Strona (Italia)
Strona (Stron-a in piemontese) è un comune italiano sparso di 962 abitanti della provincia di Biella in Piemonte. La sede comunale è collocata in frazione Fontanella Ozino.[4] Origini del nomeIl nome del comune deriva da quello del torrente Strona, che scorre poco a ovest del centro comunale. Il nome del corso d'acqua deriverebbe a sua volta da storn o strom, radici celtiche che stanno a indicare acqua corrente o fiume.[5] StoriaIl paese di Strona era in origine, con Mezzana, Soprana, Casapinta e Crosa, uno dei cinque cantoni che componevano la comunità del Mortigliengo. Fino al XIII secolo questo territorio rimase quasi deserto e fu sede di una estesa foresta, che attorno all'anno Mille l'imperatore Ottone III donò al vescovo di Vercelli. L'insediamento umano nella zona divenne quindi più denso e si stabilizzò; la sede parrocchiale era a Mezzana e nel 1243 il territorio passò sotto il controllo del Comune di Vercelli. Nel 1351 il Mortigliengo fu ceduto alla famiglia Visconti e da questa, nel 1373, tornò nuovamente alla curia vercellese. Gli abitanti della zona, analogamente a quelli di Biella, fecero atto di dedizione a Casa Savoia per evitare di ricadere sotto la signoria del vescovo Giovanni Fieschi, inviso alla popolazione. Nel 1627 i centri abitati del Mortigliengo, che nel frattempo era stato elevato al rango di marchesato, si separarono tra di loro erigendosi in comuni autonomi; Strona rappresenta la parte occidentale dell'antica comunità. A partire da fine Settecento gli abitanti di Strona incominciarono a dedicarsi alla tessitura della lana e della canapa, inizialmente con telai manuali. Questa attività crebbe di importanza e con la meccanizzazione, avvenuta nell'Ottocento essa divenne la più importante della zona, assicurando il sostentamento di buona parte della popolazione. Il Lanificio Rivetti Padre e Figlio, fondato nel 1866 dal nobile Giovanni Battista Rivetti-Badone, ha continuato la sua attività fino al 1985. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 settembre 2021.[6] «D'argento, alla banda diminuita, ondata, d'azzurro, accompagnata, nel cantone sinistro del capo, dal cardo, gambuto e fogliato di verde, fiorito di rosso, posto in palo, e nel cantone destro della punta dalla bastia di pietra al naturale, aperta di nero, fondata sulla collina di verde; alla bordura composta, di rosso e d'oro, di 32 pezzi. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo partito d'azzurro e di bianco. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[7] Infrastrutture e trasportiFra il 1891 e il 1958 la località era servita da una stazione della ferrovia Biella-Cossato-Vallemosso. Amministrazione
Altre informazioni amministrativeIl comune ha fatto parte della Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, mentre fino al 2010 apparteneva alla Comunità montana Prealpi Biellesi, abolita in seguito all'accorpamento disposto dalla Regione Piemonte nel 2009.[9] Note
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