Saludecio
Saludecio (Saludécc in romagnolo[4]) è un comune italiano di 3 157[5] abitanti della provincia di Rimini in Emilia-Romagna. Geografia fisicaSi trova in provincia di Rimini, sulle colline della Valconca, a pochi chilometri dal confine marchigiano. Dista 15 km da Cattolica, 20 da Riccione e 30 dal capoluogo Rimini. È inserito nel bacino della Valconca assieme ai comuni di Mondaino e Montegridolfo. Origini del nomeProbabile fundus romano, il toponimo Saludecio deriverebbe dall'aggettivo saluticius. Altra ipotesi sull'origine di questo curioso nome è quella che lo collega a San Laudicio, martire della Chiesa orientale, cui era dedicata l'antica pieve citata da una bolla papale del 1144: "plebem sancti Leoditii". Successivi documenti parlano poi di "plebs Sancti Laudicii", "Castrum Lauditii" e "San Lodezzo". È in realtà possibile che questo santo Laodicio, di cui non si trova menzione in alcun elenco della Biblioteca Sanctorum, sia da collegarsi alla figura del vescovo della Chiesa ravennate Eleukadio. Pur non essendo mai stato canonizzato venne acclamato santo dai fedeli e venerato come tale. La non ufficializzazione del culto potrebbe aver in qualche modo facilitato la storpiatura del nome, a noi giunto nella forma Laudicio.[6] StoriaIl paese, roccaforte malatestiana, è al centro di una corona di castelli difensivi, ultimo baluardo riminese contro la vicina Urbino dei Montefeltro. L'assetto urbano del centro rivela ancora oggi la sua struttura medievale, con il dedalo dei vicoli racchiusi dalla cinta muraria e le monumentali porte di accesso: porta marina e porta montanara, per la difesa verso il mare e verso l'entroterra. I secoli XIII e XIV vedono un'alternanza di potere, su queste terre, tra lo stato pontificio e la signoria dei Malatesta di Rimini. Poi, a seguito del tentativo di rivolta degli Ondedei di Saludecio (1336) contro Ferrantino, Malatestino e Guido Malatesti (fallito a causa di un tradimento) a Saludecio è imposta la totale dipendenza ai Malatesti. Il XV secolo, pur essendosi aperto all'insegna delle humanae litterae e della serenità, con il pacifico soggiorno a Montefiore di papa Gregorio XII, vede poi crescere e svilupparsi il progetto dei Montefeltro di Urbino sopra le terre di Romagna. Il già fragile equilibrio crolla nel 1462 quando, a seguito di questioni politiche di respiro nazionale, Federico da Montefeltro occupa Saludecio togliendolo a Sigismondo Malatesta, e lo riconsegna a allo Stato della Chiesa. Nel 1504, dopo essere passato per le mani del duca Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro VI, Saludecio è sottomessa al governo di Venezia, ma per breve tempo, visto che già nel 1508 i Veneziani restituiscono il territorio allo Stato della Chiesa. Il XVI secolo costituisce una sorta di assestamento del paese che nel secolo successivo vedrà, invece, una grande crescita economica e culturale, testimoniata dall'opera di numerosi artisti impegnati sul territorio (primo fra tutti Guido Cagnacci). Anche nel corso del Settecento si hanno edificazioni importanti, tra cui la più interessante è la chiesa parrocchiale di S. Biagio, iniziata nel 1794 e terminata nel 1800. Bell'esempio di architettura neoclassica, realizzata dall'architetto cesenate Giuseppe Achilli, fu fortemente voluta dal parroco nonostante il periodo particolarmente difficile della discesa napoleonica. L'Ottocento è un periodo fiorente. La classe dirigente (borghesia agraria) decide di abbellire i propri palazzi e di costruirne di nuovi, ricchi di finiture e pitture, che tuttora si affacciano sulle vie del paese. Sulla via principale del borgo medievale si possono notare anche i palazzi nobiliari, come il Marcucci, il Botticelli, il Marangoni-Cerri, l’Albini, simboli di ricchezza e ricercatezza[7]. Dopo la crisi degli anni Sessanta del Novecento, che ha causato un notevole esodo verso la costa, l'economia ha puntato sul recupero dell'attività agricola e artigianale, nonché alla valorizzazione ambientale e turistica del territorio. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture civili
Architetture religioseChiesa parrocchiale di San Biagio: di epoca settecentesca, è ricca di opere d'arte. All'interno riposano le spoglie di Sant'Amato Ronconi, uomo devotissimo e molto venerato in zona. Nel complesso trovano spazio anche il museo di Saludecio e del beato Amato che espone le seguenti opere:
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[9] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 292 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
CulturaEventi e ricorrenzeOttocento FestivalNella prima settimana di agosto, per trent'anni[In quale arco di tempo?] è andata in scena una grande manifestazione dedicata al XIX secolo, con mercatini di antiquario, allestimenti scenografici, osterie nei vicoli e spettacoli di artisti di strada. SaluserbeNella settimana del 25 aprile, una manifestazione di carattere naturalistico con riferimento all'erboristeria e alimentazione biologica. Carnevale di CerretoCerreto è un borgo rurale ben conservato, che presenta ancora oggi tracce evidenti delle strutture fortificate d'epoca medievale. Si trova a pochi chilometri dall'abitato di Saludecio, immerso in un paesaggio rurale. È famoso il suo carnevale, con le caratteristiche maschere di origine antica, chiamate «Pagliacci». SportCalcioA Saludecio ci sono 2 squadre di calcio: l'A.S.D Alta Valconca e la Tre Esse Saludecio che militano entrambe in Seconda Categoria. MotociclismoIl pilota di Moto3 Andrea Migno è nato a Cattolica ma è cresciuto a Saludecio.[10] AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Note
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