simboli
«D'oro, al ponte di legno al naturale, movente dalla punta dello scudo. Capo d'azzurro, al leone di San Marco, non diademato, d'oro, posto sopra la partizione. Ornamenti esteriori da Comune.»
Chiesa della Santissima Trinità, datata 1685, sebbene il portone ligneo sia del 1929. All'interno sono presenti opere della bottega dei Ramus.
Chiesa di Sant'Apollonio, in località Plampezzo. Si tratta di un'antica chiesa risalente al XII-XIII secolo, con all'interno alcuni affreschi del XIV secolo da alcuni studiosi attribuiti al pittore Giovanni da Volpino.
Architetture storiche
Castello di Castelpoggio: struttura privata non visitabile situata in località Poia, all'ingresso occidentale di Ponte di Legno. Nel 1853 erano ancora presenti ruderi di fortificazioni precedenti, ma nel 1914 vennero erette delle strutture militari, delle trincee e dei camminamenti; a ciò va ad aggiungersi che la zona fu pesantemente bombardata durante la guerra[13]. Nel 1922 il conte Giuseppe Zanchi De Zan acquistò il poggio e costruì il castello oggi visibile. Nel secondo dopoguerra nel maniero sono stati ricavati 21 miniappartamenti: 12 nel corpo principale, 7 nelle stalle, 1 nella casetta del maggiordomo ed 1 nella cappella. Il castello, sito a 1 272 ms.l.m., ha una cinta muraria lunga 580 m con merlature ghibelline e 6 accessi.[13]
Aree naturali
Laghetto di Valbione: è una piccola frazione di Ponte di Legno. A renderla graziosa sono un laghetto attrezzato per la pesca e la presenza di un golf club. Ideale per trascorrere una tranquilla giornata in famiglia, nei pressi del laghetto è presente anche un bar-ristorante. La località è raggiungibile in seggiovia, in auto, oppure a piedi per sentiero. Da Valbione è possibile, con un'altra seggiovia, salire al Corno d'Aola (ci sono anche un sentiero e una strada per le auto), da cui si ha una vista panoramica sulla valle.
Val Sozzine: valle che si estende da Ponte di Legno in direzione del Passo del Tonale. Vi si giunge facilmente sia a piedi sia in macchina. Il sentiero parte direttamente dal paese (costeggiando il torrente Narcanello) e offre la possibilità di seguire un percorso-vita provvisto di varie attrezzature. La zona è fornita di tavoli, griglie e un parco giochi.
Al 1º gennaio 2019 gli stranieri residenti nel comune di Ponte di Legno sono 75 e costituiscono il 4,3% della popolazione totale. La comunità più consistente è quella albanese che conta 36 persone[15].
Tradizioni e folclore
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre volte indicanti tratti caratteristici di una comunità.
29 giugno - Santi Pietro e Paolo: sagra e fiera di San Pietro.[16]
2 novembre Commemorazione dei defunti. Ancora oggi permane l'usanza della distribuzione gratuita del sale da parte della Vicinia a ciascun capofuoco (famiglie residenti) in tutto il paese di Ponte di Legno.[16]
Domenica prima di Pasqua: i ragazzi di Recco inviano delle palme per festeggiare la domenica delle Palme, mentre d'inverno i dalignesi ed il comune stesso tagliano degli abeti per abbellire le piazze del comune di Recco. Nel 2006 c'è stato il 50º anniversario del gemellaggio istituito nel 1956.
Geografia antropica
Frazioni e località
Il comune di Ponte di Legno presenta diverse frazioni e località:
La possibilità di svolgere numerose attività immersi nella natura, come gite all'aria aperta, escursioni in mountain bike, arrampicate su roccia e traversate sui ghiacciai è garantita in tutte le stagioni dell'anno. Sagre gastronomiche goderecce accompagnano il finire dell'estate nel mese di settembre.
Ponte di Legno fa parte del comprensorio sciistico Adamello Ski. I numerosi impianti sono attivi durante la stagione estiva (giugno-agosto) e in quella invernale (dicembre-marzo). Una cabinovia inaugurata il 2 dicembre 2006 collega in meno di 15 minuti Ponte di Legno con il Passo del Tonale.
^ Romolo Putelli, Intorno al castello di Breno: storia di Valle Camonica, Lago d'Iseo e vicinanze da Federico Barbarossa a S. Carlo Borromeo, Brescia, La Nuova Cartografica, 1989 [1915], p. 17.
^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 102, ISBN88-343-0333-4.
^ Gregorio Brunelli, Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni, a cura di Oliviero Franzoni, Breno, Tipografia Camuna, 1998 [1698], p. 183.
^ Irma Valetti Bonini, Le Comunità di valle in epoca signorile, Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 1976, p. 152.
^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 342.