Nel corso della seconda guerra mondiale, Candelo fu uno dei comuni del Piemonte adibiti a località di internamento libero per ebrei stranieri. Vi soggiornarono a domicilio coatto due ebrei di origine tedesca giunti profughi in Italia.[4] Con l'occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana, essi riuscirono a sfuggire alla cattura e alle deportazioni, fino alla Liberazione.
Simboli
Lo stemma del comune di Candelo è stato riconosciuto con decreto del capo del governo dell'8 agosto 1931.[5]
«Partito di rosso e d'argento, a quattro candele accese, poste in palo, moventi dalla punta, dell'uno nell'altro, le esterne più corte. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 13 gennaio 1931[5], è un drappo di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Ricetto di Candelo, struttura medievale fortificata per l'accumulo di beni
Palazzo Comunale, situato in Piazza Castello, a ridosso del Ricetto, del quale nel 1816 fu abbattuta una porzione per fare spazio al nuovo edificio. Fu progettato e realizzato dall'architetto Nicola Tarino.
Architetture religiose
Chiesa di Santa Maria Maggiore, situata in via Roma, è una chiesa risalente al XII secolo. Ha subito ripetute modifiche e ampliamenti fino al XVIII secolo. Preziose sono le rifiniture interne in legno; conserva opere d'arte del XVII secolo.
Chiesa di San Lorenzo, è situata nella omonima via, e la sua originaria edificazione viene fatta risalire a un periodo antecedente l'anno 1000. È stata interamente ricostruita in stile barocco nella seconda metà del XVII secolo. Opere artistiche e preziose finiture in legno vi sono conservate all'interno.
Chiesa di San Pietro, è situata nella omonima piazza. L'edificio fu ricostruito a partire dal 1679, dopo il crollo della precedente struttura. L'attuale facciata (1932) è opera dell'architetto Nicola Mosso. La nicchia sovrastante il portale centrale contiene il dipinto raffigurante La consegna delle chiavi a san Pietro (Deabate 1932). L'ampia sacrestia settecentesca, alla quale si accede attraverso la porta intagliata (secolo XVIII), conserva importanti arredi, dipinti e sculture lignee del XVII e XVIII secolo.
Chiesetta di Santa Croce.
Chiesetta di San Grato, sita nella frazione San Giacomo.
Archeologia
Sito di Ysangarda, situato nella Baraggia è una zona di interesse archeologico nella quale sorsero tra il XII e il XV secolo un villaggio e una serie di fortificazioni appartenute alla potente famiglia Vialardi.[6]
Candelo, sulla linea Santhià-Biella, situata non lontano dal paese. Questa stazione è attiva solo nei giorni festivi.
Vigliano-Candelo, sulla linea Novara-Biella, situata oltre il torrente Cervo nel comune di Vigliano Biellese a 1,8 km dal centro di Candelo. Questa stazione, trasformata in fermata alla fine degli anni novanta, venne soppressa nel 2012.
Collegamento con Biella tramite la Linea bus 380 dell'Atap.
^Candelo: la consulta del gemellaggio a la Roche per la festa popolare della soupe, articolo del 22 ottobre 2015 on-line su www.newsbiella.it/Archiviato il 19 settembre 2016 in Internet Archive.
Le stazioni ferroviarie di Candelo, su treni-internazionali.com. URL consultato il 27 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).